• 'IL DOPPIO EX' - ANDREA AGOSTINELLI: “IL NAPOLI PUO’ RIUSCIRE A VIOLARE ANCHE L’OLIMPICO” •

13/5/2008
 

(ESCLUSIVA PIANETAZZURRO di MICHELE CAIAFA) - Carissimi amici dell’agenzia di stampa ‘PianetAzzurro Notizie’, questa settimana nella nostra consueta rubrica de “Il Doppio Ex”, abbiamo intervistato in esclusiva per voi, in occasione dell’incontro di campionato tra Lazio e Napoli, in programma domenica prossima alle ore 15:00 allo stadio ‘Olimpico’ e valido per l’ultimo turno del massimo campionato di calcio, l’ex tornante di Lazio e Napoli, nonché tecnico dei partenopei nella stagione 2003/04, Andrea Agostinelli.
Nato ad Ancona il 20 aprile del 1957, il buon Andrea ha debuttato in serie A il 19 ottobre del 1975 in un Perugia-Lazio. In casacca biancoceleste vi rimarrà per quattro stagioni, collezionando la bellezza di 75 presenze condite anche da due reti. Nell’estate del 1979 passa dal biancoceleste romano all’azzurro partenopeo. E’ difatti acquistato dal sodalizio guidato da Corrado Ferlaino. Nel Napoli Agostinelli vi rimarrà per un’unica stagione, registrando nove presenze in campionato. Passa quindi nelle fila della Pistoiese. Giocherà poi anche con le maglie di Modena, Atalanta, Avellino, Lecce, Genoa, Mantova e Lodigiani. Ha collezionato anche 12 presenze con la Nazionale Under 21.
Nel 1994 inizia la sua carriera di allenatore. Da tecnico conquista anche un paio di promozioni in categorie superiori (prima con l’Astrea dalla D alla C2 e poi con la Pistoiese della C1 alla B). Nell’estate del 2003 viene chiamato dall’allora presidente del Napoli, Salvatore Naldi, alla guida del cocchio partenopeo. Alle pendici del Vesuvio, Agostinelli poco può fare per dimostrare il suo valore di tecnico. Difatti, la stagione in questione, non sarà altro che quella che poi culminerà col fallimento del vecchio club partenopeo, prima poi della grande rinascita targata Aurelio De Laurentiis. Le ultime esperienze, ad oggi, del mister, sono quelle avute con il Crotone, la Triestina e la Salernitana.
Caro mister, come giudica la stagione del Napoli, culminata domenica scorsa nel grande successo interno contro il Milan campione del Mondo?
“E’ stata un’ottima annata quella degli azzurri. Nessuno di noi, addetti ai lavori, penso che si sarebbe mai immaginato che, al ritorno di questa compagine nel massimo proscenio della serie A, i partenopei sarebbero stati in grado di compiere un così magnifico percorso in questo torneo. Faccio i complimenti sia alla Società che alla squadra, tecnico compreso. Hanno saputo lavorare in maniera perfetta. Un grosso plauso parte per il presidente De Laurentiis, che ha stanziato i danari giusti per riuscire a rinforzare degnamente questo organico all’inizio di stagione, al direttore generale Marino per aver compiuto delle scelte di mercato azzeccatissime, ed alla squadra ed al suo tecnico in pectore, per aver magnificato queste basi con uno stupendo lavoro, ricco di risultati, svolto sul campo. Se dovessi dare un voto, direi che tutto il Club merita un bel nove. Cinquanta punti ottenuti finora, e l’ottava posizione in classifica, sono davvero uno score eccezionale”.
Cinquanta punti che potrebbero diventarne cinquantatre, se solo il Napoli dovesse battere anche la Lazio nell’ultimo turno di campionato…
“Certo che sì e tale ipotesi la ritengo più che plausibile. Se i partenopei giocheranno con la stessa grinta, voglia e determinazione, magari anche con lo stesso tipo di geometrie in campo di quelle avute nel match disputato contro i rossoneri, penso proprio che gli azzurri possano espugnare anche l’Olimpico”.
Si vesta un attimo, così per gioco, da direttore sportivo del sodalizio partenopeo. Quali sono i reparti che lei, mister, riterrebbe di rinforzare per la prossima stagione degli azzurri?
“Ribadendo la mia grande stima per il lavoro del diggì Pierpaolo Marino, fosse per me, prenderei un esterno sinistro dalle maggiori qualità offensive che faccia da controaltare al buon lavoro, prettamente difensivistico, svolto da Mirko Savini in questa annata. Per questo tipo di ruolo, vedo molto bene il cileno del Catania Vargas. Poi, a mio avviso, la compagine napoletana ha bisogno dell’apporto di un forte centravanti, che abbia la doppia cifra come numero di reti nelle sue corde. Affianco ad una punta del genere, anche il funambolico Lavezzi si esalterebbe ancor di più ed il tutto andrebbe a vantaggio della manovra offensiva del Napoli”.
Da mister a mister, ci pare già di capire che lei apprezzi molto il lavoro svolto fino ad ora da Edy Reja alla guida dei partenopei…
“Certo che sì. Cosa si vuole di più da un tecnico che ogni anno ha sempre fatto addirittura meglio degli obiettivi preposti ad inizio della stagione dalla Società? Penso di essere stato molto chiaro in tal proposito”.
Per concludere, domenica, nei match Parma-Inter e Catania-Roma, ci si gioca lo Scudetto tra i nerazzurri ed i giallorossi, distanziati ora soltanto da un punto in classifica, e la salvezza per i ducali od i siciliani. Ci può dare le sue considerazioni su questi due incontri?
“Certo che saranno delle gare tirate, data l’elevata importanza della posta in palio. Per come la posso vedere io, ma non posseggo la sfera di cristallo, i capitolini, sulle ali dell’entusiasmo per la riottenuta speranza di conquistare il tricolore, riusciranno ad imporsi anche a Catania. La palla poi passerebbe all’Inter, costretta a vincere nella città ducale. Ma per i nerazzurri la situazione ora non è semplice, e pure un pari, semmai ottenuto dalle due formazioni dopo una dura battaglia in campo, potrebbe non bastare alla banda di Mancini per riuscire a conquistare lo Scudetto”.
 

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