5/3/2005
(dall'inviato Carmine Casella) -
Parziali: 20-16;32-30;53-54
POMPEA: J. Allen 7 (2/4; 0/3); M. Colon 5 (1/4; 0/1); J.
Trepagnier 17 (4/9; 3/8); R. Rocca Mason 15 (6/10); M.
Penberthy 7 (2/7; 1/8); V. Spinelli 2 (1/2; 0/2); I.
Gatto 4 (1/1); M. Andersen 10 (5/12). N.e. Morena;
Pignalosa e Dalipagic.
Allenatore: Bartocci
Vertical Vision Cantù: S. Rogers 11 (1/6; 3/6); A.
Michelori 2 (0/1; 0/1); S. Kelecevic 8 (2/2; 1/2); R.
Kaukenas 19 (6/13; 1/3); P. Jones 17 (1/2; 5/9); A.
Miralles 8 (1/7; 2/2); M. Morandais 5 (2/3; 0/3); B.
Blizzard 5 (0/1; 1/4); Dan Gay; Intini n.e; Arnaboldi
n.e.
Allenatore: Sacripanti
Arbitri: Sabetta, Duranti, Ramilli. Note: Tiri liberi:
Napoli 11/23; Cantù 10/11; Percentuali di tiro: Pompea:
26/71 (Tiri da tre: 4/22, Rimbalzi: 48); Cant—: 26/65
(Tiri da tre: 13/30, Rimbalzi: 42). Tecnico a Kaukenas a
27,23. Spettatori: 3.600 per un incasso di þ 27.500,00.
Osservato un minuto di silenzio ad inizio gara in
memoria di Nicola Calipari ucciso in Irak.
La voglia di vincere di Cantù è stata più forte della
paura di perdere della Pompea. Il resto lo ha fatto una
pessima percentuale ai tiri liberi che costano al team
di Bartocci la sconfitta davanti ai propri tifosi. La
Vertical, squadra cinica, ha massacrato Napoli
soprattutto con i tiri da tre punti (P. Jones indiavolto
nel 4 quarto con 17, di cui 5 da tre), punendo l'ardita
zona azzurra. Un'altra lettura nefasta, per spiegare la
resa dei napoletani, i miseri 7 punti di M. Penberthy
che ha sbagliato anche due tiri liberi consecutivi, un
qualcosa che non gli era mai capitato in carriera,
proprio oggi che festeggiava le 100 presenze in A con la
Pompea. L'ex Lakers ha giocato proprio sotto tono: 1/8
da tre e 0/2 ai liberi con -7 di valutazione evidenziano
la sua serataccia e di riflesso quella della squadra.
I primi due quarti sono stati giocati all'insegna
dell'equilibrio. Meglio Napoli nei primi dieci minuti
con Trepagnier capace di andare a canestro dalla
distanza e da sotto ed Allen che mostra decisi progressi
sulla via del definitivo recupero fisico. Bartocci
schiera il quintetto base con Allen, Penberthy,
Trepagnier, Rocca e Andersen e riesce ad imbrigliare lo
spumeggiante Rogers con una difesa grintosa e a ridurre
la pericolosità dei lunghi ospiti. Guadagna un vantaggio
di sei punti la Pompea, 18-12, che non riesce a
monetizzare nel prosieguo del match per la maggiore
determinazione con cui Cantù affronta il secondo quarto.
Pressing a tutto campo e contropiede. La Pompea soffre.
Perde smalto. Ritrova, però, Ivan Gatto, capace di dare
respiro ad un Trepagnier che non tiene il ritmo dei
primi minuti. Gatto mette a segno 4 punti di seguito e
porta addirittura a + 8 il vantaggio a favore della
Pompea. Ma Cantù, subito dopo, sfrutta la maggiore
precisione dal perimetro e riesce a recuperare punti
importanti e ad avvicinarsi nel punteggio. Con Miralles
e Kaukenas nella terza frazione riesce a sopravanzare
Napoli (36-35) e a costruire le premesse del successo.
Tiene bene Cantù al ritorno di Napoli e nell'ultimo
quarto cala dal cilindro Jones, tenuto fino a poco prima
in panca che piazza i mortiferi, devastanti punti
decisivi per la vittoria lombarda: tre triple
consecutive che scavano il solco decisivo per i destini
della contesa (55-65 al 33'). Napoli tenta la reazione
d'orgoglio, piazzando un contro break di 6-0, ma ancora
una volta, Jones con l'ennesimo tre punti ricaccia
definitivamente indietro gli azzurri. Miglior
realizzatore della serata Kaukenas con 19 punti. Per
Napoli, miglior cecchino Jeff Trepagnier con 17 punti
che nel finale, come al solito, però si è un pò perso.
Vince meritatamente Cantù confermando di essere la
squadra più in forma del campionato, Benetton a parte.
Finisce con Cantù che esce dal campo tra gli applausi
dello sportivissimo pubblico napoletano. La Pompea
rimane a 20 punti, in attesa dell'ostica trasferta di
domenica prossima a Reggio Emilia. Domani gli altri
incontri di A1.
A fine gara Phil Jones, il killer della Pompea, esulta:
"Ho segnato al momento giusto - ha detto Jones alla fine
della gara - vincere a Napoli non era facile, è
importante avercela fatta".
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