• ‘TOTONNO’ JULIANO: “RICONOSCERE IL MOMENTO CRITICO È IL PRIMO E UNICO PASSO PER TORNARE GRANDI” •

17/2/2009

(ESCLUSIVA PianetAzzurro di MARIO IPRI) - In un momento così delicato per il Napoli, abbiamo voluto chiedere lumi su questa situazione a una vera e propria istituzione del club azzurro: Antonio Juliano (nella foto), napoletano con il sangue azzurro, tanto innamorato di questa squadra quanto capace di fornirci un’analisi lucida ed obiettiva, e per questo merce rara in un mare di dichiarazioni di circostanza, da parte degli addetti ai lavori.
Juliano, partiamo da una domanda secca: il Napoli, a fine campionato, avrà migliorato o peggiorato l’ottava posizione dell’anno scorso?
“Non bisogna avere paura di ammettere che difficilmente si potrà fare meglio dello scorso anno, se il trend della squadra rimane quello attuale. La partita di Bologna andava vinta, così non è stato”.
Però è anche vero che Roma e Cagliari insegnano che non esiste periodo “no” che non possa essere ribaltato…
“E infatti penso che sia lecito e giusto aspettarsi da parte del Napoli una reazione tale da poter di nuovo ambire a quelle posizioni di classifica che la squadra ha occupato per tutto il girone di andata. Però la strada è in salita, questo non è discutibile”.
I giocatori, dopo il pareggio di sabato scorso, hanno chiesto di andare in ritiro: un gesto apprezzabile o il minimo che potessero fare in un momento come questo?
“Un gesto assolutamente apprezzabile che fa capire quanto i giocatori siano i primi a soffrire di questa crisi della squadra: è importante adesso restare uniti, cercando di essere lucidi e di capire dove e perché si sta sbagliando. Il ritiro anticipato può fare solo bene”.
Secondo lei, Marino si è pentito di non aver fatto di più in sede di mercato a gennaio?
“Pentito no, dispiaciuto sì. Credo che Marino, così come tutti noi opinionisti e tifosi, fosse sicuro di avere una rosa adeguata per migliorare quanto di buono si era già fatto nello scorso campionato. E i risultati stavano dando ragione a lui, e quindi alla società e al tecnico Reja”.
Cosa ne pensa del fatto che De Laurentiis, nei momenti negativi, preferisce non esporsi in prima persona?
“Non bisogna mai dimenticare che questa società non ha più di 5 anni e che fino ad ora ha vissuto solo il lato bello del calcio: promozioni, qualificazioni a manifestazioni europee, giocatori convocati in nazionali varie. Il difficile viene adesso, ed è giusto che la società pensi a risolvere i problemi che sono evidenti in questo momento: per apparire in video ci sarà tempo e modo”.
Navarro sta giocando ormai da un po’ di partite: il portiere argentino la convince?
“Credo che tutti i giocatori buttati nella mischia in un momento così difficile non siano valutabili, perché non trovano quel clima di serenità che è fondamentale ai fini di una prestazione. Navarro ha fatto degli errori, ma ricoprendo un ruolo molto delicato, magari sembrano più evidenti i suoi rispetto ad altri compagni di squadra. E in questo momento nessuno è esente da colpe”.
Quindi sarebbe controproducente anche dare più spazio a Russotto?
“Una squadra deve avere una spina dorsale ben definita, che possa poi essere integrata da giovani di sicuro avvenire da far emergere gradualmente. Ma questo è possibile quando la squadra sta ottenendo i risultati prefissati, quindi Russotto adesso deve portare pazienza ed aspettare tempi migliori. E’ un ottimo giocatore, e prima o poi verrà anche il suo momento. Ma non ora”.
Diversi giocatori del Napoli sono entrati in pianta stabile nelle liste dei convocati delle rispettive nazionali: Maggio potrebbe rientrare in quella di Lippi per i prossimi mondiali?
“Anche per quanto riguarda questo aspetto determinante sarà l’andamento generale del Napoli: solo se la squadra girerà bene e diventerà una realtà fissa delle posizioni che contano in campionato, potranno aprirsi per Maggio le porte della Nazionale in vista dei Mondiali del 2010.
Quando e se il Napoli troverà una continuità importante, vorrà dire che anche lui sarà diventato una garanzia nel suo ruolo”.
Per concludere, cosa si sente di consigliare ai giocatori azzurri per uscire dalla crisi?
“Di guardarsi dentro e di non aver imbarazzo nel riconoscere che l’euforia dei mesi scorsi può aver contribuito al momento attuale della squadra. Ma di non aver nemmeno paura di qualunque avversario si parerà loro di fronte in queste ultima fase della stagione, perché il Napoli è più forte di quanto il Napoli pensi di esserlo, ora più che mai”.
 

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