Anche la Zerofin ha detto addio!

Da: Nicko
Date: giovedì 03 aprile 2003
Time: 11.34.01

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La Zerofin esce di scena. Rinuncia. Dopo un mese e mezzo di incontri, conti e accordi se ne va. E per la prima volta accetta di parlare della lunga, inutile trattativa con Salvatore Naldi, raccontando i perché del fallimento. A parlare è Pasquale Capano, ingegnere e coordinatore del progetto Zerofin. «La Zerofin - dice - è una società costituita a Roma apposta per l’operazione Napoli e presieduta dal professor Mario Carulli, nome già noto nel mondo dello sport per essere stato nel 2001 il presidente del Comitato organizzatore dei «Campionati mondiali silenziosi» di Roma. Alle spalle della Zerofin - continua l’ingegner Capano - un gruppo di finanziatori. Alcuni anche inglesi con interessi consolidati nei settori dell’energia, delle telecomunicazioni e anche nel calcio». Bene, andiamo avanti. Perché questa rinuncia? «Perché non ravvisiamo più nella trattativa elementi di certezza. Dopo averla condotta con serietà e con riservatezza, ci aspettavamo che lunedì sera, così come era atteso da tutti, il presidente Naldi annunciasse la Zerofin come nuovo socio del Napoli». Invece? «Invece ciò non è avvenuto. Di più: alla Zerofin è stato chiesto ancora uno slittamento di una settimana della la firma dell’accordo perché, ci è stato comunicato dai legali di Salvatore Naldi, c’era bisogno di approfondire ancora due aspetti della trattativa: la gestione del management e le funzioni del presidente». Non una questione di soldi, quindi? «No, sulle cifre l’accordo era totale. Anzi, la Zerofin - Capano non lo dice, ma il prezzo era stato fissato in 73,5 milioni di euro più l’onere dei debiti del Napoli - aveva anche acconsentito a rivedere il primo accordo perché all’ultimo momento ci era stata chiesta dal Napoli la disponibilità immediata di 11 milioni di euro per far fronte a scadenze urgenti. Soldi che attraverso le nostre banche erano stati già messi a disposizione di Naldi». E l’accordo che cosa prevedeva? «Il primo accordo: l’acquisizione del 10 per cento delle azioni subito, di un altro 40 per cento a giugno 2003 e dell’intero pacchetto entro tempi da concordare. Il secondo, invece: il 30 per cento subito e un altro 40, che sarebe servito anche per la cancellazione di ogni debito, entro 18 mesi. Il restante 30 per cento sarebbe rimasto a Naldi che avrebbe mantenuto anche la presidenza». Per quanto tempo? «Anche a vita se lo avesse voluto. Per i nostri obiettivi, infatti, la presidenza non era strategica. Lo era, invece, il management: dal vicepresidente in giù. E invece nell’ultimo incontro, venerdì scorso, il direttore generale del Napoli rimise in discussione accordi già da tempo definiti». Insomma, in questi comportamenti la Zerofin ha letto una non volontà di Naldi di sottoscrivere gli accordi? «Probabilmente Salvatore Naldi, con il quale abbiamo avuto un ottimo rapporto, ha in atto trattative che giudica per lui più convenienti. Se è così, auguri al Napoli». Porte definitivamente chiuse, oppure... «Per la Zerofin la trattativa è chiusa. Se Naldi poi avrà qualcosa da dirci si farà sentire. Ma per noi ormai è un’ipotesi difficilmente percorribile».

Francamente adesso,risulta sempre piu'difficile capire cosa stia succedendo ne'sapere cosa abbia in mente Naldi!Mah,tutto cio'cmq mi disgusta!


Aggiornato il: 24 febbraio 2010