• BASKET - LA POMPEA ILLUDE MA CROLLA NEL FINALE •

27/3/2005
(di Raul D'Amato) -

SEDIMA - POMPEA 103-93 (31-26; 48-47; 72-74)

Sedima Roseto: Abdul Rauf 23 (6/10 – 3/11); Morri 69 (2/3); Sesay 27 (5/8 – 5/8); Di Giuliomaria 4 (1/1); Arigbabu 13 (6/6); Beghin 2 (1/5); Woodward 9 (1/3 – 2/5); Nikagbatse 14 (4/4 - 1/2); Mutombo 5 (1/1 – 1/3); n.e. Borromeo, La Selva e Chiavazzo. All. Spahija.

Pompea Napoli: Spinelli 2 (0/1); Allen 8 (1/7 – 1/2); Albano (0/1- 0-1); Rocca 14 (6/8); Dalipagic; Penberthy 29 (2/4 – 6/7); Andersen 22 (6/10); Trepagnier 18 (6/9 – 2/6); n.e. Morena, Gatto e Conlon. All. Bartocci

Arbitri: Sabetta, Borroni e Pascotto.
NOTE. Tiri da 2p: Sedima 25/38; Pompea 21/39. Tiri da 3p: Sedima 14/32; Pompea 9/17. Tiri Liberi: Sedima 11/12; Pompea 24/29. Rimbalzi: Sedima 33 (Woodward 7); Pompea 28 (Allen 7). Usciti per falli: Di Giuliomaria.

Quanto amaro in bocca lascia la sconfitta rimediata dalla Pompea sul parquet di Roseto. Mette un freno alle ambizioni di playoff dei partenopei ma, più di tutto, fa male per come è maturata. Napoli era nella condizione di portare a casa il risultato ma fattori ‘esterni’, leggasi intimidazione del pubblico nei confronti degli arbitri, hanno pesantemente condizionato lo svolgimento della gara.
Inizio veloce di Roseto sull’asse Sesay – Rauf, pronti a martellare di continuo la retina partenopea. 19-13 al 5°, con Abdul-Rauf già a quota dieci sul suo score, determinato a ripetere la splendida prestazione della gara d’andata nonostante la sua precaria condizione fisica. Napoli s’appoggia soprattutto all’ottimo Andersen di questi ultimi due mesi, mortifero con il suo piazzato dai quattro metri, ma la difesa è pressoché un optional. Nemmeno la zona messa su da Bartocci dopo pochi minuti e mantenuta per 3/4 di gara sembra in grado di rompere il ritmo degli avversari. Per la Pompea oltre all’attacco c’è di buono che, al termine della prima frazione, Arigbabu e Nikagbatse hanno già tre falli. La situazione per i padroni di casa si complica ulteriormente quando anche Di Giuliomaria si carica di tre penalità. In pratica Spahija si trova a dover gestire i suoi lunghi con il contagocce dopo soli 13 minuti di partita. Vista l’inferiorità in area colorata, il coach slavo prova a giocare con un quintetto più piccolo inserendo Morri. La mossa funziona bene, tant’è che dopo l’effimero vantaggio segnato da Trepagnier (32-33) due triple di Morri ed una di Woodward rimettono le cose a posto in casa Roseto. Si continua a battagliare a suon di canestri in un clima reso incandescente da un pubblico che, sentendosi vittima dei fischi arbitrali, prova a condizionare tutto e tutti. Napoli non sembra lasciarsi intimidire e va all’intervallo sotto di una sola lunghezza.
Andersen continua ad imperversare anche nella ripresa ed Arigbabu spende il suo quarto fallo nel tentativo di arginarlo. Poco dopo si verifica un episodio grave, con qualcuno del pubblico che sputa addosso a Trepagnier, ‘reo’ di aver piazzato una stoppata regolare. Il giocatore americano reagisce sotto gli occhi degli uomini in grigio ed il fallo tecnico è inevitabile. Napoli mostra ancora una volta gli attributi e invece di scivolare indietro reagisce: si porta addirittura avanti di sette (65-72) con una tripla di Penberthy e cinque punti consecutivi di un Trepagnier scatenato. La Pompea sembra in grado di piazzare l’allungo decisivo ma gli arbitri, pesantemente influenzati dall’assedio di un pubblico stabilmente vicino alle transenne, ad inizio dell’ultimo quarto fischiano in sequenza due falli alquanto improbabili ad Andersen. L’inerzia, ‘magicamente’, passa decisamente nelle mani dei padroni di casa. Tutti i frombolieri della Sedima ritrovano confidenza con il canestro, spingendola sul +8 (87-79). La Pompea, per arginare la marea, torna alla difesa individuale ma concede qualche rimbalzo offensivo di troppo che si rivela fatale. Nel finale Allen, molto provato fisicamente, gestisce male i possessi e si chiude con Roseto che incamera non solo i due punti della partita ma anche il vantaggio del doppio confronto, in virtù del +10 finale. La strada verso i playoff si complica maledettamente.
 

 

 

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