• L'INTERVISTA - GIANNINI: “IL NAPOLI È GIÀ IN B” •

24/3/2005
(dal mensile di Marzo Alessio Borrelli) - A Napoli ha vissuto il momento più brutto, naturalmente prima del fallimento, giocandoci per un solo mese. Nonostante tutto Giuseppe Giannini resta un innamorato di questa piazza, che come la “sua” Roma nutre grande calore ed attaccamento alle sorti della squadra. Solo i più attenti ricorderanno Giannini con la maglia del Napoli. Stagione 1997-98, quella della prima retrocessione in B, del poker Mutti-Mazzone-Galeone-Montefusco tanto per far ritornare la memoria ai lettori. Dopo la sconfitta per 6-2 all’Olimpico che costò caro a Mutti, la società si affidò a Carlo Mazzone. Al suo arrivo a Napoli l’audace allenatore chiese subito di avere Giannini e la società lo accontentò. Nonostante tutto quattro partite quattro sconfitte e Mazzone lasciò la panchina a Galeone. Qualche settimana dopo il tecnico romano andò via e così fece anche lo stesso Giannini suscitando il malcontento della piazza, che si era aggrappata proprio alla sua esperienza per cercare di venire fuori dai guai, purtroppo irreparabili. Oggi Giannini ha smesso di essere il “Principe” di Roma, il fantasista della Nazionale ed un po’ anche del Napoli. Ha deciso di calzare tuta e scarpette e dedicarsi alla carriera di allenatore. La sua carriera è iniziata quest’anno a Foggia, stesso girone del Napoli. Ha subito fatto vedere di praticare un calcio altamente offensivo per una piazza abituata a “Zemanlandia”. I risultati non sono stati molto soddisfacenti anche a causa di una squadra con molti limiti tecnici ed una società che non l’ha assecondato nelle scelte. E così a fine gennaio ha rassegnato le dimissioni lasciando il posto a Morgia (un altro “fanatico” del gioco offensivo) dopo che il patron Coccimiglio si prese la soddisfazione di essere allenatore per una domenica. Di lui resta soprattutto la grande vittoria per 4-1 contro il Napoli. Partita che secondo molti doveva portare all’esonero di Ventura, che invece a sorpresa la società confermò. Giannini nonostante lo abbia battuto, pronostica il Napoli in B attraverso i play-off.
Mister Giannini, innanzitutto come va?
“Abbastanza bene. Sto seguendo molto i vari campionati cercando di trovare presto una nuova panchina”.
Lei ha allenato il Foggia nel girone B di C1, cosa le è rimasto di questa prima esperienza da allenatore?
“Un’esperienza agrodolce. Purtroppo ho rassegnato le dimissioni perché non riuscivo a dialogare con la società. Il mio lavoro veniva puntualmente criticato e ciò non mi faceva vivere tranquillo. E quando non ci sono le condizioni per lavorare è meglio andare via. Però sono molto contento di essermi misurato in quella realtà. Ho trovato un buon gruppo e sono convinto che alla fine il Foggia andrà ai play-off”.
Addirittura, adesso deve dirci come mai ha questa convinzione?
“Perché sono ragazzi semplici, corretti che ho avuto modo di conoscere ed apprezzare durante il mio lavoro. Ad occhio e croce penso possano farcela, è una mia speranza”.
In testa, invece, chi la spunterà tra Rimini ed Avellino?
“Sarà lotta fino alle ultime giornate. Su questo non ci piove. Però sono convinto che vincerà l’Avellino. Ha un organico che offre più garanzie ed alla lunga le qualità di questa squadra verranno fuori. E poi l’Avellino ha già affrontato certe partite impegnative ed ospiterà lo stesso Rimini in casa, inoltre è una squadra più quadrata e con un seguito maggiore. Io dico Avellino”.
Ha già parlato del Foggia ai play-off. E le altre chi saranno?
“Rimini, Napoli e Reggiana anche se Padova e Sambenedettese ci proveranno fino all’ultimo. Però sono convinto che il Foggia ce la farà”.
E tra queste chi è favorito?
“Il Napoli naturalmente”.
Parliamo della zona retrocessione. La Vis Pesaro è già condannata alla C2?
“Credo di sì perché non vedo come possano recuperare lo svantaggio. Per uscire dai play-out invece c’è grande bagarre. Le uniche condannate agli spareggi al momento sono Sora e Chieti, poi tra Giulianova, Cittadella, Fermana e Martina si determineranno le altre due con Cittadella e Martina nettamente favorite per la salvezza diretta. Il Cittadella è una squadra che gioca un ottimo calcio e che quando l’ho affrontato con il Foggia ci ha messo in grandi difficoltà”.
Lei ha vissuto uno dei momenti peggiori della storia del Napoli. Cosa le è rimasto di questa piazza?
“Un’annata difficile, nata storta con una squadra che ad inizio campionato era già retrocessa. Tante difficoltà che non hanno conseguito nella buona stagione che i tifosi si aspettavano dopo che l’anno prima avevano raggiunto la finale di Coppa Italia. Giunsi a Napoli su consiglio di Mazzone e disputai qualche partita anche con Galeone. Andai via perché non c’erano i presupposti per risalire la china. Nonostante tutto sono rimasto affascinato dal calore della gente, mi ricordava Roma dove mi consideravano un idolo. Andai via, ma con grande dispiacere”.
Oggi invece l’ha ritrovato in C1 sommergendolo di reti con il suo Foggia.
“In quell’occasione il Foggia giocò una partita straordinaria forse anche per i grandi ricordi di quando affrontava il Napoli in serie A. Vidi un Napoli spento, confuso e privo di idee. Oggi invece è una squadra diversa. Non so se ha coinciso l’arrivo di Reja, che non conosco. Chiaramente qualche acquisto ha influito positivamente sulla squadra ed ora il Napoli sta volando”.
Quindi un Napoli da B?
“Lo considero già in B perché ha una squadra così forte e con un organico nettamente superiore alla concorrenza che la spunterà sicuramente”.
Secondo lei il Napoli è davvero una nuova realtà importante del calcio?
“Ha cominciato dal basso ripartendo da zero e con un grande imprenditore. Quest’anno andrà in B, l’anno prossimo potrà andare in A e sono sicuro che ci resterà per sempre. E’ un progetto a lunga scadenza che funzionerà. Oggi c’è tutto per ritornare grandi e mi fido di De Laurentiis e Marino. Ai tifosi dico state tranquilli che vi divertirete”.
Chiudiamo con un pensiero alla Nazionale. Anche per Giannini è stata una parentesi importante?
“La Nazionale è importante per chiunque. Ho fatto il Mondiale ‘90 giocato in Italia e quindi insieme ai miei compagni d’avventura ho forse ricordi ancora più belli. Sono esperienze che uno si porta dietro per tutta la vita”.

 

 

INDIETRO