• MICHEL MORANDAIS, IL “SIGNORE DELLA LINEA DI FONDO” •

25/12/2005

ESCLUSIVA: (dal cartaceo di dicembre RAUL D'AMATO / foto di Felice De Martino) - Sarà per il suo straripante atletismo o per quel ‘jump shoot’ dalla parabola altissima o forse, più semplicemente, per quel sorriso che riserva a chiunque gli si rivolga, fatto sta che Michel Morandais ha conquistato tutto il pubblico del PalaBarbuto. Al suo secondo anno italiano, il francese nativo della Guadalupe sta dando ragione al general manager Betti, che lo ha finalmente ingaggiato dopo averci inutilmente provato a Teramo, e sta convincendo soprattutto per una costanza di rendimento che nella precedente e pur positiva stagione a Cantù era stata il suo tallone d’Achille. “Lo scorso anno ho vissuto la mia prima esperienza con il basket professionistico dopo gli anni passati al college. Ora ho maggiore esperienza e mi sento più sicuro, perciò ho meno alti e bassi tra una partita e l’altra”. Che il talento non abbia mai fatto difetto al nostro lo testimoniano i numeri raggranellati negli anni trascorsi all’università del Colorado. Settimo posto assoluto tra i marcatori di ogni epoca dei ‘Buffaloes’ con oltre 1400 punti segnati, 16 punti di media sia nel terzo che nel quarto anno che gli sono valsi, per due stagioni consecutive, l’inserimento nel secondo ‘quintetto ideale’ della All Big 12 Conference. Eppure nonostante questi numeri e le eccellenti prestazioni sfoderate al Portsmouth Invitation Tournament - prestigiosa vetrina per gli scout NBA – al quale hanno fatto seguito provini con alcune franchigie d’oltreoceano, la porta del mondo dei ‘pro’ americani non si è aperta. “Non è una porta chiusa. Ho solo 26 anni ed ho ancora l’opportunità di andarci. Spero sempre di riuscire a coronare questo sogno, ma so che per riuscirci devo continuare a lavorare per migliorare tutti gli aspetti del mio gioco. Difendere con maggiore aggressività, mettere più intensità in tutto quello che serve ad aiutare la mia squadra, dai rimbalzi alla capacità di essere pericoloso in attacco”. Stranamente non ha mai avuto l’opportunità di mettere a disposizione della nazionale francese il suo talento. “Far parte della nazionale è uno dei miei obiettivi, perché credo di poter giocare a quel livello. Ho avuto una sola opportunità qualche anno fa con una selezione sperimentale. Ho giocato anche bene in quella circostanza, ma non sono stato più convocato. Adesso spero di avere una nuova occasione per mostrare le mie capacità”. Dimostrazioni delle suo straordinario potenziale atletico, nel nostro campionato, Morandais ne ha date diverse. Nella gara contro la Climamio Bologna ha piazzato una clamorosa schiacciata eludendo il tentativo di stoppata di Watson; un altro paio di schiacciate con la maglia di Cantù sono finite nella ‘top ten’ delle azioni della passata stagione, tanto che qualche autorevole commentatore televisivo gli ha affibbiato il nomignolo di ‘signore della linea di fondo’. “Simpatico come soprannome” commenta Michel. “Al college ne ho avuto qualcuno per la mia nazionalità, ma mai nessuno legato alla pallacanestro. È il primo che sento e mi piace”.
 

 

 
 
 

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