• DE LAURENTIIS: "MI SENTO TRADITO DALLA NON LIBERTA' DI CARRARO" •

18/8/2005

(Salvatore Palermo) - In occasione della conferenza stampa tenuta oggi dal presidente Aurelio De Laurentiis all’Hotel Quisisana di Capri, il d.g. azzurro Pierpaolo Marino si è intrattenuto con i cronisti parlando del calciomercato del Napoli ma non solo: "Abbiamo acquistato Maldonado che potrà essere a disposizione del mister già per la prossima gara di Coppa Italia, anche se non è ancora nelle migliori condizioni. E’ un difensore centrale destro che può ricoprire anche il ruolo di terzino. E' molto veloce ed è dotato di un buon colpo di testa. Ha sottoscritto un contratto triennale. Sicuramente ci muoveremo ancora sul mercato ma non necessariamente prenderemo svincolati. Stiamo valutando inoltre se tesserare Martinez, e nel caso di una decisione positiva in tal senso, gli acquisti sarebbero arrivati a quota otto. Comunque stiamo cercando anche di prendere qualche giovane di buone speranze in quanto il nostro è principalmente un discorso di tipo progettuale, infatti sono convinto che Nigro e Vitale potranno ritagliarsi qualche spazio nel corso della stagione”. Sul delicato momento extracalcistico: “E’ un momento difficile, non dormo più la notte, però devo mantenere la calma e non posso dire quanto sono nervoso dentro. L’unica cosa da fare è lavorare sodo per vincere sul campo. Poi a garanzia di un futuro importante c’è il nostro presidente. La nostra è una buonissima società e presto sarà pronto un centro tecnico che sarà l'immagine del nuovo Napoli. Siamo una realtà in evoluzione, e sono lieto del fatto che si stia procedendo nel migliore dei modi. Ovvio che, se si fossero rispettate le regole, il Napoli avrebbe avuto il diritto di giocare in serie B e tutto l’ambiente sarebbe stato più felice. Certo che le mancate risposte sul caso Napoli al Consiglio Federale ci lasciano molto pensare. Ritengo a questo punto che il calcio abbia bisogno di un ricambio generazionale. Chi si permette di dire che non accettiamo il risultato del campo sbaglia enormemente, fa soltanto populismo al contrario”. A chi gli chiedeva del peso del Napoli nel "Palazzo" ha così risposto: “State pur certi che siamo stati molto energici. Quando torneremo a giocare in serie A saremo un cliente scomodo. Per ora posso dirmi solo molto felice di aver visto il Napoli lottare alla pari con Inter e Juventus".
Sulle problematiche relative al governo del calcio si è soffermato anche il presidente De Laurentiis: "E’ ormai evidente che il mondo del calcio si trova in grosse difficoltà. Fino a quando ognuno vorrà coltivare il proprio orticello non si andrà da nessuna parte. Queste difficoltà dipendono da chi governa questo settore che non è più in grado di farlo secondo le regole. Di questo passo si andrà avanti inadempiendo. Occorre quanto prima un ricambio generazionale. Carraro mi disse che chi non aveva pagato l'Enpals, l'Inail e gli stipendi entro il 30 giugno era fuori. La Coavisoc doveva fare rispettare questo termine e tutelare le società in regola. A noi interessa soltanto il rispetto delle regole, altrimenti i regolamenti a cosa servono. Diverse squadre hanno regolarizzato la propria posizione debitoria dopo il termine perentorio del 30 giugno. Al 30 marzo 2005 il Vicenza aveva 78.475,45 euro di debiti nei confronti degli enti previdenziali. Anche il Pescara si trovava in una situazione analoga. Le suddette squadre hanno poi falsificato le autocerficazioni consegnate alla Federazione che provavano la regolarità dei pagamenti. Però secondo la Figc il Napoli non ha provato, in sede di giudizio, che le autocertificazioni erano mendaci. Come faccio a starmene in silenzio dinnanzi a questa grave ingiustizia subita. Non mi riesco a spiegare a cosa servono gli organi di controllo della Figc se non fanno rispettare i termini stabiliti. Per non parlare poi dell’ avv. Mencuso della Federcalcio che aveva stabilito il verdetto nei confronti del Napoli in un modo poco ortodosso già prima del Consiglio Federale. Il comportamento di Medugno dovrebbe essere seriamente valutato.”. In merito alle prossime azioni che intende intraprendere, De Laurentiis si è così espresso: “Ci sono ancora diversi gradi ai quali appellarsi. Per primo faremo ricorso al Coni in riferimento all'art. 4 del regolamento del Coni che sostiene che le società devono dimostrare di essere in regola con gli adempimenti fiscali. Ciò significa che il Coni deve intervenire d'urgenza poichè sono state violate le norme. Poi è chiaro che la Figc deve trarre delle conseguenze dalle dichiarazioni mendaci. La terza azione è il deposito di un ricorso al Garante della libera concorrenza dei mercati; poichè c'è stata una disparità di trattamento. Infine abbiamo preferito non rivolgerci alla curatela fallimentare della SSC Napoli per non fare la fine del Genoa, che è stato mandato in C ed ha avuto anche una penalizzazione in punti. Comunque per me il capitolo Carraro è chiuso, poichè ha ritrattato quanto ha detto a me e a Pierpaolo Marino ossia che non dovevo preoccuparmi poichè i termini erano perentori. Mi sento tradito dalla non libertà di Carraro”.
Poi il massimo dirigente azzurro si è soffermato sul pubblico partenopeo: “Ho molto apprezzato il grado di intelligenza dei napoletani che ci hanno seguito. Ora dobbiamo stare tutti uniti, costituire un fronte unico, compatto dal popolo agli intellettuali, istituzioni comprese. Appoggio quello delle istituzioni che in alcuni casi, come ad esempio quello di Firenze con il forte sostegno del sindaco Domenici a Della Valle, si è rivelato fondamentale. A questo punto mi vien da pensare che il Napoli in serie A può far paura a qualcuno in virtù di un bacino di utenza non indifferente. Infatti attualmente i grandi club non si curano delle presenze allo stadio, mentre quella del pubblico è una risorsa che il Napoli possiede. I tifosi sono la nostra forza sia a livello italiano che internazionale. Li adoro per il sostegno che ci dimostrano continuamente”.
Sul futuro del calcio De Laurentiis incalza: “Il calcio è cambiato ma i signori che lo governano non se ne rendono conto o meglio non vogliono rendersene conto, infatti la loro unica preoccupazione è la gestione del potere. Nessuno va a fondo nei problemi. Ad esempio sia la Federazione che la Lega non si sono nemmeno lontanamente applicati per studiare una nuova piattaforma tv concorrente a Sky. Questo è indicativo di un certo menefreghismo. Vorrei in conclusione fare un appello ai presidenti di B e C: perché non convinciamo Galliani a giocare al sabato, in modo così da creare una seconda giornata di festa, un sabato sportivo alternativo alla serie A. In questo modo i proventi aumenterebbero mentre se giochiamo contemporaneamente alla A, l'interesse sarà di gran lunga minore”. E’ un fiume in piena il nostro presidente ed è un vero piacere sentirlo parlare di progetti futuri, cosa questa che allontana i timori relativi ad una sua eventuale volontà di mollare tutto dinnanzi al marciume che regna nel mondo del calcio. Speriamo che riesca a trovare dei validi alleati nella battaglia che è determinato a combattere contro gli attuali vertici del calcio.
Dobbiamo essere orgogliosi di questo presidente che è indubbiamente quanto di meglio ci potesse capitare.

 

INDIETRO