• IL MOTTO DI CAFFARELLI: "CRESCERE, CRESCERE, CRESCERE..." •

25/12/2005

ESCLUSIVA: (dal cartaceo di dicembre ARTURO MINERVINI) - Viaggio nel settore giovanile del Napoli con l’allenatore della primavera Gigi Caffarelli che ci parla di passato, presente e futuro. Excursus tra la diaspora dopo il fallimento e la voglia della nuova proprietà di ripartire da zero ma con grande impegno e professionalità. L’ importante è per l’ottimo Caffarelli non forzare le tappe e seguire per intero i passi della piena maturazione calcistica
Caffarelli, il fallimento quali danni ha provocato al settore giovanile del Napoli?
“Non è che ha provocato danni nel senso letterale ma ha bloccato chiaramente un percorso dei settori giovanili che era importante perchè ha colpito tutto il lavoro fatto in ogni categoria, interrotto tale percorso inizialmente c’ è stata la difficoltà proprio nel ripristinare tutte le varie fasce, anzichè quindi ritrovarsi dei giocatori già pronti da crescere come categoria. Evidentemente ci vuole tempo maggiore, è questa la grande difficoltà, rispetto a quello che poteva essere il lavorare su giovani su cui già da tempo si lavorava”.
Ripartire è stata dura, ma quali sono le figure a cui maggiormente dobbiamo essere grati per aver rifondato tale settore?
“Siamo ripartiti lo scorso anno con tre squadre e bisogna dare atto comunque al lavoro di Pierpaolo Marino e alle capacità di Santoro e tutti i suoi collaboratori che sono riusciti ad iniziare tale lavoro in mezzo a tante difficoltà. Era fondamentale ripartire. Ovviamente grande merito va alla società che ci ha creduto, a Santoro appunto e al presidente che ha dato il suo benestare per l ‘ inizio di tale progetto”.
Adesso iniziano ad arrivare i primi risultati. Quali sono i reali obbiettivi per la sua squadra primavera in questa stagione?
“Il nostro obiettivo primario è ripristinare nel suo complesso tutto il settore giovanile, poi il fatto che ci siano squadre che già hanno un buon rendimento in campionato, come gli allievi ed altre categorie , fa senza dubbio piacere. Ma ripeto il nostro compito fondamentale è quello di far crescere questi ragazzi e dare una certa organizzazione al settore, poi è chiaro che anche la primavera ha il suo obiettivo che consiste nel centrare il quarto posto in campionato che personalmente ritengo possa essere raggiunto, per lo meno sulla carta, poi nel calcio gli imprevisti sono all’ ordine del giorno”..
Una considerazione vorremmo farla su un fenomeno che ha molto penalizzato il calcio campano in passato. La fuga dei maggiori talenti verso il nord. Come arginare questa fuga?
“Probabilmente in passato incideva molto l ‘ instabilità della società, mi auguro che adesso con il Napoli che è una società forte e sana ci sia maggiore fiducia e credo che molti di questi giovani prima di abbandonare il settore giovanile ci penseranno due volte”.
Lei sicuramente sa più di tutti chi tra i suoi ragazzi ha le qualità per passare alla sqaudra maggiore? Le facciamo noi qualche nome: Prisco, Del Franco, Pascucci. Sono davvero bravi questi ragazzi?
“Non mi sento di fare dei nomi in particolare, sono ragazzi che stanno crescendo e bisogna andare cauti con questi elogi, devono completare il loro campionato primavera e poi vedere se sono migliorati o meno. In questo momento è troppo presto per giudicarli. Vede, spesso accade che un giocatore possa esordire in prima squadra per eventuali squalifiche o infortuni ma questo spesso non fa bene a questi ragazzi, credo sia meglio aspettare per fare valutazioni in merito, finire il campionato di competenza e fare in estate il ritiro con la prima squadra. E’ fondamentale lavorare con calma”.
Una curiosità: vorremo sapere il nome di un giovane che il Napoli si è lasciato scappare e che secondo lei ha grande potenziale.
“Sono davvero tanti i calciatori bravi che sono andati via, in tutte le categorie, 86/87/88/89, sarebbe davvero un elenco infinito. Un vero peccato!”.
Passiamo adesso al Napoli di Reja. Tra le fila degli azzurri chi secondo uno dall ‘ occhio lungo come lei potrebbe davvero arrivare ad alti livelli?
“Credo di non dire niente di nuovo, ma in effetti i nomi sono quelli: Emanuele Calaiò ed Inacio Pià rappresentano due ottimi investimenti e potrebbero risultare molto utili anche nelle serie maggiori”.
Ringraziandola anticipatamente le chiedamo un pronostico sull’ esito del campionato di C1: Ce la farà il Napoli?
“Il pronostico è uno solo, non posso che essere ottimista, è un campionato da vincere tranquillamente, affrontando anche qualche situazione problematica, ma alla fine l’ obbiettivo della promozione deve essere centrato”.
 

 

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