• CARPISA, COLTIVIAMO QUESTO SOGNO •

22/2/2006

(di ARTURO MINERVINI) - Bella, stupenda, meravigliosa come questo sport che in punta di piedi sta entrando nel cuore dei napoletani, troppe volte traditi e da lungo a digiuno di soddisfazioni e con la pancia piena di delusioni ed amarezza dalla Napoli del pallone. Parlavamo della Carpisa ovviamente, di quel capolavoro voluto dal presidente Maione, assemblato dal general menager Betti ed orchestrata da un direttore di primissimo livello come Piero Bucchi. Parlavamo di Lynn Greer il fenomeno da Temple, parlavamo del cuore che fa provincia di Mason Rocca vero idolo della tifoseria azzurra, parlavamo di un gruppo che nelle difficoltà ha saputo trarre la forza per diventare un tutt' unico. Bella e vincente la Napoli del basket, bella ed affascinante e come tale capace di suscitare l' interesse di sempre più tifosi. Purtroppo l' amore di molti di questi sin dall' inizio della stagione viene frustato da una struttura incapace di ospitare tutti quelli che sono stati attratti dalla spettacolarità e la grinta di questa squadra: il “Palabarbuto” con i suo 3900 posti non è certo adeguato ad una squadra di questo livello. Per rendere l' idea di tale inadeguatezza basti pensare che il palazzetto dell' Armani Milano ha una capienza di circa undici mila posti. Adesso non mortifichiamo questa grande realtà della nostra città, adesso serve un impegno concreto delle istituzioni, un serio programma per ridare a tutti i napoletani il “Mario Argento” . Siamo in periodo di elezioni e ci auguriamo che questo argomento non venga strumentalizzato da alcuni esponenti di entrambe gli schieramenti per raccattare qualche voto. Memori di quanto accaduto per l' assegnazione della Coppa America di vela dove si poteva e si doveva fare di più per donare a Napoli quel lustro internzionale da tempo in declino, ci auguriamo che questa volta le nostre istituzioni assecondino la volontà di un sempre più numeroso popolo del basket e si adoperino per dare una casa degna di questa grande Carpisa. Lo si deve innanzitutto a Mario Maione che con il suo lavoro ha mostrato all' Italia tutta il volto bello, che troppo spesso si cerca di oscurare, di questa città, lo si deve ai tifosi che con la passionalità che li rende unici hanno seguito in DUEMILA questa squadra per la sua impresa in terra emiliana. E come spesso si canta nelle gare casalinghe della Carpisa: “RIVOGLIAMO IL MARIO ARGENTO....”

 

 
 
 

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