• UNA CARPISA IMMENSA CONQUISTA LA COPPA ITALIA •
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19/2/2006
CARPISA - LOTTOMATICA 85-83 d.t.s. (24-22;
41-47; 55-61; 72-72)
Carpisa Napoli: Sesay 18; Morandais 9;
Morena 3; Larranaga; Spinelli 5; Cittadini
4; Stefansson 9; Rocca 15; Greer 22; n.e.
M.Fevola e D.Fevola. All. Bucchi.
Lottomatica Roma: Giachetti 12; Ilievski 7;
Hawkins 23; Tonolli 3; Righetti 5;
Sconochini; Bodiroga 17; Helliwell; Tusek
16; n.e. M.Pesic e Chiminello. All. S.Pesic.
ARBITRI: Cicoria, Lamonica e Tola.
NOTE. Tiri da 2p: Carpisa 21/43; Lottomatica
14/30. Tiri da 3p: Carpisa 9/27; Lottomatica
10/27. Tiri Liberi: Carpisa 16/25;
Lottomatica 25/30. Rimbalzi: Carpisa 42;
Lottomatica 39. Usciti per falli: Sesay al
41’, Rocca al 44’.
(dall'inviato Raul D'Amato) - Una partita
combattuta, palpitante, giocata con grande
determinazione da entrambe le squadre scese
sul parquet. E’ questa, in sintesi, la
finale della Coppa Italia 2006 che premia la
Carpisa Napoli, uscita vincitrice dal faccia
a faccia con la Lottomtica Roma. “Un
ringraziamento - sostiene il general menager
Betti a fine gara - va innanzitutto al
presidente Mario Maione e ai nostri tifosi,
che ci hanno seguito numerosissimi in questi
tre giorni trionfali a Forlì”. Per i
partenopei è la seconda coppa Italia della
storia, anche se quella conquistata nel ’68
non fa troppo testo, considerato che fu
vinta dalla Partenope Napoli, allora targata
Fides. Questa invece è una nuova società,
creata da Biagio Lubrano e poi ereditata da
Maione. In sintesi, la partita ha visto una
discreta partenza della Carpisa, prontamente
raggiunta e superata prima di andare negli
spogliatoi. Il terzo quarto non cambia
l’andamento della gara: la Lottomatica
conserva un discreto margine di vantaggio,
che però non la mette al riparo da una
rimonta della Carpisa, che giunge puntuale
nell’ultimo quarto. I ragazzi di Bucchi
entrano nell’ultimo minuto con quattro punti
di vantaggio ma gestiscono male i possessi
offensivi, sbagliano qualche libero di
troppo e si fanno raggiungere sul 72-72.
Nell’overtime Lynn Greer gioca tutti i
palloni decisivi e lo fa con la freddezza
che solitamente lo contraddistingue. A 36”
dal termine è +5 Carpisa. Roma non si lascia
andare e tenta un ultimo aggancio che
stavolta non le riesce. La coppa Italia
prende la strada di Napoli e i tifosi
possono invadere il parquet per festeggiare
con il presidente e la squadra.
• LE PAGELLE DELLA FINAL 8 •
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21/2/2006
Mason Rocca 10
Mvp della Final Eight, a
giudizio di chi scrive,
per la costanza di
rendimento e per la
capacità di ribaltare
l’inerzia della finale
con la sua energia e i
suoi 3 punti, in un
momento nel quale si
segnava con il
contagocce da entrambi i
lati. Più forte anche di
un colpo violento subito
da Grant durante la
battaglia contro Milano.
Un occhio nero e
dolorante ma già dalla
seconda metà della
stessa gara era di nuovo
sul parquet a buttarsi
su ogni pallone.
Commovente.
Alessandro Cittadini 6,5
Ha rischiato di essere
l’unico della Carpisa a
chiudere la Final Eight
con un voto negativo.
Riscatta tutto grazie a
un’unica azione contro
la Lottomatica: quel
rimbalzo offensivo
conquistato dopo
l’errore al tiro di
Larranaga e convertito
in due punti
pesantissimi.
Valerio Spinelli 9,5
Sono state le gare della
definitiva consacrazione
di Valerio. Ogni volta
che Bucchi lo ha spedito
sul parquet è arrivata
una scossa elettrica
della quale ha
beneficiato tutta la
squadra. Molto maturato
anche nelle scelte
tattiche, se continua
così potrebbe
ritagliarsi un posticino
anche in nazionale.
Jay Larranaga 9
Un killer silenzioso. Le
sue triple hanno avuto
un peso specifico
determinante. Quella nel
finale della gara contro
Milano, ha ricacciato
indietro gli avversari
che avevano appena
rimontato e sorpassato
con il canestro di Grant.
Il 3/3 nel secondo
quarto della semifinale
con la Benetton ha
rimesso in piedi una
gara che stava sfuggendo
di mano, per colpa di
una brutta prima
frazione. In finale, pur
scrivendo virgola, ha
asfissiato Bodiroga fino
a farlo sparire dal
parquet nel
supplementare.
Mimmo Morena 7
Come il suo numero di
maglia. Per
l’allontanamento dalla
rosa di Dalipagic, Mimmo
è stato utilizzato molti
più minuti rispetto al
solito. E si è fatto
trovare pronto,
permettendo agli altri
lunghi di rifiatare per
qualche istante in più.
Ha fatto sentire i
gomiti quando serviva,
segnando dal perimetro
in momenti delicati, sia
contro Milano che in
finale.
Ansu Sesay 8,5
La sua Final Eight è
cominciata con un giorno
di ritardo. Perché nel
quarto di finale contro
l’Armani Jeans la sua
presenza è stata
praticamente
impalpabile, salvo un
arresto e tiro da
manuale nei secondi
finale della gara, tanto
bello stilisticamente
quanto importante. Però
è cresciuto
difensivamente già nella
gara contro la Benetton,
per poi esplodere in
finale con una
doppia-doppia da 18
punti e 11 rimbalzi.
Michel Morandais 7,5
Il “Signore della linea
di fondo” ha giocato
abbastanza al di sotto
dello standard (alto) al
quale ci siamo
abituatati. Non è mai
stato un fenomeno di
continuità è vero, però
stavolta si sono visti
pochi lampi di luce. Tra
questi, le due “bombe”
nella quarta frazione
che hanno permesso
l’aggancio ed il
sorpasso della
Lottomatica, arrivate
dopo che aveva combinato
parecchi pasticci.
Lynn Greer 9
Non devastante come in
altre circostanze ma
“Lynncredibile” il suo
lo ha fatto. 21,3 punti
di media e 14 assist
complessivamente serviti
sono numeri ottimi,
anche se le percentuali
di realizzazione hanno
lasciato leggermente a
desiderare. Sorvegliato
speciale da parte di
tutti i coach avversari,
a partire da Djordjevic
che gli ha messo
Coldebella con lo scopo
di farlo ‘irritare’ in
ogni modo; passando per
Blatt che ha provato ad
escluderlo dai giochi
lasciando più spazio ai
suoi compagni; per
finire con Pesic che ha
ordinato si di lui un
pressing costante fin
dal primo secondo della
finale. Sempre molto
attivo negli ultimi
minuti di ogni gara, ha
commesso qualche
‘peccatuccio’ - leggi
liberi sbagliati e una
palla persa sciagurata,
tutto contro la
Lottomatica - che si
poteva pagare caro.
Jon Stefansson 8,5
L’islandese conferma
ancora una volta la sua
impressionante solidità.
Se il basket si
giudicasse solo con le
statiche allora non
susciterebbe alcuna
impressione. Quando lo
guardi sul parquet,
invece, capisci perché
Bucchi lo abbia
fortemente voluto. Oltre
ad essere un gran
difensore, in attacco si
muove senza palla come
pochi ed ha la capacità
di segnare quando la
squadra ne ha più
bisogno. Giocatore
fondamentale per gli
equilibri di questa
squadra.
Mariano e Danilo Fevola
n.g.
In rigoroso ordine di ‘maglia’.
Ovviamente non
giudicabili perché mai
utilizzati. Ma, oltre
alla gioia di
partecipare al trionfo
della squadra e ritirare
una medaglia, il solo
vivere dal campo gare
così difficile ed
equilibrate come quelle
delle Final Eight sono
un’esperienza che potrà
solo aiutarli nella
crescita come giocatori.
Piero Bucchi 10 e lode
Forse il giudizio è
influenzato anche dalla
stima che chi vi scrive
ha prima di tutto per la
‘persona’. Un vero
gentiluomo, sempre
misurato e disponibile.
Come allenatore poi ha
dimostrato di saper
centrare anche gli
appuntamenti importanti.
Dopo la promozione in
serie A, ha conquistato
anche la la Coppa
Italia, la seconda del
suo personale palmares
dopo quella vinta con
Treviso. In pochi mesi
ha costruito una
macchina capace di
essere bella e vincente.
Da manuale del basket,
in particolare, la
gestione di Spinelli ed
il suo rassicurare
Morandais contro la
Lottomatica quando il
francese, non riuscendo
a fare canestro, si
voltava sconsolato verso
la panchina in cerca di
conforto. E cosa dire
della difesa con cambio
sistematico sul pick&roll
ordinata dopo che la
Benetton aveva segnato
27 punti in 8 minuti?
Nella finale ha
‘allenato’ perfino i
tifosi, invitandoli ad
alzare il volume in un
momento nel quale erano
rimasti in silenzio
attanagliati dalla
tensione. Ma questo
glielo avevamo visto
fare anche durante le
finali 2002 della
LegaDue contro Reggio
Emilia
• MIMMO
MORENA:
“ORMAI CI
SIAMO. SIAMO
ARRIVATI AL
LIVELLO
DELLE BIG D’ITALIA”
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21/2/2006
(di
MICHELE
CAIAFA)
–
“Ormai
ci
siamo,
siamo
arrivati
dopo
tanto
lavoro
e
tanti
sacrifici
da
parte
di
tutti,
al
livello
delle
big
del
basket
italiano”
– ad
annunciare
questo,
è il
capitano
della
Carpisa
Napoli
Basket,
Domenico
al
secolo
“Mimmo”
Morena,
Big
Morena.
E’
lui
l’emblema
di
questa
squadra
e di
questa
società,
ed a
lui
lasciamo
la
parola:
“Soltanto
nella
giornata
di
ieri,
quando
siamo
arrivati
a
Napoli
per
festeggiare
il
nostro
successo
al
PalaBarbuto
con
i
nostri
tantissimi
tifosi,
ci
siamo
resi
conto
dell’impresa
che
avevamo
fatto
a
Forlì.
Ma
Forlì
è
stata
solo
la
punta
dell’iceberg,
e
speriamo
che
sia
solo
la
prima,
di
un
lavoro
svolto
alla
grande
dalla
società
presieduta
da
Mario
Maione
e
dall’opera
infaticabile
svolta
in
fase
di
costruzione
della
squadra
e
non
solo,
dal
nostro
general
manager
Pierfrancesco
Betti,
che
lavora
quotidianamente
24
ore
su
24
nel
suo
ufficio
e ci
segue
ovunque,
ed
infine
grandi
meriti
vanno
anche
al
lavoro
svolto
sul
parquet
dal
nostro
coach
Piero
Bucchi
ed
ovviamente
i
complimenti
tutti
vanno
alla
squadra,
per
quello
che
ogni
domenica
dimostrano
di
saper
fare
in
campo.
Questo
è un
successo
totale
della
famiglia,
e
ribadisco
famiglia,
Carpisa
Napoli”.
Lodi,
lodi,
lodi,
come
recitava
un
vecchio
andazzo
comico
della
trasmissione
“Indietro
Tutta”
condotta
dal
grande
Renzo
Arbore
negli
anni
‘80,
a
tutta
la
famiglia
Carpisa,
come
l’ha
ridefinita
“Big
Mimmo”.
Questi
ragazzi
stanno
dimostrando
sul
campo,
sul
come
sia
possibile
far
trionfare
la
città
di
Napoli,
esempio
che
tra
l’altro
sta
portando
avanti
a
dir
il
vero
anche
il
Circolo
Posillipo
con
la
sua
squadra
di
pallanuoto,
trionfatrice
in
Italia
ed
in
Europa
da
più
di
vent’anni.
Domenica
con
ogni
probabilità,
la
Carpisa
farà
un
giro
d’onore
allo
stadio
San
Paolo
per
festeggiare
il
suo
successo
nella
coppa
Italia,
in
occasione
del
match
tra
Napoli
e
Gela.
E
speriamo
che
questo
giro,
se
si
farà,
sia
di
buon
auspicio
per
i
grandi
successi
che
il
patron
della
Napoli
Soccer,
Aurelio
De
Laurentiis,
sta
progettando
per
il
futuro.
Che
siano
propizi
e di
esempio,
i
successi
napoletani
negli
sport,
per
così
dire
minori,
ma
che
minori
assolutamente
non
sono,
per
portare
avanti
un
“Grande
Progetto”
Napoli
Calcio,
e
che
come
auspica
il
presidente
De
Laurentiis,
si
possa
parlare
un
giorno,
non
molto
lontano,
di
un
“Napoli
Mondiale”.
Questo
avverrà
un
giorno,
si
spera
e si
crede
non
molto
lontano,
ma
per
il
momento
fateci
rinnovare
i
complimenti
al
capitano
Morena,
alla
squadra,
alla
società,
per
questo
grande
trionfo
ottenuto
domenica
sera,
e
gli
facciamo
noi
tutti
della
redazione
di “PianetAzzurro”,
i
migliori
in
bocca
al
lupo
per
poter
aprire
una
striscia
vincente
di
successi
che
duri
negli
anni…
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