(RENATA SCIELZO / foto
di Felice de Martino) -
Non potevamo mancare di
fare gli auguri al
nostro brasiliano
preferito…a quel Pià
triste e mogio degli
ultimi scampoli di
partita, a quel Pia un
po’ troppo Narciso,
perso indietro alle sue
finte, a quel Pià poco
chiamato in causa dal
Mister, a quel Pià alle
prese con noie e fastidi
muscolari, a quel Pià
che sembrerebbe non aver
avuto modo di
esprimersi.
I compleanni si sa sono
giorni di festa e
talvolta di bilanci.
Abbiamo accolto Pià con
entusiasmo, la sua corsa
e le sue finte ci
avevano fatto ben
sperare, poi un po’ gli
eventi, un po’ il
mister, un po’ la
concorrenza spietata lì
davanti, lì nel mucchio,
hanno fatto passare in
secondo piano questo
giocatore che doveva e
poteva dare di più, che
deve e può dare di più.
Forse una maggiore
continuità gli
consentirebbe di venir
fuori dal bozzolo o
forse no…fatto sta che
in quelle rare occasioni
in cui quest’anno
abbiamo visto il bel
brasiliano calcare il
rettangolo verde non
poche sono state le
imprecazioni. Motivo?
Semplicissimo. Corre,
finta, fa quasi tutto
bene e elegantemente e
poi arrivato dinanzi al
portiere produce
qualcosa di
inguardabile.
O il portiere avversario
lo irretisce con uno
sguardo pietrificatore
alla Medusa o questo
ragazzo tutto corsa
venuto dal Brasile ha
qualche problema in fase
di concretezza e di
realizzazione.
Ma non diciamo nulla di
nuovo, è un po’ quello
di cui lo accusano
tutti, perché è un po’
la verità. Dovrebbe
essere più cinico, più
spietato: in una parola
“MATURO”. Ma per
crescere e per maturare
bisogna giocare con
continuità e percepire
stima e fiducia da parte
di chi ti sta intorno e
per Pià non sempre è
stato così.
L’entusiasmo nei suoi
confronti dei tifosi,
come dell’ambiente, è
andato un po’ scemando e
ultimamente il giocatore
più volte ha espresso il
desiderio di andar via
da Napoli, per giocare e
per migliorarsi o forse
perché stanco di un
clima troppo pesante, di
una cappa di silenzio
che non gli consente di
esprimersi con libertà.
Più di una volta ad
inizio stagione ha fatto
le bizze e forse…..
Non vogliamo addentrarci
in strategie e questioni
di mercato, ma forse
fargli cambiare aria per
un po’ poteva essere una
soluzione. …ma è un
forse, con i se e con i
ma…l’abbiamo detto più
volta non si va da
nessuna parte.
Il ragazzo sembra avere
stoffa, lo ribadiamo, il
tutto sta nel fargliela
dimostrare.
Noi non lo svenderemmo,
penseremmo ai modi per
valorizzarlo e per farlo
crescere.
Spesso capita che si
abbiano in casa dinanzi
agli occhi dei
potenziali, non
campioni, ma quanto meno
buoni giocatori e
nemmeno li si veda, un
po’ perché non è
l’annata giusta, un po’
perché si è miopi, un
po’ perché non si sa su
quali motivazioni far
leva per donare
entusiasmo a chi è un
po’ appannato, a chi ha
perso smalto e
brillantezza.
E’ questo quello che
bisogna regalare a Pià
per il suo compleanno
oggi: motivazione,
voglia di giocare e di
far bene, voglia di far
parte di un gruppo che
può aspirare alla serie
A e nel quale lottando
ci si può ritagliare uno
spazio autonomo.
Tutto ciò tuttavia lo
deve fare il mister. È
lui che deve mostrare la
strada giusta a un
talento che sembra
all’improvviso essersi
perso, è lui, complice
il giocatore stesso e
complici i compagni, che
deve aiutarlo a
riprendere il suo
percorso di crescita
professionale.
Tanti auguri, Pià.
Auguri sentiti, anche se
venati di qualche
critica, qualche critica
che ha un solo scopo:
fare in modo che il
prossimo anno saremo qui
a darti gli auguri e a
festeggiare insieme e
con entusiasmo tante
piccole grandi
soddisfazioni e qualche
goal.
Corri, ragazzo, corri e
vai.