17/4/2005
A cura
dell'inviato Raul D’Amato
LOTTOMATICA - POMPEA 82-96 (16-15; 40-39; 57-72)
Lottomatica Roma: Edney 19 (8/11 – 13); Giachetti 4
(1/5); Hawkins 13 (5/9 – 1/5); Tonolli 2 (0/1); Righetti
10 (1/4- 2/5); Bonora; Evtimov 8 (3/7); Garri 2 (1/1 –
0/1); Barton 23 (5/7 - 4/5); Helliwell 1 (0/4); n.e.
Tusek. All. Pesic.
Pompea Napoli: Gatto; Spinelli 12 (1/5 – 2/2); Allen 18
(3/5 – 4/5); Albano 2 (0/1 - 0/1); Rocca 15 (6/11);
Conlon 17 (4/4 – 3/3); Penberthy 15 (4/7 – 2/5);
Andersen 8 (4/5); Trepagnier 9 (3/5 – 1/2); n.e. Morena
e Dalipagic. All. Bartocci
Arbitri: Filippini, Ursi e Sardella.
NOTE. Tiri da 2p: Lottomatica 24/49; Pompea 25/43. Tiri
da 3p: Lottomatica 8/19; Pompea 12/18. Tiri Liberi:
Lottomatica 10/12; Pompea 10/11. Rimbalzi: Lottomatica
26 (Evtimov 6); Pompea 36 (Rocca 16). Usciti per falli:
La Pompea che tutti avevano sognato ad inizio stagione
si è materializzata finalmente sul parquet di Roma.
Reattiva, lucida nel far girare palla in attacco,
insomma lo specchio di quanto si era profetizzato nel
brillante precampionato. E conquista una vittoria dal
peso specifico elevatissimo, in funzione della
qualificazione ai playoff. Eppure l’inizio è stato un
vero incubo: quattro palle perse nelle prime quattro
azioni. Per fortuna Roma non combina moltissimo, tant’è
che dopo i primi due punti segnati da Andersen con tre
minuti già consumati, il punteggio dice 2-2. Il primo
strappo è dei padroni di casa, con i cinque punti in
sequenza realizzati da Barton (14-6 al 6°). Napoli si
accoppia malissimo sulla transizione avversaria ed il
time-out di Bartocci è la naturale conseguenza. Al
rientro sul parquet Napoli si scuote: la difesa trova un
minimo di aggiustamento ed il parziale di 9-0 produce il
primo vantaggio (14-15 al 9°). Il punteggio resta in
equilibrio fino alla metà del secondo quarto quando
Napoli si riaddormenta, torna a perder palla in due
azioni consecutive e accumula cinque lunghezze di
svantaggio. Ci pensa Conlon a riporta il punteggio in
equilibrio ed in difesa si passa alla 2-3 nel tentativo
di arginare le penetrazioni di un Edney ispirato.
All’intervallo si arriva in sostanziale parità, con
tutti gli entrati a referto tranne uno spento Trepagnier
che scrive una bella virgola.
L’apertura di terza frazione per Napoli è l’esatto
contrario di quanto visto negli altri due: sul parquet
si vede una squadra bella reattiva, capace di piazzare
un 10-2 in due giri di lancette, che la issa sul +7
(42-49). La Lottomatica si aggrappa alla precisione
dalla lunetta, ma Allen & co. sembrano avere il fuoco
delle grandi occasioni. Un 2+1 di Penberthy vale il +8
al 24°. Napoli insiste ed allunga sul +15 con la tripla
dell’ex Lakers. I padroni di casa reagiscono con un 5-0
ma la Pompea tiene botta e arriva all’ultimo intervallo
nuovamente con 15 lunghezze da amministrare. Pesic ruota
febbrilmente tutta gli uomini a sua disposizione nel
tentativo di rimettere in piedi il match. Gli azzurri
restano concentrati e si risveglia dal torpore anche
Trepagnier con due alley-oop consecutivi. Hawkins e
Burton tentano di mantenere vive le speranze della
Lottomatica con un 7-0. Ma Allen rimette tutto sui
binari giusti con un 6-0 personale che accresce i
rimpianti dei tifosi romani che lo hanno visto su questo
parquet con la loro maglia per due annate. Il divario
tocca anche il +16 con la tripla di un immenso Marty
Conlon (100% dal campo per lui) e si finisce con i
numerosi tifosi napoletani in tripudio che cantano a
squarciagola o’ surdato ‘nnamurato.
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