BOCCHETTI, IL BOMBER AZURRO...

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Due bomber inaspettati, tutti e due partiti dalla stessa fascia, entrambi capaci di far quasi tutto, anche il mestiere del gol che a loro proprio non appartiene. Due volti emozionati dopo la partita, due emozioni raccontate con accento diverso: con esaltazione dal napoletano Bocchetti, con serenità e consapevolezza dal brasiliano Montezine.
«Vorrei che questa vittoria servisse a portare in passerella tutti, non solo Bocchetti, non solo la squadra azzurra, l’allenatore e i dirigenti, ma anche i massaggiatori, i magazzinieri...». È un esordio che sembra nato al termine d’una vittoria di Coppa, e invece è solo l’emozione di un ragazzo napoletano che finalmente è stato capace di imprimere il segno della svolta su una gara. Ma il giovane Bocchetti è capace di mescolare emozioni «di squadra» con gioie «private» e prosegue con una dedica speciale per il gol di Terni: «È per la mia manna che si chiama Rosaria e oggi (ieri per chi legge n.d.r.) festeggia l’onomastico». Gioia, ma non solo. Anche freddezza per raccontare i momenti decisivi della partita di Bocchetti. Quello del gol, realizzato in maniera rocambolesca, e quello del gol facile facile mancato pochi minuti dopo, su splendido assist di Saber: «Vero, sono riuscito a realizzare una rete molto difficile e invece ho sbagliato dopo poco una conclusione per la quale sarebbe bastata un po' di freddezza. Ma va bene anche così, l’importante è aver vinto e aver chiuso la porta in faccia ai problemi. Sono contento perché tutti noi dentro lo spogliatoio abbiamo fatto scudo respingendo i problemi che cercavano d’entrare da fuori». Già, tre punti conquistati in trasferta che regalano nuova serenità: «Sì, abbiamo espugnato un terreno difficilissimo e abbiamo chiuso un brutto periodo. Ora dobbiamo continuare su questa strada».
Dalle emozioni forti di Bocchetti, alla serenità sudamericana di Fabio Montezine che racconta la sua giornata partendo dal gol su punizione: «L’ho provato e riprovato tutta la settimana. Dopo l’allenamento sono rimasto sempre in campo a provare con i compagni. È servito a qualcosa, sono entusiasta». Ma l’emozione non traspare, gli occhi non brillano e allora viene spontanea una domanda: aver segnato significa aver prenotato un posto da titolare? Montezine si ferma e ci pensa: «Il calcio è questo, si battaglia per cercare di giocare sempre. Io provo a impegnarmi al massimo per trovare un posto». Ma per avere un posto fisso in squadra oltre ai gol bisogna portare anche altro al gruppo, Montezine pensa di aver giocato bene? «Nel primo tempo ho sofferto molto, me ne rendo conto. Nella ripresa, invece, le cose sono andate meglio, anche perché ho giocato in un ruolo che mi appartiene di più. Comunque sono felice di aver segnato, di aver contribuito a questo successo. E per adesso questo è l’importante».

Fonte: "Il Mattino"

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