• INTERVISTE BASKET - BARTOCCI: “DOBBIAMO GIOCARE CON IL FUOCO DENTRO” •

28/2/2005
(A cura di Raul D’Amato) - Bartocci tira un sospiro di sollievo per una vittoria che sembrava acquisita già alla fine della terza frazione, ma che la Pompea si stava complicando da sola. “Abbiamo avuto un ottimo approccio, creando molte difficoltà a Milano grazie ad una difesa aggressiva. Nel terzo quarto con le nostre individualità abbiamo creato un cambio di ritmo che ci ha portato al massimo vantaggio. Stranamente quella tripla di Andersen allo scadere del 30° minuto invece di lanciarci verso il traguardo ha fatto calare la tensione. Milano è stata brava a riprendere l’inerzia, difendendo benissimo sul nostro pick&roll mentre noi abbiamo attaccato senza muovere il pallone. Ovviamente dopo aver subito un parziale così pesante - 18-0 n.d.r. - tutto è diventato tremendamente difficile. Siamo stati bravi a portare a casa il risultato”. A questo proposito è stato fondamentale Conlon, con la tripla a 50 secondi dalla sirena finale. “Marty ci ha dato una grossa mano. Non era facile inserirsi a questo punto della stagione, invece si è fatto subito accettare dal gruppo, entrando in punta di piedi. Nonostante avesse pochi minuti di autonomia ha fatto quelle piccole cose che incidono nell’inerzia di una gara. Poi, a dimostrazione della sua grossa personalità, si è preso la responsabilità di quel tiro”. Le condizioni di Allen? “Ha bisogno di recuperare. Ha dato tutto quello che poteva nel primo tempo, dopo non ne aveva più”. Sabato c’è un nuovo impegno casalingo contro Cantù. “È una delle formazioni migliori del campionato. È pericolosa con tutti gli uomini, quindi non dà punti di riferimento. Dobbiamo essere capaci di ripetere la prestazione di stasera, giocando con il fuoco dentro. È necessario mantenere alta la concentrazione, evitando pause. Durante la settimana lavoreremo su questi aspetti”.
Lardo non recrimina sulle occasioni di ribaltare il risultato avute dai suoi. “Abbiamo avuto due palloni per completare la rimonta ma, ad essere onesti, non avremmo meritato. Nei 40 minuti Napoli è stata più determinata ed ha vinto con due canestri da parte di due campioni, in un momento nel quale predominava la stanchezza. Abbiamo concesso troppo nelle prime tre frazioni, l’opposto di quello che è il nostro marchio di fabbrica. Mi è piaciuta la reazione degli ultimi 10 minuti. È un momento negativo, nel quale non ci riesce niente. Però non mi deprimo, come non mi esaltavo quando eravamo in testa al campionato andando oltre il nostro reale valore”. Come mai la scelta di rinunciare a Singleton nello starting five? “Non abbiamo un quintetto fisso e non è dipeso nemmeno dalla scelta di Napoli di partire con Rocca ed Andersen. Ho ritenuto che Fajardo potessi darmi maggiore solidità”. Forse con Djordjevic l’esito avrebbe potuto essere differente. “Sasha deve ancora lavorare per trovare condizione. Ci darà sicuramente una mano, facendo riposare maggiormente Mc Cullough. Spero abbia lo stesso impatto che ha avuto Conlon per Napoli. Piuttosto abbiamo avvertito l’assenza di Coldebella e della sua aggressività difensiva. Ci tengo a sottolinearlo perché in estate qualcuno diceva che la sua presenza nel roster era imposta dalla società. Per me è un elemento fondamentale e la firma di Djordjevic serve anche a colmare la sua assenza, anche se si tratta di giocatori con qualità differenti”.
 

 

 

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