CS-NA VISTA IN TV.

Da: ANONIMO VENEZIANO
Date: lunedì 24 febbraio 2003
Time: 04.58.58

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C'è una differenza sostanziale, abissale con prima, e non sta nel gioco (che ovviamente si è visto solo a sprazzi) ma negli uomini: la squadra ci crede, e la vittoria è figlia di questo. Per intenderci, quando la Salernitana cambiò Zeman per Varrella, la squadra rispose - si fa per dire - con quattro sconfitte consecutive. Il Cosenza ha invece vinto, e tanto ci deve bastare per poterci credere, credere ed ancora credere. Il "prof." Scoglio sperava invece in un effetto Salernitana, ed aveva perciò schierato la formazione casalinga del Napoli, con un trequartista (Pasino) e due punte (Stellone e Dionigi). Psicologicamente, voleva incutere timore, facendo capire che veniva a giocarsela, la partita. Sul campo, in realtà il Napoli si disponeva con 5/6 in difesa, un paio di centrocampisti che cercavano di lanciare le punte isolate in avanti e Pasino che, preso in mezzo, non vedeva mai palla. Il pensiero di Scoglio era più o meno questo: il Cosenza deve vincere per forza, attaccherà e si scoprirà, prima o poi...Ecco, per fortuna il Cosenza non si scopriva mai ed attaccava invece con raziocinio. Più che i centrocampisti, erano gli esterni a macinare gioco, soprattutto con la coppia Lentini-De Angelis; dall'altra parte, più radi gli inserimenti di Brioschi, anche perchè Antonelli veniva (finalmente!) riportato in una posizione più arretrata, in modo da sfruttarne l'arma che possiede: la velocità. Tutte cose semplici, come aver riportato Oshadogan al centro della difesa ed avere pressato il Napoli fin dalla difesa, ma ditemi voi perchè il calcio debba essere per forza qualcosa di complicato....Certo, non erano tutte rose e fiori, perchè - a parte i primi minuti - la difficoltà di trovare spazi e la similarità delle due punte (Guidoni-Alteri) non produceva tante occasioni da rete, ma quello che colpiva era la mentalità del Cosenza. Non c'era affanno o voglia di strafare, ma un martellamento ai fianchi napoletani, con palloni su palloni messi al centro. Su uno di questi, verso il 30°, Guidoni nel tentativo di tirare apriva uno spazio invitante, dove Edusei si faceva trovare pronto per la battuta a rete! Dopo il vantaggio, ovviamente la partita doveva cambiare, ma paradossalmente il Napoli, che prima del goal aveva pure colpito una traversa con un gran colpo di testa di Stellone, non produceva alcunchè, irretito dal pressing feroce dei lupi e da un monumentale Marco Aurelio in difesa. Nel secondo tempo, Scoglio provava a sorprendere con effetti speciali, togliendo Pasino per un centrocampista (Montervino) e poi facendo entrare Floro Flores. Certo, così il pallino del centrocampo tornava piano piano in mano al Napoli, ma la mossa veniva bilanciata dal rinforzo delle fasce cosentine, anche tramite la rinuncia agli inserimenti in avanti. La mossa migliore di Scoglio, forse, era stata spostare Bonomi (uno che se fosse del Cosenza sarebbe espulso ogni domenica....) al centro, il che aveva limitato contemporaneamente i pericoli di Antonelli e di Guidoni. Tuttavia, con il passar del tempo il problema era la condizione fisica dei lupi: sarà stata la "cura Mondonico" od il pressing, fatto sta che a metà ripresa il Cosenza era sulle gambe, e non gli rimaneva altro che arroccarsi più dietro. Non esito a dire che in passato ci saremmo fatti raggiungere, mentre la calma sfoderata oggi ci ha permesso di limitare i pericoli del Napoli ad un colpo di testa fuori di Dionigi da buona posizione. Certo, forse la sostituzione di Antonelli con Tedoldi non è stata il massimo (Lentini è rimasto in campo anche quando non ce la faceva più), ma il gran lavoro delle punte nel secondo tempo anche sull'esterno ha permesso spesso alla squadra di respirare. Purtroppo, non abbiamo creato pericoli nemmeno quando il Napoli è rimasto solo con un paio di difensori, ma, si sa, questo è un altro problema....Pensieri finali: 1) Scoglio nei giorni scorsi ha dichiarato che "di Cosenza non ricordo nemmeno le partite fatte, perchè non ero io e, forse, all'epoca non avrei dovuto accettare". Sembrerebbe una dichiarazione onesta, ma allora perchè, quando se ne accorse di "non essere lui", Scoglio non si dimise, rinunciando al ricco contratto?? 2) per aiutare le "grandi", non c'è bisogno di fare cose scandalioe. Prendete Trentalange: non ha nemmeno ammonito Bonomi, che ne ha fatte di tutti i colori, mentre ha sanzionato al primo fallo M. Aurelio, che era diffidato.... 3) Mondonico non si è più sentito, dopo l'esonero. Strano, perchè almeno con le parole era bravissimo.... - (23 febbraio 2003 18.05)


Aggiornato il: 24 febbraio 2010