AUGURI A MASSIMO CARRERA

 

 

Nato a Sesto San Giovanni (MI) il 22 aprile 1964.Difensore: Esordio in serie B: 8 settembre 1985 Pescara-Bologna 2-1

Esordio in serie A: 27 agosto 1989 Bari-Fiorentina 1-1

 

di Alessio Borrelli

 

Massimo Carrera è arrivato oramai a fine carriera, ma resta sempre un giocatore di grande carisma nonché un baluardo difensivo di primissima scelta, soprattutto in serie B. E’ giunto a Napoli all’inizio di questa stagione per continuare una carriera che sembrava destinata al termine. Invece all’età di 40 ha voluto ancora una nuova sfida ritornando al Sud per vestire una delle maglie più prestigiose in assoluto. Il suo rapporto con il pubblico azzurro non è dei migliori dal momento che nessuno gli ha mai perdonato l’esultanza sotto la curva bergamasca il giorno del suo ritorno nella città lombarda, dove ha trascorso 7 stagioni tra serie A e B. Ma con il passare del tempo il difensore è venuto fuori ed ora è titolare inamovibile del pacchetto arretrato di Gigi Simoni.

Massimo Carrera ha iniziato la sua carriera in Interregionale giocando prima nella Pro Sesto e poi nel Russi disputando complessivamente 58 partite andando anche a segno 9 volte, ottimo bottino per un difensore centrale. Queste due stagioni lo consentirono di finire sul taccuino dei vari osservatori di squadre di categorie superiori ed ecco che nella stagione 1984-85 passa in serie C2 con l’Alessandria dove disputa una stagione da assoluto protagonista collezionando 31 partite e facendo passi da gigante che gli costeranno il doppio salto di categoria per giocare al Pescara in serie B. In Abruzzo non fu una grande stagione, in quanto giocò soltanto in 19 occasioni riuscendo anche a realizzare una rete. Però non guadagnò la stima che aveva avuto nelle squadre precedenti ed ecco che fu ceduto al Bari per disputare ancora un campionato di B. In biancorosso raggiunge il momento di massimo splendore disputando cinque campionati uno più bello dell’altro coronati da una promozione in serie A. I primi tre anni furono tutti di B e videro Carrera partire sempre titolare ed andare anche a segno due volte. L’ultimo anno fu quello che ricorderà sicuramente perchè fu vincente. Il Bari passò in serie A e Carrera si fece rispettare anche nella massima serie disputando altre due stagioni giocando in tutto 60 partite (30 e 30) segnando anche in due occasioni, entrambe nella prima stagione. Due stagioni che gli fecero guadagnare la chiamata di casa-Juve, che fa sempre un grande fascino. Il giocatore era arrivato dove sognava e con la maglia bianconera poteva cominciare anche a vincere qualcosa di importante. In realtà però sono state ricche di soddisfazioni soltanto le prime due stagioni. Trapattoni dimostrò subito di credere nelle sue potenzialità e lo promosse titolare, ma alla sua terza stagione (l’ultima di Trapattoni a Torino) ebbe diversi problemi fisici e giocò soltanto metà campionato. Di lì in poi si alternò sempre tra campo, panchina ed infermeria e con l’avvento di Lippi vinse parecchio, ma non fu quasi mai protagonista. Lasciò la Juventus nell’estate del ’96 conquistando uno scudetto, una Coppa Italia ed una Champions League e si trasferì all’Atalanta, dove visse il suo secondo periodo d’oro. A Bergamo Carrera è ricordato come un simbolo avendo anche indossato per diverse stagioni la fascia di capitano. Con l’Atalanta ha vissuto 7 anni davvero ricchi di fortune. I primi due lo videro protagonista di due splendide salvezze; nel terzo invece la squadra allenata allora da Mondonico retrocesse in B, dove ci rimase per due stagioni. Carrera cercò da subito di riportare la squadra in A ed alla prima stagione, con Mutti in panchina, ci andò veramente molto vicino, senza però riuscirci. Tutto fu rimandato all’anno dopo dove Vavassori (allora esordiente in assoluto) ottenne il ritorno in A rimanendoci per 3 stagioni. Proprio questi ultimi tre campionati portarono Carrera sotto i riflettori. Il primo anno di A con Vavassori fu ricco di soddisfazioni in quanto la sua squadra restò a lungo nelle parti alte della classifica per poi finire intorno alla decima posizione. L’anno dopo fu meno esaltante, anche se ottenne comunque la permanenza in massima serie. Lo scorso anno invece la sua Atalanta retrocesse in modo abbastanza clamoroso. Fu un campionato ricco di tormenti che portarono all’esonero di Vavassori, sostituito dal tecnico della Primavera Finardi. Di lì la squadra terminò in B e Carrera fece più presenze in panchina e tribuna che in campo. Dopo la retrocessione chiuse il suo rapporto con l’Atalanta e sembrava destinato all’Albinoleffe. Invece Perinetti riuscì ad anticipare la squadra neopromossa in B e si accaparrò le sue prestazioni. Lui si ritenne subito molto soddisfatto perché chiudere la carriera nel Napoli è veramente un qualcosa di affascinante. Quest’anno ha vissuto tutte le insidie di questo campionato e finora ha totalizzato 17 partite senza mai andare in rete.

 

 

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