• BASKET DONNE - CAMPIONATO AMERICANO: le “nostre” tornano a casa •

5/9/2005

(GAIA PACELLA) - Salutano i play off, dicono arrivederci all’ America: è finita alle semifinali di West Conference l’avventura delle tre italiane nel campionato più prestigioso del basket mondiale femminile, la Wnba.
Raffaella Masciadri e Chicca Macchi con la maglia di Los Angeles, dopo aver guadagnato in extremis un posto utile per la post- season si sono arrese alle Monarchs di Nicole Powell proprio nel giorno dove la neo scudettata di Schio ha offerto la sua miglior prestazione con 13 punti in 27’. Un minutaggio non indifferente guadagnato grazie alla fiducia del nuovo tecnico delle Sparks, Joe Bryant che le ha regalato maggiori responsabilità.
Non è invece riuscita ad esprimere al meglio le sue potenzialità l’ala di Como, condizionata da un problema al piede per tutta la stagione estiva: la Macchi è rientrata dall’infortunio solo il 29 luglio contro Sacramento ma ha dato comunque dimostrazione delle sue eccellenti doti di cecchina andando un paio di volte in doppia cifra.
Chi invece nei play off ci è entrata ad occhi chiusi è stata Francesca Zara che seppur esordiente ha disputato un’ottima stagione a Seattle. Certo le Storm, si aspettavano il passaggio del turno anche in semifinale ma evidentemente non hanno fatto bene i calcoli con Houston che in gara tre, grazie ad una scatenata Sheryl Swoopes ( 14 punti 10 assist e altrettanti rimbalzi) , ieri sera ha dipinto una nuova pagina nella storia del campionato oltreoceano mettendo fuori causa anticipatamente le detentrici del titolo.
Dunque si torna a casa: il play della Phard non nasconde l’amarezza ma al contempo non può non essere che soddisfatta della sua prima esperienza nel torneo della Wnba: la giocatrice veneta con il suo talento ha guadagnato sempre più considerazione trovando spazio in un gruppo di autentiche fuoriclasse e non mancando all’appello quando si è trattato di sostituire Sue Bird, ferma ai box per la rottura del setto nasale.
Zara sapeva che l’ambientamento non sarebbe stato dei più semplici: “ All’inizio non è stato facile, in America c’è un altro basket, un’altra velocità, soprattutto esiste tutto un contorno che è straordinario e che io ho sempre visto guardando le partite dell’Nba maschile, ma che non è facile gestire emotivamente. Per fortuna poi mi sono abituata, sono riuscita a togliermi tante soddisfazioni e mi sono anche trovata nell ’ambiente giusto, poiché ho visto che in altre squadre c’erano ottime giocatrici europee che non hanno messo piede in campo. Sono consapevole che questa stagione mi ha aiutata a migliorare ulteriormente e spero di riuscire a portare la stessa intensità di gioco anche in Italia e in Europa con il mio club napoletano”.
Il capitano azzurro torna cosi alla base con un sogno realizzato e tanta voglia di far sognare qualcun altro: i tifosi partenopei non aspettano altro.

 

 

     INDIETRO