•LA CARPISA INTASCA I 2 PUNTI ED AGGANCIA LA
WHIRLPOOL •
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12/11/2005
CARPISA - WHIRLPOOL 94-83 (22-22; 43-40;
64-58)
Carpisa Napoli: Sesay 14 (6/10 - 0/1);
Morandais 15 (4/6 - 1/3); Larranaga 5 (1/1 -
1/2); Morena; Spinelli 9 (3/4 - 1/3);
Cittadini 7 (3/6 - 0/1); Stefansson 13 (1/5
- 2/2); Rocca 10 (4/6); Greer 21 (3/4 –
2/3); Dalipagic; n.e. Alfè e Fevola. All.
Bucchi.
Whirlpool Varese: Garnett 5 (0/3 – 1/3);
Farabello 8 (2/3 – 1/1); Hafnar 14 (3/4 -
2/6); Howell 11 (5/8); Albano 5 (1/1 - 1/3);
De Pol 9 (2/4 - 1/2); Allegretti; Collins 22
(9/12 - 0/2); Fernandez 9 (3/4 - 0/1); n.e.
Genovese, Antonelli e Rossi. All. Magnano.
ARBITRI: Facchini, Mastrantoni e Capurro.
NOTE. Tiri da 2p: Carpisa 25/42; Whirlpool
25/39. Tiri da 3p: Carpisa 7/15; Whirlpool
6/18. Tiri Liberi: Carpisa 23/27; Whirlpool
15/18. Rimbalzi: Carpisa 34 (Sesay 10);
Whirlpool 21 (Collins 7). Usciti per falli:
Cittadini al 35’16”, Rocca al 36’21”, Hafnar
al 38’57”. Spettatori 3900.
(RAUL D’AMATO)Grinta e determinazione le
armi con le quali la Carpisa ha conquistato
il successo ai danni della Whirlpool. Due
punti che fruttano l’aggancio in graduatoria
ed un vantaggio nel confronto diretto contro
una diretta concorrente alle final eight di
Coppa Italia. Una vittoria conquistata dal
collettivo anche se qualche merito speciale
va attribuito a Michel Morandais (nella
foto), autore nel finale di alcune giocate
fondamentali.
Differentemente dalle ultime due gare,
Napoli parte con decisione: e suo il primo
allungo sul 14-7, frutto delle iniziative
del trio di esterni. Con un Garnett al quale
Stefansson toglierà l’aria per tutta la
gara, Varese in attacco è solo DeJuan
Collins. Il play capisce che Greer nnon può
tenerlo ‘fisicamente’ e va giocare tutti i
possessi in post-basso. Grazie a questa
soluzione Collins realizza ben 15 nella sola
prima frazione, recuperando in pratica da
solo tutto il gap. Bucchi, per arginare
l’offensiva ospite, nel secondo quarto va
con il quintetto ‘operaio’ - Spinelli,
Larranaga, Stefansson, Rocca e Cittadini -
come aveva fatto a Livorno, mettendo
Larranaga sulle piste di Collins. E la
Carpisa chiude meglio in difesa,
costruendosi un vantaggio che arriva fino al
+8 (34-26 al 15°) con la tripla di
Stefansson. È Spinelli con la sua capacità
di rompere puntualmente tutti i raddoppi
difensivi, a guidare efficacemente l’attacco
partenopeo. O è lui in prima persona a
realizzare i due punti, oppure arma il
braccio dei suoi compagni. Magnano teme che
Napoli possa scappare, perciò rimette sul
parquet Howell e Collins, dopo alcuni minuti
passati in panchina a rifiatare. La Carpisa,
come Penelope, disfa quanto costruito con un
paio di rimesse butte via in maniera
puerile, così la Whirlpool arriva al riposo
lungo a distanza di una tripla. Si procede
sempre su di un sostanziale equilibrio, con
i padroni di casa davanti e gli ospiti a
distanza non troppo rassicurante. Al 25’
arriva anche il sorpasso, opera del solito
Collins. Qui la Carpisa è brava a reagire
subito e a capitalizzare con un 10-0 i
disastri operati dal sempre più dannoso
Garnett. Napoli scappa di nuovo sul +8
(62-54 al 27’), con la reazione di Varese
che si concretizza soltanto nei primi tre
punti di Garnett. Gli azzurri, perciò,
iniziano l’ultimo quarto avanti nel
punteggio, mantenendo sempre un margine di
sicurezza. Sembrerebbe che l’inerzia stia
per svoltare decisamente in favore di Greer
& soci quando per la Whirlpool arrivano le
tegole del quarto fallo di Hafnar e l’uscita
per infortunio di Howell. Invece, in un
minuto, vanno fuori per falli sia Rocca che
Cittadini costringendo Bucchi a giocare il
finale con Sesay e Dalipagic come lunghi.
Varese ne approfitta per tornare nuovamente
a due lunghezze con poco più di due minuti
da disputare. Napoli è brava a non disunirsi
e trova l’allungo decisivo con le zampate di
Morandais. Il francese tramuta due palloni
rubati in quattro liberi pesantissimi,
conquista un paio di rimbalzi sugli errori
al tiro degli ospiti, permettendo alla
Carpisa di chiudere addirittura sul +11.
• BUCCHI: “STIAMO CRESCENDO.
DOBBIAMO MANTENERE SEMPRE QUESTO
ATTEGGIAMENTO”. •
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13/11/2005
(Raul D’Amato) -
“Partita di grande
carattere, chiusa grazie
alla capacità di restare
sempre mentalmente in
partita” è l’analisi di
Piero Bucchi in sala
stampa. “Dopo la gara di
Treviso ho chiesto ai
ragazzi di evitare di
rilassarsi durante la
partita. Stavolta hanno
giocato per tutti i
quaranta minuti
mostrando finalmente
segnali di crescita.
Dobbiamo scendere in
campo sempre con questo
atteggiamento e mi
auguro che questa sia la
prima di una lunga serie
giocate in questa
maniera”. Tralasciando
qualche piccolo errore
la Carpisa ha giocato
una buona gara, con
tutti i suoi uomini.
“Abbiamo terminato con
cinque uomini in doppia
cifra, contro una buona
squadra. Due punti
importanti che valgono
non solo l’aggancio in
classifica ma anche il
vantaggio nel confronto
diretto in ottica
qualificazione alle
final eight di Coppa
Italia”.
“C’è stato un momento a
poco più di due minuti
dal termine nel quale
siamo tornati a soli due
punti da Napoli. In una
situazione simile deve
essere chi gioca in
trasferta a sfruttare
l’occasione perché la
pressione è tutta sulle
spalle della squadra di
casa. Invece abbiamo
giocato senza criterio
tutti i possessi,
commettendo anche falli
puerili in difesa” è il
rammarico di Magnano.
“Loro sono rimasti
lucidi, capitalizzando
tutte le occasioni.
Napoli è stata brava a
mantenere sempre
l’atteggiamento giusto
per vincere la gara,
lavorando molto bene in
difesa”. Garnett nullo
questa sera. “La Carpisa
ha fatto una splendida
difesa su di lui, non
concedendogli niente.
Purtroppo negli ultimi
minuti non abbiamo perso
anche Howell, uscito per
un piccolo stiramento. E
nell’ultimo quarto
abbiamo pagato la sua
assenza concedendo
troppi rimbalzi
offensivi alla Carpisa”.
Varese, anche nelle
precedenti sconfitte, ha
sempre tenuto gli
avversari a poco più di
settanta punti. Stasera,
invece, ne ha presi
oltre novanta. Cosa non
ha funzionato? “Abbiamo
concesso qualche
canestro facile ma è
anche merito degli
avversari. Per esempio
nel secondo quarto
Spinelli ha rotto ogni
raddoppio portato,
facendo saltare tutti i
nostri schemi
difensivi”.
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