1/5/2005
A
cura di Raul D’Amato
POMPEA - MONTEPASCHI 82-84 (24-20; 42-42;
54-71)
Montepaschi Siena: Stefanov 9 (4/6); Galanda 12
(6/12 - 0/3); Hafnar 10 (1/4 – 1/3); Eze 3
(1/7); Thornton 21 (6/10 - 2/6); Petrovic 8 (4/6
- 0/1); Jackson 14 (1/4 - 3/5); Lamma 6 (2/3);
Rentzias 1 (0/2 – 0/1); n.e. Datome ed
Eliantonio. All. Recalcati.
Pompea Napoli: Spinelli 7 (1/2 – 1/4); Allen 3
(0/3 - 1/7); Rocca 8 (4/9); Dalipagic 2 (0/1);
Conlon 10 (2/3 - 2/3); Penberthy 22 (2/5 – 4/6)
Andersen 10 (4/5 – 0/1); Trepagnier 20 (4/9 –
3/5); Morena, Gatto e Albano. All. Bartocci.
Arbitri: Facchini, Mattioli e Tullio.
NOTE. Tiri da 2p: Pompea 17/37; Montepaschi
23/51. Tiri da 3p: Pompea 11/26; Montepaschi
8/22. Tiri Liberi: Pompea 15/20; Montepaschi
14/21. Rimbalzi: Pompea 41 (Rocca 10);
Montepaschi 42 (Thornton 9). Usciti per 5 falli:
Andersen al 39’13”.
Ottavo posto e obiettivo centrato per la Pompea.
Nonostante la sconfitta patita i partenopei non
compromettono la qualificazione playoff, venendo
agganciati in graduatoria dalla sola Roseto -
qualificatasi al settimo posto per la differenza
canestri nel confronto diretto - e non
dall’altra concorrente Teramo sonoramente
sconfitta in quel di Cantù. Traguardo
importante, arrivato dopo un’annata a dir poco
travagliata. Doppio cambio di allenatore, tagli
e reintegri nel roster, infortuni a valanga ma
alla fine per la terza stagione consecutiva la
Pompea è lì, seduta al tavolo delle grandi, come
ama dire il suo presidente Maione. Certo
immaginare ora di fare lo sgambetto alla
capolista Treviso è indubbiamente azzardato, ma
intanto c’è la soddisfazione di avere almeno la
possibilità di tentarlo. Napoli ha provato fino
all’ultimo possesso a completare la missione con
le proprie forze ma Penberthy, stavolta, non è
stato il solito ‘ammazza’ Siena. L’ultima
penetrazione, che poteva sancire l’eventuale
overtime, non è andata a buon fine. C’è da
precisare però che l’eventuale successo
partenopeo avrebbe unicamente prodotto un cambio
di avversario nei playoff – Bologna per Treviso
– mentre non avrebbe modificato nulla in casa
ospite.
Recalcati nello starting five si è dovuto
affidare a Galanda in affiancamento ad Eze,
stante l’infortunio di Chiacig. Rentzias è stato
utilizzato con il contagocce e spesso Petrovic
si è dovuto adattare in ala grande. Bartocci ha
recuperato Rocca, non Albano. L’equilibrio
iniziale è stato rotto da un Trepagnier efficace
su entrambi i lati del parquet, che ha spinto i
suoi fino la +6 del 9° minuto (24-18). La
Pompea, in questa fase è sembrata avere la
benzina sufficiente ad accelerare ma ha
pasticciato troppo in attacco e Siena è stata
lesta ad approfittarne. Con un break di 16-6,
propiziato dalle triple di Lamma ed Hafnar, gli
ospiti si sono issati sul 35-42. Napoli ha
reagito con un 7-0 che ha riportato il punteggio
all’intervallo in perfetta parità. È nel terzo
quarto che i padroni di casa hanno rischiato di
affondare, incassando un 29-12 senza opporre
resistenza alle sfuriate di Thornton e di
Jackson e andando sotto anche di venti
lunghezze. Una rimonta sembrava impossibile,
eppure è quasi riuscita. Penberthy si è acceso
come solo lui sa fare ed al 35° minuto il
tabellone diceva incredibilmente 72-75. Napoli è
restata sempre ad un canestro di distanza, senza
però mai riuscire a colmarla, nemmeno
nell’ultimo possesso. Ma non c’è amarezza in una
sconfitta che non produce danni. Un posto ai
playoff è oro colato, se si pensa a dove e come
si stava poco più di tre mesi fa. |