• AURELIO DE LAURENTIIS: “NOI MIRIAMO A DIVENTARE UN CLUB DI FAMA INTERNAZIONALE” •

11/7/2006

(Dall’inviato a Castelvolturno MICHELE CAIAFA) – 12 luglio 2006 è il D-Day: cioè il giorno in cui comincia la nuova avventura della Società Sportiva Calcio Napoli, ridenominata così, come promesso dai vertici societari, non appena il club avrebbe lasciato l’inferno della serie C. Abbandonata dunque la terza serie, è stata rimossa anche la denominazione di Napoli Soccer, nome che ha accompagnato il sodalizio partenopeo in questi 2 anni di C. Nel giorno del raduno della squadra a Castelvolturno, nella bellissima sede del Napoli, il presidente Aurelio De Laurentiis, il direttore generale Pierpaolo Marino, l’allenatore Edoardo Reja e i due nuovi o quasi nuovi acquisti Roberto De Zerbi e Giuseppe Giglio, si sono ritrovati tutti intorno ad un tavolo in una delle migliori sale da ricevimento del resort di proprietà della famiglia Coppola, per la presentazione alla stampa della nuova stagione partenopea.
A prendere per primo la parola è stato ovviamente il presidentissimo del sodalizio partenopeo Aurelio De Laurentiis: “Abbiamo abbandonato la vecchia denominazione di Napoli Soccer che ci ha traghettato in questi 2 anni di purgatorio della C ed adesso abbiamo ripreso quello leggendario della Società Sportiva Calcio Napoli. Noi abbiamo una community di circa sei milioni di tifosi nel mondo da soddisfare. Io da uomo di contenuti quale sono non ho solo da considerare lo stadio San Paolo quale casa del tifo napoletano, ma c’è da prendere in considerazione lo stadio virtuale grazie all’aiuto delle tecnologie ed i vari vettori della comunicazione che non sono solo la tv o le radio. Per quel che concerne comunque questo tipo di programmazione e di diffusione del mio progetto Napoli, ho intenzione di acquistare delle frequenze radio e delle frequenze televisive per creare una radio dedicata 24 ore su 24 al Napoli ed anche un Napoli Channel, perché anche i tifosi partenopei sparsi in tutto in mondo hanno fame di voler vivere quotidianamente le gesta dei propri beniamini”. Il patron come al solito è un vero e proprio fiume in piena, infatti prosegue: “Il progetto di approdo in serie A è biennale e mi sono affidato completamente a Marino, che mai ho visto sbagliare in questi 2 anni, per quel che concerne i piani tecnici della squadra con acquisti mirati che serviranno a far crescere il tasso tecnico della squadra, ed a Reja mi sono invece affidato per quel concerne il lavoro sul campo. Sono convinto che tutta la squadra insieme con l’allenatore, daranno il massimo impegno per raggiungere gli obiettivi prefissati”. Ma il patron non si ferma quì: “Gli acquisti di Pierpaolo sono tutte operazioni mirate a far crescere il tasso tecnico della squadra non solo in serie B ma anche in A. Guarda caso i calciatori contrattualizzati hanno ottenuto tutti contratti quinquennali, perché cresceranno insieme alla creatura Napoli per portare il club azzurro ai massimi livelli. E quando parlo di massimi livelli, non mi riferisco solo alla vittoria degli Scudetti. L’obiettivo non è solo quello di vincere il campionato italiano ma è molto ma molto di più. Il Napoli deve diventare negli anni un club di fama internazionale. Non è l’Italia che ci interessa ma il mondo. E a tal proposito dico che anche la formulazione delle Leghe italiane di calcio è sbagliata. Si pensa solo alla serie A e pochissimo alla B ed alla C, basta vedere che la massima serie italiana è costretta ogni anno a versare una mutualità ai club di B. Lo stesso Carraro una volta mi disse che a lui della B e della C non gliene fregava nulla. E quando mai potrà crescere un movimento calcistico vero e proprio se a comandarlo ci sono persone che la pensano così. L’Italia, ma anche il mondo, si ritrova in mano una gallina dalle uova d’oro che non è ben sfruttata. Con l’aiuto della tecnologia il calcio potrebbe diventare un fenomeno ancora più globale e soprattutto ci sarebbe da guadagnare davvero tanto. Se si semina bene si raccoglie ancora meglio. Le mie idee presto le metterò a disposizione anche per la nuova Lega Calcio che si andrà a formare. Intanto io sto seminando per il Napoli e nel giro di 10 anni, di cui 2 anni sono già passati, il mio club, ribadisco, otterrà una fama internazionale”.
 

 

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