8/12/2004
Pompea – Benfica 87-82
(29-18, 53-42, 66-64)
Pompea Napoli – Fevola ne,
Morena 3 (1/1 da tre), Gatto 7
(1/2, 1/2), Pignalosa ne, Albano
17 (3/7, 3/4), Rocca 10 (4/8 da
due), Carter 21 (2/6, 4/8),
Garrett 5 (1/3, 1/2), Penberthy
18 (5/9, 2/6), Andersen 6 (2/2
da due). All. Caja
Benfica Lisbona – Luis Silva 2
(0/1 da due), Nurse 8 (0/2,
2/6), Pearson 18 (7/11 da due),
Rui Mota 16 (2/6, 3/9), Bruno
Costa ne, Moussa 4 (2/3 da due),
Marco Goncalves ne, N’Doye 20
(1/4, 6/11), Stephens 12 (4/9,
1/4), Nuno Sousa 2 (1/3, 0/1).
All. Norberto Alves
Arbitri: Herlt (AUT), Neskovic
(S&M), Marici (S&M).
Note: Tiri liberi - Pompea
15/19, Benfica 12/17; rimbalzi –
Pompea 43 (Albano, Carter 10),
Benfica 32 (Pearson 8);
spettatori 1200. Progr.: 5’:
11-7; 15’: 39-31; 25’: 63-49;
35’: 77-71. Usciti per 5 falli
Moussa e Rui Mota (Benfica).
Per la Pompea contro il Benfica
contava solo vincere, e lo ha
fatto, non nel migliore dei modi
contro la modesta formazione
lusitana, che ha fatto soffrire
più del previsto i partenopei,
privi però di Allen, Spinelli e
Dalipagic, ancora fermi ai box
per infortunio. E l’ affollata
infermeria napoletana ha dovuto
purtroppo in questa serata
registrare la new entry di
Andersen, out dopo pochi minuti
di gara per una distorsione alla
caviglia.
Con questi chiari di luna, Caja
ha dovuto fare di necessità
virtù ruotando i 7 sopravvissuti
del suo roster, schierando, e
rischiando, per parecchio tempo
Penberthy e Rocca con 4 falli
sul groppone.
Logico che anche una squadra
limitata qualitativamente come
quella portoghese possa
recuperare dal -14 e mettere
clamorosamente la testa avanti
sul finire del terzo periodo
(63-64 al 29’). Ma la perdurante
zona 2-3 napoletana e le
forzature dalla distanza
lusitane consentono una
navigazione tranquilla alla
imbarcazione azzurra fino
all’ultima sirena.
Bravi Albano e l’ultimo arrivato
in casa partenopea Carter,
autori entrambi di una
doppia-doppia (punti/rimbalzi),
ma anche Penberthy, che si è
sacrificato nel ruolo di play, e
Gatto. Purtroppo continua il
momento no di Garrett, in odore
di taglio, contestatissimo dal
pubblico del PalaBarbuto: tanti
i suoi errori anche stasera, ma
tutti determinati da uno stato
mentale in totale confusione e
non da una personale cattiva
volontà o malafede. Palese
infatti la sua frustrazione, cui
non è servita ad allievarla i
continui incoraggiamenti di
tecnico e compagni.
La vittoria contro il Benfica
concede qualche chance a Napoli
di potersi giocare nelle
restanti gare di Uleb la
possibilità di ottenere un
insperato passaggio al turno
successivo: fondamentale perché
ciò avvenga è vincere gli
scontri diretti con Belgrado e
Wroclaw in casa e quello di
Bonn, a patto però che non vi
siano in futuro contrattempi
(leggi infortuni) che hanno
limitato non poco, in questo
primo scorcio stagionale, il
potenziale azzurro. A tal
proposito, la sosta del
campionato di serie A per l’ All
Star Game è benvenuta.
Carmine Casella
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