• CLAUDIO SALA: “NAPOLI-TORINO SFIDA SULLA CARTA DA 1X” •

20/12/2007

(ESCLUSIVA PianetAzzurro di Michele Caiafa) - Questa settimana, per la consueta intervista al nostro settimanale di scommesse sportive “PianetAzzurro Freebet”, abbiamo intervistato in esclusiva per voi, colui il quale, per le sue elevate doti tecniche e la capacità anche di andare a segno, fu denominato il “Poeta del Goal”. Naturalmente stiamo parlando di Claudio Sala (nella foto), ex Napoli, vi giocò nella stagione 1968/69, ma soprattutto ex Torino, maglia che indossò ininterrottamente dal 1969 fino al 1980. Con la casacca granata, Sala conquistò uno scudetto nel 1977 ed una coppa Italia nel 1971. Ma andiamo con ordine: Claudio Sala nacque a Macherio, in provincia di Milano, il 27 aprile 1947. Cominciò a giocare tra i professionisti alla tenera età di 18 anni nel Monza in serie C. Con i brianzoli, allenati all’epoca da Gigi Radice, disputò un’ottima stagione in serie B nel 1967/68, condita anche da un buon numero di reti, che gli valse l’interessamento del Napoli e del suo giovane presidente Corrado Ferlaino. La società azzurra acquistò quindi quel talentuoso trequartista dai piedi fini, con lo scopo di mandare in rete il grande bomber partenopeo di quei tempi, Josè Altafini. ‘Il Poeta’ esordì dunque in serie A il 29 settembre 1968 in un Napoli-Verona terminato 1-1. Ma, seppur si intravedevano benissimo le sue grandi doti di fantasista, l’anno disputato in azzurro fu un susseguirsi di alti e bassi. Lo stesso Altafini, al termine di quella stagione, espresse un giudizio un tantino duro sul giovane collega: “Non è né carne né pesce”. Ma questo non fermò l’interesse del Toro dell’allora presidente Orfeo Pianelli, che anelava ricostruire una società granata dalle grandi ambizioni e non voleva quindi farsi sfuggire quel giovane così ricco di talento. La storia dell’acquisto di Claudio Sala da parte del Torino Calcio andò così: Pianelli offrì una cifra record per i tempi, 400 milioni di lire, al collega Ferlaino. Erano tanti soldi per un ragazzo di appena ventidue anni. Nonostante tutto l’ingegnere napoletano nicchiò. A poche ore dalla chiusura del mercato, Ferlaino si decise: informò Pianelli che l’operazione era impossibile. A meno che il presidente granata non sborsasse in aggiunta altri 80 milioni. Questo non fermò il patron del Torino che, sull’unghia, versò la non modica cifra, soprattutto considerando i tempi (anno 1969), di 480 milioni. Sala giocò da fantasista-rifinitore nelle sue prime 6 stagioni in maglia granata. Ben piantato fisicamente, col compasso da brevilineo tipico del grande dribblatore, possedeva un palleggio insistito e spesso irresistibile. Sapeva sfoderare la giocata geniale, ma era discontinuo, malattia tipica degli atipici come lui. Con l’avvento di Gigi Radice al Torino nel 1975, levatrice di Claudio ai tempi di Monza, il tecnico ebbe l’intuizione geniale di convogliare quello straordinario patrimonio di classe sulle corsie laterali. Detto e fatto: fosse la destra, preferibilmente, o la sinistra, Claudio Sala, che pure aveva rinunciato alla maglia numero dieci con qualche mugugno, partiva e arrivava regolarmente sul fondo, dove con un’ultima funambolica finta si liberava del difensore e, quando il pallone sembrava destinato a uscire, lo ‘scucchiaiava’ dall’ultimo centimetro utile della riga al centro dell’area. Là, due formidabili colpitori di testa come Graziani e Pulici andavano a nozze su quei cross morbidi e velenosi a un tempo. Il Torino vinse così subito lo scudetto.
Sala fece anche parte della spedizione della Nazionale italiana ai Mondiali in Argentina nel 1978 e concluse la sua carriera di giocatore con la maglia del Genoa nel 1982. Attualmente è uno stimatissimo commentatore calcistico, al quale affidiamo le nostre previsioni per i match della diciassettesima giornata di serie A.
Carissimo ‘poeta del goal’, domenica, per l’ultimo turno di campionato prima di Natale, è prevista la gara al San Paolo tra Napoli e Torino. Una partita, importante per entrambe le compagini, che può determinare e direzionare i futuri destini di azzurri e granata in questa stagione di A…
“Sì, concordo. Napoli-Torino allo stato attuale sarà un incontro altamente interessante. Gli azzurri di mister Reja stanno disputando un buonissimo campionato e sono una delle rivelazioni dello stesso. Il Torino, invece, è partito con un passo più lento e compassato, grazie anche ad una serie di infortuni che gli hanno falcidiato la rosa e condizionato, fino ad una decina di giorni fa, il lavoro del tecnico Novellino. Adesso che possono lavorare tutti con maggiore tranquillità, domenica scorsa, nel match disputato in casa contro la Roma, hanno in pratica messo alle corde la formazione giallorosa ed avrebbero meritato senza alcun dubbio la vittoria, visto il grosso spreco di palle-goal effettuato dagli avanti granata. Li ho visti anche in crescita dal punto di vista della condizione fisica. Hanno corso tutti dall’inizio alla fine della partita. Detto questo, fino a poco tempo fa, avrei sicuramente pronosticato una vittoria interna degli azzurri sui granata, ma ora, data anche la nuova situazione di forma in casa Toro, penso che la partita possa concludersi anche con un pareggio, naturalmente un risultato che sarebbe accolto in maniera lieta dai torinisti”.
La diciassettesima giornata prevede anche il match tra i campioni del Mondo e d’Europa del Milan ed i campioni d’Italia dell’Inter. In pratica un derby tra campioni…
“E come tale avulso da ogni tipo di pronostico, anche se, a dirla proprio tutta, penso che i rossoneri arrivino stanchi a questa sfida, date le fatiche intercontinentali a cui sono stati sottoposti negli ultimi giorni. Il derby d’andata della passata stagione consacrò la corsa allo Scudetto della corazzata di Mancini. Anche quest’anno, naturalmente, la squadra nerazzurra è senza ombra di dubbio quella più forte e, se vinceranno come io penso questo derby, potranno davvero lanciarsi in fuga solitaria verso un nuovo tricolore”.
Prima di salutarla e farle naturalmente gli auguri di Buon Natale, le chiediamo lumi sulla partita Palermo-Lazio…
“Il Palermo, con il ritorno di Guidolin in panchina, sta risalendo su dei buoni livelli di prestazione, ed anche le ultime due vittorie dei rosanero lo confermano. La Lazio, sta ancora attraversando un periodo negativo, soprattutto a livello di risultati. Non darei quindi per scontata una vittoria dei siciliani, ma su questa ipotetica schedina che stiamo compilando, vedrei bene, per l’occasione, il segno 1X”.

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