• BASKET - POMPEA – STELLA ROSSA. DALLA SALA STAMPA •

15/12/2004
È stata la nostra miglior partita da quando alleno la squadra” sorride finalmente Caja, “per intensità e per il valore degli avversari, nonostante fossimo solo in sette e con Penberthy che non ha chiuso occhio per tutta la notte, causa un incidente domestico capitato al figlio. Tutti hanno combattuto in difesa ed il termometro della nostra voglia di vincere è nelle statistiche dei primi venti minuti: loro tiravano con il 54% dal campo, noi con meno del 40%, eppure abbiamo chiuso sotto di soli quattro punti. I nostri lunghi hanno dato molta sostanza: Rocca è stato strepitoso ed ha trovato in Albano un ottimo compagno. Anche Morena ha messo sul parquet tutta la grinta che mette in allenamento: aveva sbagliato due tiri dall’arco in precedenza, ma ha messo quello decisivo a 30 secondi dalla sirena. In tutti casi si è trattato di scelte di tiro giuste, perché era completamente libero e quella è la sua mattonella”. Hai pensato di non cercare l’ultimo tiro ed andare al supplementare per provare a ribaltare lo scarto di sei punti subito all’andata? “Ci ho pensato ma mi sono affidato al fato o, se preferite, ad Allen. Abbiamo giocato in sette, Albano era fuori per falli, veniamo da un momento nel quale i risultati non ci premiano, il pubblico era in partita e voleva la vittoria, è stato meglio così”. Caja si sofferma brevemente sul prossimo impegno di campionato, che vedrà la Pompea impegnata sul parquet di Udine nell’anticipo televisivo di sabato. “Spero di recuperare più infortunati possibili. Dalipagic è entrato nei dieci ma ho preferito non rischiarlo, visto che è reduce da un infortunio muscolare ed ha due soli allenamenti nelle gambe. Andersen da domani (oggi n.d.r) riprende a lavorare con noi, mentre per Valerio Spinelli bisogna attendere ancora il responso dello staff sanitario. Oggi avete visto cosa significa tornare a giocare con il playmaker titolare”.
Trifunovic individua nei rimbalzi offensivi concessi la chiave del successo partenopeo. “Napoli ha potuto contare su sedici extra possessi, oltre a 14 palle rubate, e sono queste cose che hanno deciso la gara. Inoltre, ad inizio del terzo quarto, abbiamo subito un parziale di 15-2, senza difendere con la dovuta continuità come abbiamo fatto nel match di andata a Belgrado. In attacco ci si può concedere alti e bassi, ma in difesa dobbiamo sempre dare il massimo. Abbiamo limitato bene Penberthy ma non siamo mai riusciti a trovare le contromisure adatte per Allen. Ha letto benissimo i mis-match in marcatura: andava a giocare vicino al canestro quando lo prendeva in consegna uno più piccolo; partiva da fuori nel caso si trovava di fronte un uomo più grosso”.

Raul D'Amato
 

 

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