• AURELIO DE LAURENTIIS: “IL PRIMO POSTO? CONTENTISSIMO, MA LA CLASSIFICA LA GUARDERO’ SOLO DA MARZO” •

16/1/2007

(MICHELE CAIAFA) – E’ un Aurelio De Laurentiis in grande forma quello che si presenta al Med Max Cinema per l’anteprima nazionale del suo nuovo film, “Manuale d’amore 2 - capitoli successivi” del regista toscano Giovanni Veronesi, che ha nel cast attori del calibro di Carlo Verdone, contrattualizzato oramai dalla FilmAuro del patron partenopeo, Monica Bellucci, Carlo Rubini, Antonio Albanese, Fabio Volo, e tanti altri personaggi. Nel film c’è anche un cammeo dello showman Fiorello. Il presidente del sodalizio napoletano è gasato per due motivi: il primo è il successo che ha avuto al cinema il suo “Natale a New York” con Christian De Sica
, che ha strapazzato ai botteghini il film rivale della Medusa “Olè”, e poi, l’altro motivo, che forse è quello che stuzzica di più De Laurentiis, è il primo posto in classifica della sua squadra: “Non c’è dubbio che sono contento e galvanizzato per il primo posto in classifica del Napoli. In questa città c’è un ambiente che ti contagia completamente ed è certo che come a Napoli si è entusiasti per il primo posto, lo sono di certo anche io. Però c’è da dire un’ulteriore cosa: il primo posto è bello, ma la classifica non va guardata in questo momento, bensì da marzo in poi, quando meglio si delineeranno le posizioni in graduatoria”.
Napoli dunque in vetta, società e squadra che possono quindi puntare alla promozione diretta in serie A, quel famoso secondo posto alle spalle della Juve, che gli garantirebbe di ottenere il passaggio nella massima serie… “Il nostro obiettivo per questo torneo cadetto restano i play-off, in quanto noi abbiamo un programma di due anni per l’approdo in serie A. Certo è che i play-off sono una lotteria, dove tutto può succedere. Quindi, dovessimo centrare la A già da quest’anno, abbiamo già pronto un piano di investimenti importante per farci trovare pronti al rientro del club azzurro nella massima competizione a livello nazionale”.
Serie A in prospettiva dunque, ma ciò che tiene attenti attualmente i tantissimi tifosi napoletani sparsi per il mondo, sono le voci che riguardano l’attuale rafforzamento della rosa messa a disposizione di mister Edy Reja in questo mercato di riparazione… “Abbiamo un parco giocatori molto ampio e valido. Ho dato via il solo Montesanto, che ringrazio per essere stato il primo calciatore insieme a Montervino a far parte del Napoli Calcio, quando costituii la società nel settembre 2004. Lo abbiamo dato perché era evidente che lui in questa piazza era rimasto solo a parcheggio e questo non è giusto per un professionista. Per quel che concerne poi il calciomercato, è il nostro direttore generale Pierpaolo Marino ad occuparsene. Io, nelle mie società pretendo il rispetto dei ruoli, Marino si occupa del settore tecnico del Napoli, per questo non inciderò mai sulle sue decisioni. So solo, per avermelo riferito lui, che stiamo cercando un esterno sinistro, in Italia o all’estero. L’unica cosa che mi sono permesso di dirgli è che il calciatore che verrà acquistato, dovrà essere di prospettiva. In pratica non un ultratrentenne pronto solo per questo campionato o al massimo per un’altra stagione, ma un giocatore già pronto ma anche di grande prospettiva, che possa far bene in azzurro nelle prossime sei-sette stagioni”.
Questo il De Laurentiis-pensiero per quanto concerne il mercato, ma vediamo cosa pensa il numero uno partenopeo sulla vicenda di Inacio Pià… “Inacio Pià è un calciatore del Napoli e tale rimarrà anche nei prossimi anni. Quindi gli dico di sorridere in quanto è e sarà un elemento importante del nostro progetto tecnico attuale e per quello futuro. Mi dite che il calciatore adesso è disturbato dalle chiacchiere di mercato? Beh, quando il mese di gennaio passerà ed il mercato chiuderà i suoi battenti, tutto questo parlare finirà. Lo avete visto il caso Toni? In estate voleva passare all’Inter, ma quando poi è rimasto alla Fiorentina, ha ricominciato a segnare e ad impegnarsi per la maglia della sua squadra, proprio come faceva lo scorso anno. Poi sappia Pià che lui è sotto contratto con noi e, come capita nel mondo del cinema, gli attori che non rispettano i propri contratti devono pagare delle penali molto onerose. Vorrà dire che se Pià volesse essere ceduto, giocherà e verrà stipendiato per i prossimi anni da altre società, solo per risarcire la S.S.C.Napoli. Ma questo non succederà, perché mi fido dell’intelligenza del giocatore”.
Da un attaccante ad un altro. Questa volta si parla di Emanuele Calaiò, stoppato per un solo di turno di squalifica dal giudice sportivo dopo il rosso diretto di sabato scorso. Questa volta il presidente, invece di usare il bastone, fa mangiare la carota al bomber palermitano: “Sul rettangolo verde di gioco sono cose che possono capitare, perché gli sforzi ed il conseguente calo di zuccheri, fanno perdere alle volte la giusta lucidità. Calaiò, nell’episodio di sabato, non è riuscito a coordinare il cervello al gesto atletico, commettendo così il fallo. Ma io ho grande stima e fiducia in questo ragazzo e sono convinto, siccome già adesso va alla grande, che in futuro sarà di certo un campione di questo sport”.
La palla adesso passa alla questione della costruzione del nuovo stadio a Scampia, contro cui si sono schierate anche le due curve del San Paolo in occasione del match contro il Verona… “Mi sembra ignobile che in questa città si parli della costruzione di uno stadio da 200 milioni di euro, quanto poi Napoli abbisogna di ben altre priorità, come la risoluzione dei problemi della disoccupazione, delle fogne, della viabilità, ma anche un capoluogo in cui bisogna costruire edifici carenti quali scuole e strutture ospedaliere. Inoltre a Bagnoli, per sviluppare lavoro e turismo, io proposi di costruire un nuovo porto, ma l’idea non fu presa in considerazione. Quindi, se fossi negli amministratori della città, ci rifletterei più volte prima costruire un nuovo stadio, solo per far disputare a Napoli tre o quattro partite per gli Europei del 2012”.
Per un presidentissimo come al solito a tutto campo, non può mancare la chiusura sulle prossime elezione del presidente federale… “Io propendo per l’elezione di Abete, più che quella di Matarrese. Innanzitutto per una questione anagrafica, in quanto Abete è più giovane ed in Italia, nei posto che contano, bisogna cominciare a svecchiare. Poi, mi rendo conto avendogli anche parlato, che Abete è più conscio dei problemi che stanno attraversando il mondo del calcio e secondo me potrebbe avere delle idee giuste per riuscire a rammodernare questo sport. Il calcio, evento mediatico a livello planetario, va rigenerato, e spero che questo accada nei prossimi dieci anni, sia a livello nazionale ma anche in campo internazionale, altrimenti questo sport rimarrà indietro e saremo sempre in ritardo rispetto al mondo globalizzato che avanza”.
 

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