Article 2567

Da: Dario
Date: sabato 04 gennaio 2003
Time: 15.14.29

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Pare ovvio, scontato che la società calcio Napoli non navighi in acque tranquille e che la persona che la presiede non sa nemmeno lui a che santo votarsi per scongiurare la catastrofe. Naldi continua ad ostentare tranquillità, ma è, purtroppo, più che altro preoccupazione. La richiesta d'aiuto alle grandi società per qualche prestito, per qualcuno che è in avanzato stato di rottamazione, per qualche elemosina "smaschera" definitivamente Naldi. Non si richiedono aiuti a certi personaggi, a certe società, se non si è alla disperazione. Naldi è palese che da solo non ce la può fare, ma io continuo a sperare, che so, in un colpo di coda, in qualcosa che possa evitarci il fallimento. Il fallimento decreterebbe la morte del Napoli, la morte di una storia, per certi versi la morte di una leggenda, la morte di un infinito amore. Non riesco a capire, con tutto il rispetto, chi sostiene: - era meglio fallire l'anno scorso.- Se il Napoli fosse fallito l'anno scorso e fosse nata la squadra Partenope, pensate che avrebbe suscitato lo stesso amore, lo stesso entusiasmo e il successo subito le avrebbe arriso? Dubito, e fortemente. La ricchezza del Napoli, è noto, sono i suoi tifosi, quei milioni di tifosi sparsi un pò dovunque e che fanno mercato. Se il Napoli fallisse, la società che nascerebbe dalle sue rovine avrebbe lo stesso numero di tifosi? Dubito, e fortemente. Avrebbe benefici quella persona, quell'imprenditore che darebbe vita, dopo il fallimento della società calcio Napoli, alla società Partenope? Dubito, e fortemente. Non conviene a nessuno il fallimento del Napoli, proprio a nessuno. Il periodo, inutile nasconderlo, è di quelli neri, ma mai come in questo momento bisogna, anche se sinceramente non lo merita, stringere d'affetto la squadra ed aiutare Naldi a sentirsi meno solo nella sua desolante solitudine, sperando che, prima o poi, qualche santo, oltre ad ascoltare la sua preghiera ascolti anche le nostre. Forza Napoli, e per sempre!


Aggiornato il: 24 febbraio 2010