Re: Ai tifosi:

Da: Fabio GB
Date: mercoledì 11 dicembre 2002
Time: 13.41.39

Commenti

Caro Max, Con me sfondi una porta aperta riguardo il tifo romantico di una volta. Ho sempre pensato che il vero ruolo di noi tifosi e' quello di sostenere la squadra SEMPRE e COMUNQUE, essere il 12o in campo, eccetera. Purtroppo di gente come te e me ce n'e' sempre meno e Napoli e' stata forse una delle ultime piazze a arrivare ad una contestazione ad oltranza (tutto inizio' quando si retrocesse due campionati fa, con l'abbandono del S.Paolo da parte della tifoseria, che io criticai a piu' non posso). Purtroppo pero' ci sono tre circostanze che sono molto importanti e che hanno determinato questa trasformazione del tifoso (persino quello Napoletano - con la N maiuscola) da romantico in ipercritico/contestatore: 1) il cambio generazionale, ovvio! i tifosi anziani sono sempre meno e quelli giovani, rampanti ed impazienti sempre di piu'; 2) lo scatafascio Ferlainiano, prima, e FerlaCorbelliano, dopo, ha fatto passare il limite di pazienza (anche altissimo) della maggior parte della tifoseria; 3) sintesi di 1) e 2) la tifoseria cosiddetta organizzata e' ora composta da giovani rampanti, impazienti e nella maggior parte dei casi con indice di cultura e civilta' pari a zero, che hanno vita facile nel sobillare il tifoso medio e nell'incitare a disertare la squadra. Tutto questo e' molto autolesionistico, e non porta a nulla di positivo. Detto cio', resta comunque la liberta' di critica che, se fatta in buona fede e CIVILMENTE puo' anche essere positiva. Percio' io sono convinto che, pur rimanendo tifosi romantici, si puo' criticare costruttivamente per l'amore della propria squadra e per cercare di influenzare le scelte che comunque spettano alla societa' e chi ne e' il padrone. Scusa(te) la lunghezza di questo post e saluti fraterni.


Aggiornato il: 24 febbraio 2010