(RENATA SCIELZO)
- 81 candeline
sotto il sole
d’agosto. 81
anni e una forma
smagliante
cercata e
ritrovata, dopo
qualche anno di
troppo tra
acciacchi e
sofferenze. 81
anni e tanta
gioia di vivere
e di stupire
ancora. 81 anni
che hanno avuto
il regalo più
atteso ed
ambito.
E’ ormai chiaro
a tutti chi si
cela dietro
questo
fantomatico
vecchietto
intento a
spegnere
l’ottantunesima
candelina, dopo
aver gettato
bastone e
stampelle e aver
ripreso la sua
corsa sotto i
riflettori, alle
luci della
ribalta. Proprio
lui con quella
“casa” un po’
sgangherata,
rovinata dalle
infiltrazioni
d’acqua, ma
sempre piena
d’amici e di
calore. Proprio
lui, quello che
gli amici veri
non hanno mai
abbandonato –
come è giusto
che sia –
nemmeno nei
momenti più
atroci e più
bui.
Che lo si
rappresenti come
un vecchietto
arzillo e
ritemprato o
come un
“ciuccio”
risorto dopo la
più pesante
delle salite è
il nostro pane
quotidiano, la
nostra passione:
è il nostro
Napoli.
81 anni di gioie
e dolori, per
fortuna più
gioie e meno
dolori: come
l’amore, come la
vita.
81 anni e un
brutto colpo nel
2004 (fatalità
era il 2 di
agosto…), poi
come un’araba
fenice la
rinascita dalle
proprie ceneri e
un azzurro
luminoso di
felicità.
Correva l’anno
1926 e in un
primo agosto,
sicuramente meno
caldo di quello
attuale, faceva
il suo ingresso
sul palcoscenico
del grande
calcio la
neonata SSC
NAPOLI.
Chi scrive ama e
non dimentica;
pur non avendo
conosciuto i
tempi di Sivori,
di Vinicio, di
Savoldi o di
Pesaola e avendo
avuto la
fortuna/sfortuna
di vedere e
vivere i momenti
più
entusiasmanti
come quelli più
brutti: dalle
stelle alle
stalle, da Diego
a un certo
signor Naldi,
tutto è storia,
tutto è la
nostra storia,
la storia della
nostra società,
la storia della
nostra squadra
del cuore, la
storia dei
colori che
amiamo, la
storia dei
colori della
nostra Napoli,
dell’azzurro del
cielo e del mare
che si fondono
in un abbraccio
che è una delle
cornici più
belle del mondo.
Ricordare i
tanti Napoli è
un’impresa da
enciclopedia
della storia del
pallone, tra
nomi di
presidenti,
palmares e
giocatori che si
sono susseguiti,
finiremmo per
fare torti e
ingiustizie,
dimenticando
qualcuno e
magari dedicando
troppo spazio a
chi abbiamo
conosciuto
meglio, solo
perché ci è più
vicino nel
tempo.
Non siamo in
vena di
retrospettive e
amarcord.
Gli auguri veri
e sentiti vanno
ad una società e
ad una passione,
quella che oggi
è rappresentata
da Calaiò, Sosa
e compagni, da
Marino e de
Laurentiis,
quella che ieri
era di Diego e
Ciro Ferrara,
quella che
domani sarà di
….successi e
soddisfazioni…
Gli auguri vanno
a quella N che
portiamo nel
cuore e tatuata
sulla pelle,
quella N che ci
ha accompagnato
fino ad oggi –
non importa se
di sabato o di
domenica –
regalandoci
gioie infinite,
imprecazioni a
catena, rischi
di infarto,
emozioni
incredibili,
amicizie
indelebili e
attirato anche
qualche invidia
di cui andar
fieri. Quella N
che ha visto
indossare la
maglia numero 10
al giocatore più
forte di tutti i
tempi, al dio
del pallone.
E se con quella
N il dio del
pallone ha
deciso di
materializzarsi
sulla terra, tra
le mura di una
casa che oggi è
un poco "sgarrupata"
e che non si sa
se riuscirà a
contenere una
folla di
“passionari”
(70000/80000 e
si spera ancor
di più,
nonostante i
decoder, le
carte prepagate,
lo streaming e
la paytv…) un
qualche motivo
alla fine ci
sarà….
Il calore del
sangue azzurro,
il calore di un
ottantunenne con
una passione e
una linfa vitale
mai sopita,
quella linfa che
il 10 giugno,
fuori casa, ma
tra mura amiche,
ha regalato al
calcio italiano
un bellissimo
spettacolo di
vita e sport.
Quella passione
che ci brucia
dentro e che ci
fa andare fieri
di essere nati
qui all’ombra
del Vesuvio,
dove cielo e
mare si sposano,
dove tra il
palpitare delle
onde e il suono
di canzoni ora
allegre ora
malinconiche, il
dio del pallone
è venuto a farsi
quattro tiri e
qualche
partitella,
regalandoci due
scudetti, una
coppa Uefa, una
coppa Italia e
una Supercoppa
italiana.
Grazie Napoli,
tanti auguri
Napoli. La tua
città. I tuoi
tifosi, i tuoi
tanti amanti,
ovunque essi si
trovino.Perchè
la N e l'azzurro
sono nel cuore e
sulla pelle.
Auguri…e altri
100 di questi
anni….