3/10/2005
(l'inviata Gaia Pacella) - Domenica 2 ottobre,
secondo giorno del concentrato di A1, all’esordio
stagionale in terra pugliese.
Il Palamazzola di Taranto, fresco di risultati tanto
clamorosi quanto inattesi, vive una giornata
altrettanto ricca e tutta da raccontare.
Se sabato è caduta Schio al cospetto di una
scatenata Maddaloni, ieri a rovinare la prima uscita
delle padrone di casa ci ha pensato il La Spezia di
Mirco Diamanti; il tabellone luminoso segna Pasta
Ambra Taranto 52, TermoCarpise 60, segue la
delusione dei tifosi che alle 18,30 avevano riempito
gli spalti per vedere all’opera le due stelle
americane Sheryl Swoopes E Tari Phillips.
Riflettori puntati su di loro, ma la luce dell’Ambra
è stata Bjelica autrice di 19 punti, tutti
personalità e sostanza; non sono bastati a coach
Molino per spaventare un La Spezia che ha dimostrato
di essere già ben amalgamata: i nuovi acquisti
Balleggi e Holland hanno martellato la difesa
biancorossa portantola alla resa finale.
Risultato? Taranto ha bisogno di tempo per diventare
una squadra vera, di quella con la “S” maiuscola e
per farlo ha a disposizione i nomi più prestigiosi a
cui va l’onere di trasformarsi in un collettivo.
La gara è molto tirata, altalenante, piena di
errori, è tutto tranne spettacolare, ingrediente che
le due panchine hanno sacrificato, privilegiando al
contrario una difesa dura ed aggressiva.
Prima dello scivolone tarantino erano scese in campo
Parma ed Alghero, terminata sul 65- 52 per le
emiliane trascinate dalla Snow ( 23 punti ) e da Eva
Nemcova; la ceca, reduce dalla tripla che ha
regalato l’europeo alla sua nazionale non è stata da
meno portando a casa un 27 di valutazione,
determinante per il risultato finale.
La miglior realizzatrice del week-end è stata però
la De Souza, classe 1982 nelle fila di Viterbo: 30
punti che hanno contribuito al 95 a 73 finale, tutto
a spese di Bolzano.
Vicenza - Cavezzo è stata una classica delle sfide
retrocessione; l’ha spuntata quest’ultima per 63 a
52.
La domenica sera si è conclusa con Phard Napoli –
Umana Venezia: difficile mantenere alta la
concentrazione dopo aver a lungo atteso il proprio
turno per scendere in campo. La tensione traspare in
maniera evidente da entrambe le parti e cosi il
gioco non decolla, il punteggio della fine del
secondo quarto ( 21-22 per l’Umana) la dice lunga
sul leit-motiv dell’incontro. Andrade da una parte,
Garcia dall’altra provano più volte a dare uno
scossone; ci riescono solo al rientro dalla pausa
lunga: le ragazze di Ricchini sono però più lucide,
Gentile mette a segno 2 triple nel momento più
propizio mentre Vichy Bullet inizia a farsi sentire
sotto la plance. Alla terza sirena le azzurre sono
avanti di 6 lunghezze ( 40-34) . Zara e compagnia
riescono seppur a fatica a non abbassare la guardia
fino al fischio finale che premia le partenopee per
58 a 53.
Un sabato spettacolare, una domenica concreta: è
questo il sunto della due giorni che ha aperto il
torneo. Se qualcuno ha pensato che questo campionato
vedesse Schio e Taranto a contendersi un monologo
personale per arrivare al tricolore, dopo questo
fine settimana probabile si sia ricreduto.
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