(GIUSEPPE
PALMIERI) - Senza grinta, senza gioco.
Senza nulla. Immersa in un pozzo senza
fondo, la Eldo cade anche al PalaLottomatica,
senza appello. Il punteggio recita. Inutile
l'addio di Larranaga. Senza il giocatore
britannico, Piero Bucchi schiera Spinelli
nello starting five con Ellis nel ruolo di
guardia, a lui più congeniale, insieme a
Rocca, Morandais e Sesay. L'inizio di gara
sembra equilibrato, Morandais sembra in
serata, Rocca è il solito e Sesay mette
qualche libero. Poi il primo break
capitolino per il 14-8, firmato Bodiroga,
Askrabic, Lorbek. Il campione serbo firma un
altro canestro da autore sulla sirena del
primo quarto che vede Roma avanti 16-12.
L'inizio di seconda frazione è persino
favorevole alla Eldo, con Marmarinos sugli
scudi e Malaventura che mette la tripla del
22 pari. Napoli sembra difendere bene, ma è
troppo fallosa. Bodiroga e Askrabic regalano
un altro 7-0 ai padroni di casa, che
chiudono avanti solo per 31-27 a causa di un
ottima azione conclusa da Rocca.
All'intervallo lungo la Eldo sembra ancora
in partita. Sesay segna subito, è il
canestro della quiete prima della tempesta.
Chatman e Lorbek da tre iniziano la fuga
giallorossa. Morandais prova a reagire.
Niente da fare la difesa azzurra crolla
ulteriormente e da -10 si sprofonda a -19
con Bodiroga incontenibile e Chatman che
imbuca una tripla terribile sulla sirena che
chiude praticamente la contesa. Morandais
mette un'altra tripla, poi Righetti e Rocca
fissano il punteggio all'ultimo intervallo
su un pesante 54-38. Nell'ultimo quarto si
riprende da dove si era finiti con un 5-0
della Virtus Roma. La Eldo prova a difendere
e a fare qualcosa in attacco, con il solo
Morandais a trovare qualcosina. Ma gli
ultimi 10 minuti servono solo a vedere una
schiacciatona del francese e qualche altro
numero di classe di Bodiroga. Il vantaggio
romano non cala praticamente mai e la gara
si chiude, con un pessimo timeout chiamato
da Repesa a 7 secondi dalla fine, e un
libero di Hawkins sul 71-54. La crisi
continua inesorabile. L'aspetto più
preoccupante è la completa assenza mentale
della squadra dalle partite. Giovedi, contro
Livorno, è praticamente un match da ultima
spiaggia. Ma bisogna correre ai ripari, sia
come squadra, sia come società, per farsi
che questa che doveva essere la stagione
della consacrazione, non si trasformi, come
sta accadendo, in un incubo senza uscita. La
gente chiede almeno la grinta. Tiriamola
fuori.