• AURELIO DE LAURENTIIS: “VERDONE ED IL NAPOLI? DUE ACQUISTI DAI QUALI MI ASPETTO GRANDI SUCCESSI” •

9/3/2006

(Dall’inviato al Med Michele Caiafa) – Oggi pomeriggio nel complesso cinematografico del “Med Maxi Cinema” alle ore 17:30, si è tenuta la conferenza stampa per l’anteprima del film “Il mio miglior nemico”, produzione cinematografica targata “FilmAuro”, la casa di produzione e distribuzione cinematografica del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis. Ovviamente, presenti sul palco della conferenza, c’erano i due attori protagonisti del film, il sempre eterno Carlo Verdone, ed il giovane ma in ascesa continua nel mondo del cinema, Silvio Muccino. Accanto a loro, ovviamente, sedeva il patron Aurelio De Laurentiis ed il presidente della FilmAuro, il primogenito di Don Aurelio, Luigi De Laurentiis.
La sala 1 del “Med”, location di questa conferenza stampa, era piena di colleghi giornalisti, Tv, radio, appartenenti sia al mondo dello spettacolo che a quello dello sport e provenienti da molte regioni d’Italia. Ormai è scontato che, quando parla De Laurentiis, sport e cinema si intrecciano formando un bel mix scoppiettante, nel quale il presidente azzurro, con la sua dialettica particolare, ci sguazza dentro benissimo. E’ sempre lui, l’istrionico patron partenopeo, il leader della scena, nonostante di fianco a lui, sia presente quello che è oggi è, il maggior esponente insieme a Roberto Benigni della nuova commedia italiana, cioè il comico romano Carlo Verdone.
Ma andiamo con ordine, per spiegarvi meglio, amici lettori, come si è sviluppata la conferenza: a parlare per primi sono stati nell’ordine i due attori, per l’esattezza ha preso in mano il microfono per primo Carlo Verdone e poi Silvio Muccino, che hanno spiegato com’è nata l’idea di fare per certi versi un film diverso, che non fosse comico al 100%, tutt’altro, difatti esordisce Verdone: “Questa non è la classica commedia, io la definirei una tragi-commedia. Perché ci sono sì scene esilaranti, ma anche due/tre parti altamente drammatiche. In questo film, ho cercato di dare il massimo che potevo nel mio ruolo di attore ed ho avuto una grandissima prova di attore, anche dal mio compagno di pellicola Silvio Muccino. Il film – di cui il comico tifoso della Roma è anche regista e co-sceneggiatore con lo stesso Muccino - vuole denunciare lo scontro generazionale che è in atto ai tempi d’oggi, fra genitori e figli. Ma non è la classica produzione cinematografica sul rapporto padre-figli. Non volevamo rifare Viaggio con papà (del 1982, di Alberto Sordi con lo stesso Verdone), ma c’è lo scontro fra generazioni, sacrosanto e necessario. Non è ovviamente la classica commedia all’italiana. Basta con quel tipo di discorso lì! E’ un genere morto e sepolto. Adesso il cinema italiano deve cambiare, avere coraggio, come abbiamo cercato di fare noi con questo tipo di pellicola. Ma questo dovrebbe essere solo l’inizio, poi si dovranno accodare a noi, anche gli altri registi ed autori italiani”.
Poi la parola passa al giovane Muccino, fratello del regista Gabriele, che dice: “Ringrazio Carlo per avermi dato questa possibilità di lavorare con lui, non solo come attore, ma anche come sceneggiatore. Il mio personaggio, Orfeo, è un ventenne aggressivo, superficiale, senza legami, tranne quello con l’asfissiante madre, adesso anche depressa perché licenziata dal suo datore di lavoro, Achille (Verdone), un borghese ipocrita e disgraziato. Orfeo gliela vuole far pagare ad Achille, quella che lui reputa un’ingiustizia, ma quando mi innamoro di sua figlia, senza sapere che lo è, beh poi bisogna guardarsi il film…”.
A quel punto della conferenza stampa, entra in scena Aurelio De Laurentiis, che comincia a fare le sue riflessioni: “Innanzitutto ringrazio Verdone, perché dopo vent’anni che lo inseguivo, sono riuscito a fargli firmare un contratto con la FilmAuro di sei produzioni cinematografiche che spero siano sempre un successo. E poi sono contento del lavoro svolto da Muccino, il quale ha un talento incredibile e solo da poco se ne sta rendendo conto. Anche su di lui punto tanto, è una giovane che crescerà nella mia scuderia per poi diventare anche lui un campione come lo è Verdone, e come lo saranno un giorno i miei azzurri - e giù la prima metafora calcistica del presidente che continua: questa produzione verrà lanciata oltre che in Italia, anche in Francia, in Spagna, ed in tutto il Sud America. Spero che abbia successo anche nel mercato statunitense. Io sono stato e sarò per sempre, un imprenditore che lavora ad ampio respiro. In Italia continuiamo a girare storie piccole, non esportabili. Stiamo sempre nel rione, nella piazzetta, pensiamo in piccolo. Invece bisogna pensare in grande, e quando dico questo non mi riferisco solo al cinema italiano. L’Europa, continente eccezionale dal punto di vista culturale, ma un gigante dai piedi di piombo, che non segue l’evolversi continuo del pianeta. E’ possibile che, con le potenzialità di cui disponiamo noi europei, non siamo in grado di lottare con paesi in crescente crescita economica come la Cina e l’India, solo per fare gli esempi più eclatanti. E su questo dò la colpa soprattutto ai politici che hanno sì creato quella che poteva essere una grande potenza, l’Unione Europea, ma che purtroppo non lo sarà mai, almeno fin quando oltre alla moneta comune, non ci saranno anche un esercito comune ed unico presidente europeo. Vorremmo crescere tutti insieme, ma la pesante burocrazia politica di questo vecchio continente, non ce l’ho permette”.
Ma ovviamente in questo discorso di crescita dell’Europa e dell’Italia, non poteva mancare, il presidente, di menzionare la sua nuova creatura, la Napoli Soccer, o come sarà ridenominata a giugno, la S.S.Calcio Napoli. “Per il mio Napoli – prosegue De Laurentiis – sto preparando un futuro roseo. La mia ambizione, inutile ribadirlo, è portare questo club nel gotha del calcio mondiale. Ma voglio fare di più. Vorrei che tutti i campioni che un giorno avrà in organico il Napoli, siano quasi tutti di origini napoletane od almeno campani. Per questo stiamo credendo molto nel progetto giovani, con la Primavera e gli Allievi azzurri che già stanno dando i primi risultati, ma questo è solo l’inizio. Ovvio la crescita nostra, dovrà coincidere con quella dell’intero sistema calcistico nazionale ed europeo. Il calcio, oltre ad essere uno sport, deve essere show, e chi meglio di me, venditore di contenuti, potrà indirizzare i futuri manager europei di questo sport, nel creare una Super Lega d’Europa, nella quale saranno presenti i maggiori sodalizi di questo continente. Merchandaising, stadio virtuale, e tanto altro ancora, sono il futuro dello sport ed in particolare del calcio. Bisogna saper far sviluppare certe strade che non possono far altro che far crescere nella maniera più totale il gioco della pelota, e creare un gradimento ancora superiore nei confronti di questo sport”. Alcuni colleghi chiedono al presidente cosa ne pensa del nuovo ritiro a Castelvolturno, che gli uomini di Reja hanno deciso di svolgere anche questa settimana. “Oramai oltre ad essere una squadra di calcio molto valida, questi ragazzi stanno dimostrando di essere uomini veri, gente che si dà una mano gli uni con gli altri. Anche così si cresce, ed io spero che loro crescano parecchio, per creare un’ottima base sulla quale costruire il Grande Napoli del futuro”.
E noi facciamo gli in bocca al lupo al presidente azzurro. In bocca al lupo di ulteriori successi per la sua FilmAuro, ma soprattutto un grandissimo in bocca al lupo per quel che di buono potrà fare un giorno la sua nuova creatura: la Napoli Soccer, ovvero sia, il Napoli…
 

 

 

 

INDIETRO