DERBY SALVEZZA

 

Il derby con la Salernitana non ha mai infiammato particolarmente la tifoseria napoletana, che ha guardato i cugini sempre dall’alto di squadre con ben altri mezzi, recentemente invece la caduta del Napoli in B ha riacceso questo match che le categorie di differenza avevano fatto dimenticare per decenni.

Oggi Salernitana e Napoli sono sullo stesso piano sia societario che sportivo, ed hanno anche sulle panchine due ex allenatori che hanno lasciato pochi ricordi lieti. Franco Colomba, in bilico continuo, ha scelte obbligate, sarà già molto se potrà schierare undici giocatori professionisti.

La storia di questo derby ha inizio nel 1945-46, quando il campionato è diviso in nord e centro-sud, il Napoli si aggiudicherà la partita col punteggio di uno a zero. Le due squadre si ritroveranno nel 47’-48’, con un pareggio per zero a zero. Da allora la società granata rimbalzerà fra B e C per tornare in A solo nel 98’, stagione in cui il Napoli retrocesse. Napoli-Salernitana, rinviata di un anno, si avrà nuovamente nel campionato cadetto 1999-00, il Napoli supererà i cugini per tre ad uno e tornerà in A.

In questa stagione si è già disputato il derby di Coppa Italia, al San Paolo un pareggio per uno a uno (rigore di Sesa e pareggio di Vignaroli) che mostrava già le pecche delle due squadre, ma si volle, per incosciente ottimismo, chiudere gli occhi ed accendere i riflettori solo sulla discordia tra le tifoserie, che preoccupa di volta in volta di più.

L’ultimo incontro del Napoli all’Arechi è però da vendicare sportivamente, infatti il team di De Canio perse per tre a zero al termine di una prestazione pessima dove brillò in negativo il ridicolo esordio di Esteban Lopez, uno dei pochi giocatori persi questa stagione sicuramente non rimpianti dalla tifoseria. Anche all’andata non ci fu molto da gioire per i tifosi azzurri, con il San Paolo che riapriva dopo l’esilio al Santa Colomba di Benevento, l’ennesima manifestazione di stupidità della piccola parte incivile del pubblico partenopeo si concretizzò in una solitaria invasione di campo che fece rinviare il termine della gara, fin lì condotta ottimamente dal Napoli (gol in mischia di Villa), e concesse il tempo a Di Vicino di segnare il gol dell’ex e di siglare un pareggio che ancora fa innervosire.

Insomma l’anno scorso se non fosse stato per i punti persi con i cugini, forse la serie A sarebbe stata molto più vicina, ma non è il caso di darsi ai rimpianti, oggi la vittoria nel derby serve per ottenere punti salvezza, piuttosto è il caso che questo derby sia all’insegna della non-violenza sugli spalti, e ricordato per il reciproco rispetto tra le due tifoserie.

 

21/11/02

Raimondo Miraglia

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