•BIELLA BATTUTA SUL FILO DI LANA E LA CARPISA SORRIDE ANCHE IN CAMPIONATO •

25/2/2006

CARPISA - ANGELICO 84-83 (23-28; 42-49; 63-64)

Carpisa Napoli: Sesay 16; Morandais 14; Larranaga 3; Spinelli 5; Cittadini; Stefansson 10; Rocca 16; Greer 20; n.e. Morena, M.Fevola e D.Fevola. All. Bucchi.
Angelico Biella: Sefolosha 13; Williams 20; Cusin 23; Garri 19; Gergati 3; Cotani 2; Smith 12; n.e. Cusin, Santarossa e Castagnetti. All. Ramagli.
ARBITRI: Chiara, Pozzana e Ursi.
NOTE. Tiri da 2p: Carpisa 19/38; Angelico 27/43. Tiri da 3p: Carpisa 11/23; Angelico 4/11. Tiri Liberi: Carpisa 13/14; Angelico 17/25. Rimbalzi: Carpisa 29; Angelico 30. Usciti per falli: Sefolosha al 32’52”.

(di RAUL D'AMATO) - Che la festa continui. La Carpisa batte l’Angelico Biella e festeggia nel migliore dei modi possibili la fresca conquista della Coppa Italia. Ma quanta sofferenza per una gara che gli ospiti hanno guidato per oltre trenta minuti e che avrebbero anche potuto vincere con pieno merito, se fossero stati baciati da un pizzico di buona sorte. Napoli, invece, oltre alla dea bendata, deve ringraziare i tentacoli di Ansu Sesay che hanno stoppato il possibile sorpasso a 3 secondi dallo scadere da parte di Damon Williams. Lo stesso ha anche avuto una seconda possibilità sulla rimessa successiva ma, raddoppiato nell’angolo, ha buttato in aria una specie di cross che non ha toccato neanche il ferro. Arrivano così due punti preziosi per gli azzurri, reduci da due stop consecutivi in campionato, dopo un i primi minuti nei quali sul parquet c’era solo Biella. Ancora ubriaca del trionfo di Forlì la Carpisa concedeva una vagonata di palle perse – ben 5 nei primi 3 minuti – e praterie sconfinate verso il proprio canestreo. L’Angelico ringraziava e si portava sul 5-15. Con l’ingresso di Rocca sul parquet si concretizzava una piccola reazione che riportava la gara sul filo dell’equilibrio (17-19 al 7’). Sospinti da Garri e Williams gli ospiti tornavano a spingere sul gas, allungando nuovamente sul +10 in apertura della seconda frazione (25-35 al 12’). Pur privi del play Bremer e con Santarossa inutilizzabile, la formazione di Ramagli metteva in mostra un basket bello ed efficace, fatto delle stesse armi solitamente usate da Napoli: ritmo vertiginoso e ricerca esasperata di canestri in campo aperto. E stavolta erano gli azzurri ad essere costretti allo scomodo ruolo degli inseguitori. Il divario si ampliava fino ad un pericoloso –15 (30-45 al 17’), poi la Carpisa trovava la forza di riaprire i giochi con un parziale di 18-6 a cavallo del riposo lungo che la riportava a distanza di tripla (48-51). Biella accusava problemi di falli: Garri e Sefolosha si accomodavano in panchina gravati di 3 falli; Frosini pur nella medesima situazione restava in campo ma era costretto ad abbassare l’intensità difensiva. Napoli ne approfittava e sfruttando con precisione i frequenti viaggi in lunetta ritornava in parità al 24’ (53-53). Decisa a non mollare di un millimetro, l’Angelico si riportava avanti di 5 lunghezze al 28’ (59-63) e sciupava anche l’occasione capitata con il fallo tecnico fischiato ad un Bucchi imbufalito con il trio di fischietti. Sull’episodio la Carpisa si caricava come una molla e sorpassava per la prima volta con il tap-in di Rocca in apertura dell’ultima frazione. Non riusciva però a scrollarsi di dosso una Biella che torna addirittura in vantaggio a 80” secondi dalla sirena finale (79-81). Poi accadeva di tutto: la tripla di Morandais ed i liberi di Greer sembravano chiudere il discorso ma Smith, con il 2/2 dalla lunetta teneva vive le speranze ospiti che diventavano più concrete sulla sciagurata rimessa degli azzurri. Palla persa e possibilità per Biella di portare a casa i due punti. Williams però trovava il braccio di Sesay che spegneva il sogno di sbancare il PalaBarbuto.

 

 
 
 

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