BASKET - IL BILANCIO DELLA STAGIONE CON MAURIZIO BARTOCCI

6/6/2005
(dal mensile “PianetAzzurro” n. 7, Raul D’Amato) - È terminata con la qualificazione consecutiva ai playoff per il terzo anno consecutivo la stagione più tribolata della Pompea Napoli. Un traguardo prestigioso e, per molti versi, insperato ad un certo punto dell'annata. Di questo ed altro parliamo con Maurizio Bartocci, riprendendo un discorso iniziato qualche mese fa, quando l’obiettivo post season appariva all’orizzonte come uno sparuto miraggio. “Ricordo molto bene la situazione nella quale eravamo quando la società mi ha dato l’incarico di capo allenatore. Aleggiava addirittura lo spettro di una retrocessione e la squadra viveva un momento psicologico difficile. La vittoria sul parquet di Reggio Emilia è stata la svolta perché ha garantito quel minimo di tranquillità sul fronte della classifica ed ha compattato l’ambiente. I due successi esterni su Roma ed Avellino, invece, ci hanno spalancato le porte dei playoff. Se devo fare un bilancio direi che sono state queste le partite chiave della mia esperienza da head coach”. C’è stato qualche giocatore che, più degli altri, ha subito sposato la tua “filosofia”, fungendo da collante con il resto della squadra? “Nessuno in particolare. Tutti volevano ritrovare la serenità persa e sono stati subito d’accordo con il metodo di lavoro e di gestione che ho portato”. Ora, a bocce ferme, puoi parlare del tuo futuro: ancora qui a Napoli o cercherai una panchina da capo allenatore altrove? “Il mercato degli allenatori è ancora bloccato. Se e quando dovesse muoversi qualche grossa pedina - Messina n.d.r. - allora assisteremo a molti cambiamenti sulle panchine. Per quanto mi riguarda non ho ancora discusso con la società e non posso escludere né una mia partenza, né la mia permanenza in qualità di assistente”.
 

 

 

 

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