Confessioni di una mente pericolosa

Da: Franchetiello
Date: lunedì 14 aprile 2003
Time: 11.26.22

Commenti

Si, solo una mente malata e pericolosa può continuare a tormentarsi di sabato sera (e sottolineo sabato sera), senza cenare e senza bere per due ore di fegato spappolato.

Ma c'è qualcuno che, sono convinto, sabato sera avrà buttato il suo tempo molto più di me: parlo degli osservatori tecnici del Charlton (Premier League) e del Chievo Verona (Serie A), giunti al S. Paolo per godere delle giocate di A. Floro Flores (gli inglesi) e di A. Bocchetti (i veneti). Passi per la giovane età, ma rendiamoci conto di cosa siano venuti ad "osservare" questi due poveri uomini: il primo, Flores, è stato forse eccessivamente pompato da qualcuno dell'ambiente, ed avrebbe bisogno di farsi 2/3 anni buoni sui duri campi della serie c2. Questi del Charlton, attendendosi un piccolo Del Piero, saranno tornati a Capodichino pensando ad uno svarione di qualche procuratore brillo.

Per il secondo, Bocchetti, il discorso si fa più complicato: il calciatore in questione è irritante per come si comporta in campo; il + delle volte passeggia in zone sbagliate del rettangolo di gioco; poi si ferma, come una quarantenne alla fine di una lunga e gloriosa carriera, a ripensare a tutti i contrasti duri affrontati nella sua vita; poi cercano di coinvolgerlo nel gioco, e lui prende palla e sparacchia, passa a me, allunga e si dispera, triangola con l'arbitro, non segue, non dribbla, non pressa, non fa un cazzo. Ma che diavolo lo fanno giocare a fare? Chi è il responsabile di tale eresia calcistica? C'è rimedio? Immagino il colloquio con Del Neri, magari oggi stesso, dei tecnici del Chievo: "Niente mister, uno scherzo di cattivo gusto. Io piuttosto le segnalarei un certo Vidigal,viene via con pochi euro...!"

Franchetiello (un saluto a Ciro da Pescara, l'unico SMS sincero alla trasmissione di Montuori).


Aggiornato il: 24 febbraio 2010