AUGURI AD EMANUELE MANITTA

Nato a Caltagirone il 12 gennaio 1977

 

 

(Alessio Borrelli) - Tanti auguri al portiere del Napoli Emanuele Manitta che compie 27 anni. Portiere di assoluta affidabilità, soprattutto nelle uscite è uno dei migliori in circolazione nel panorama calcistico italiano. E’ arrivato a Napoli nel gennaio 2003 in comproprietà dal Messina in cambio della metà di Storari che Scoglio preferì dirottare in Sicilia. In estate poi le due società si sono riviste ed hanno reso definitivo lo scambio assicurandosi l’intero cartellino dei due portieri.

Arrivato a Napoli per fare il vice di Mancini, Manitta ha iniziato come dodicesimo per poi terminare la stagione da titolare rendendosi decisivo in più di un’occasione, risultando alla fine della stagione uno dei migliori in assoluto. Però diciamo la verità. E’ stato anche molto fortunato in quanto si è trovato a Napoli nel momento giusto e Colomba, nel vedere il titolare Mancini in grandi difficoltà ed ormai prossimo a chiudere la sua esperienza all’ombra del Vesuvio, decise di puntare tutto su di lui e Manitta lo ripagò al meglio. Anche quest’anno, nonostante l’arrivo di Brivio lo aveva messo più di una volta in discussione, prima Agostinelli e poi Simoni hanno avuto grande fiducia in lui ed il portiere sta rendendo sugli stessi ritmi dello scorso campionato. Nell’ultima partita contro il Genoa è stato decisivo riuscendo a compiere un autentico miracolo su una splendida sventola del centrocampista rossoblù Della Morte.

Ma andiamo a ricalcare la storia di questo giocatore che ha fatto molta gavetta prima di approdare tra i professionisti. Siciliano molto legato alla sua terra, Emanuele Manitta compie i primi passi della sua carriera tra le fila del Bari per poi far ritorno in Sicilia nella stagione 1995-96 per difendere i pali del Ragusa in serie D. Il giovane Manitta però non sempre ricopre il ruolo di titolare e disputa 12 partite. Nella stagione successiva passa al Peloro per disputare un altro campionato di serie D e qui diventa un titolare indiscutibile tanto che l’anno dopo si guadagna addirittura la chiamata del Messina che, nonostante fosse costretta a ripartire dalla serie D, era comunque una realtà che puntava subito a ritornare nel calcio che conta. E così il portiere, alla sola età di 20 anni affronta quella che per lui sarebbe stata la stagione della verità. E le cose vanno nel miglior modo possibile. Titolare con 32 presenze, promozione del Messina in serie C2 e riconferma. La stagione 1998-99 è un’annata interlocutoria per il Manitta ed il Messina, i quali dovevano familiarizzare con la nuova categoria. Ma i risultati furono comunque molto confortanti e Manitta disputò 32 partite senza farsi mai pesare il salto di categoria. Questa stagione fu un primo passo verso l’apoteosi dell’anno successivo che vide il Messina promosso in serie C1 e Manitta giunto oramai al salto di qualità. Ed infatti per lui le richieste non mancavano ed alla fine decise di accettare il Lecce nonostante fosse costretto a fare la riserva di Chimenti. Durante il mercato di riparazione si supponeva di un’eventuale prestito in serie B o in C1, ma alla fine il portiere rimase al Lecce senza mai giocare una partita, nel compenso respirò l’aria del calcio professionistico. Nello stesso anno c’era da registrare il ritorno in serie B del Messina che mai aveva intenzione privarsi del portiere della doppia promozione e durante la permanenza al Lecce aveva più volte bussato la porta della società pugliese per averlo almeno in prestito. Il giocatore tornò, ma solo nel 2001-2002. E’ la sua prima stagione in serie B. Manitta esordì il 26 agosto del 2001 in Cagliari-Messina 0-0 e disputò 24 partite rendendosi protagonista della salvezza nonostante qualche difficoltà iniziale da parte della sua squadra, fresca di promozione. Anche nella scorsa stagione fino a gennaio continuò a difendere la porta siciliana per 19 partite dove, oltre per il suo solito indiscutibile contributo, si fece notare soprattutto per l’aggressione subita durante la partita allo stadio “Sant’Elia” di Cagliari. Successe che un tifoso sardo invase il terreno di gioco e colpì il portiere con un pugno rimanendolo stordito. Quest’episodio consentì al Messina di ottenere la vittoria a tavolino, ma fu costretta anche a rinunciare al giocatore per qualche settimana.

A gennaio poi arrivò il trasferimento al Napoli dove ha subito familiarizzato con la piazza e da scommessa si è rivelato un’autentica certezza, uno dei migliori portieri visti a Napoli negli ultimi anni ed è una delle poche luci di due anni di ombre. Sicuramente Manitta oggi è un giocatore di cui il Napoli difficilmente si priverà, anzi, nell’ipotesi ormai tramontata di un ritorno in serie A il Napoli potrebbe ripartire proprio dal suo portiere che così avrà l’occasione di esordire anche nel massimo campionato dopo che ne ha soltanto assaporato il clima durante l’anno di panchina a Lecce.

 

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