• NUOVO STOP A REGGIO. LA CARPISA PERDE IL PRIMO POSTO •

12/2/2006

BIPOP - CARPISA 90-81 (28-17; 46-42; 63-53)

Bipop Reggio Emilia: Minard 16; Gigli 17; Ortner 14; Infante; Blizzard 12; Boscagin 4; Carra 7; Humphrey 4; Beard; Mc Intyre 16; n.e. Avanzino e Pugi. All. Frates.

Carpisa Napoli: Sesay 11; Morandais 6; Larranaga 7; Spinelli 7; Cittadini; Stefansson 9; Rocca 18; Greer 22; Dalipagic 1; n.e. Morena e Alfè. All. Bucchi.

Arbitri: Sahin, D’Este e Mastrantoni.
NOTE. Note. Tiri da 2p: Bipop 26/40; Carpisa 24/44. Tiri da 3p: Bipop 5/19; Carpisa 4/19. Tiri Liberi: Bipop 23/30; Carpisa 21/27. Rimbalzi: Bipop 34 (Gigli 8); Carpisa 35 (Morandais 10). Usciti per falli: Gigli al 32°; Ortner al 38°; Stefansson al 39°; Sesay al 39°.

(Raul D’Amato) - Doppia trasferta amara per la Carpisa che torna a mani vuote anche da Reggio Emilia. Una brutta prestazione per gli uomini di Bucchi che sembrano non aver eliminato le scorie della sconfitta subita da Milano. Già dai primi minuti è sembrata una gara da dimenticare per Napoli: subito dietro di dieci lunghezze (15-5 al 5’) gli azzurri hanno subito la maggiore aggressività dei reggiani, abili ad impedire canestri a campo aperto. Napoli riesce a non affondare solo grazie ai ripetuti viaggi in lunetta concessi dai molti falli spesi dalla Bipop. Ma i primi 15 minuti sono tutti da dimenticare. Trascinati da un Minard sul quale non si riescono a trovare contromisure efficaci, i padroni di casa allungano sul +13. Bucchi le prova tutte e trova risposte solo dal quintetto operaio. Le seconde linee, trascinate da Spinelli, mettono a segno un parziale di 16 a 4 con il quale riaprono di fatto i giochi. Il punteggio torna anche in parità - 40 pari al 18° - ma è un fuoco fatuo. La Carpisa in apertura di terza frazione si riaddormenta e Reggio Emilia può approfittarne. In area colorata Ortner e Gigli banchettano e rimettono nove lunghezze di distanza tra le due formazioni (59-50 al 27°’). Morandais e Greer sono improduttivi e l’attacco partenopeo stenta a trovare soluzioni valide. Stavolta nemmeno l’ingresso di Spinelli riesce a far ritrovare alla Carpisa lo smalto migliore. Solo la pesante situazione falli sembra rimettere tutto in discussione. Gigli esce per cinque penalità già al secondo minuto dell’ultimo quarto e sui troppi falli spesi dalla difesa reggiana Napoli rientra fino al -2, con poco più di due minuti ancora da giocare. Le speranze azzurre crollano quando Grerr conferma la sua serataccia fallendo ben due dei tre tiri liberi concessi per il quinto fallo Ortner. La Bipop conserva un vantaggio rassicurante e chiude senza patemi incassando sue punti meritati.
La Carpisa si sgancia così dal treno in vetta alla graduatoria della serie A. Addio sogni di gloria? Forse, ma più che altro è un ritorno con i piedi per terra per la squadra e tutto l’ambiente circostante che stava sognando traguardi per i quali non si è ancora attrezzati. Questo doppio stop, però, è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Alla vigilia dell’importante appuntamento delle Final Eight di Forlì la squadra sembra aver smarrito la sua sicurezza e l’aspetto psicologico in una competizione giocata su partite secche conta enormemente. C’è bisogno che la squadra tramuti in feroce determinazione la rabbia accumulata nelle due sconfitte consecutive. Viceversa una squadra timorosa e sotto shock, come quella vista stasera, in Coppa Italia non durerebbe nemmeno lo spazio di quaranta minuti.
 

 

 
 
 

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