BASKET - PRESENTATO IL NUOVO COACH DI NAPOLI, PIERO BUCCHI

16/6/2005
(a cura dell'inviato Raul D'Amato) - Come se non fossero passati tre anni ma soltanto pochi giorni. È stata questa la sensazione dominante tra gli addetti ai lavori – per lo meno per quei pochi che c’erano anche tre stagioni orsono – quando Piero Bucchi ha varcato la soglia della hall del solito albergo del lungomare. Le primi strette di mano, le prime foto ed eccolo accomodarsi lì tra Maione padre ed il figlio Giuseppe, con il general manager Betti più distante, per la sua prima conferenza stampa nuovamente da head coach di Napoli. È il presidente, come di dovere, a fare gli onori di casa ed a riallacciare quel discorso interrotto nel giugno 2002. “Bucchi è stato scelto tra una rosa di quattro allenatori, tutti disposti a venire ad allenare qui a Napoli, dopo tutte le valutazioni del caso. Ci siamo chiariti sui presupposti e sugli obiettivi per i prossimi tre anni. Ora definiremo il tutto contrattualmente ma sapete benissimo che questo è solo un dettaglio: c’è stato chi ha lavorato qui per quattro anni senza mai avere un contratto” conclude l’Avvocato riferendosi al rapporto oramai concluso con Andrea Fadini. Ora è il turno del coach bolognese, sereno e lievemente emozionato, di precisare gli aspetti del suo ritorno. “Il grande affetto che provo per questa città ed il progetto illustratomi dal presidente sono i motivi che mi hanno spinto di nuovo qui.”. Solo un breve accenno sui motivi di quell’improvviso ed inaspettato addio di tre anni fa. “Parlare del passato è inutile, bisogna sempre guardare avanti. C’è un nuovo corso, con il quale c’è piena sintonia e la voglia di far bene è tanta”. Poi torna fuori il vecchio Piero, sempre diretto ed efficace nei suoi concetti e nel suo modo di vedere la pallacanestro. “L’asse play – pivot è la base del mio modo di concepire il basket. Deve essere solido e rappresentare il punto d’appoggio del resto della squadra. Nomi? Come ho già detto Allen è un giocatore che mi piace, ma non possiamo affidarci ad uomini non al 100% fisicamente. Posso dire però che sicuramente sceglieremo un play che abbia verve e che sappia accendere i compagni”. Qualcuno tira fuori il nome di Daniel Santiago per la scelta del centro. “Santiago è stato con me a Roma dopo due stagioni nelle quali non aveva brillato e che lo aveva fatto sparire dai taccuini delle grandi squadre. Stavolta penso che se dovesse decidere di uscire dalla NBA andrebbe sicuramente in una formazione da Eurolega”. Le ultime parole le spende per annunciare il primo tassello del suo staff tecnico. “Ho parlato con Maurizio Bartocci e vi posso assicurare che c’è una voglia reciproca di collaborare. Non è stato ancora messo nulla nero su bianco però ritengo che il discorso possa concludersi positivamente”. La conferenza si chiude, c’è un aereo che Bucchi deve prendere per tornare a Treviso dove si sta già svolgendo un camp con giocatori comunitari. Il lavoro per la sua seconda avventura da allenatore di Napoli è già iniziato.

 

 

 

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