SPECIALE

 

DICHIARAZIONI DELL'INGEGNER FERLAINO

Ritengo sia giunto il momento di esprimere il mio pensiero sul delicato momento della S. S. Calcio Napoli, chiarendo che l’unica ragione del mio passato silenzio è da ricercare nel tentativo di risolvere internamente divergenze di opinione che hanno influito nella recente storia della nostra squadra.
Non a caso preferisco leggere le mie dichiarazioni, al fine di evitare incomprensioni, ovvero di alimentare polemiche, atteso che l’unico scopo di oggi è favorire un definitivo chiarimento all’interno della società nella speranza, anzi nella certezza che ciò possa rappresentare un momento di svolta anche per i risultati sportivi certamente fino ad oggi non esaltanti.
Quali sono i maggiori problemi che oggi affliggono il Napoli?

La difficoltà economica nella quale versa la società. Su questo punto è indispensabile soffermarsi; quando Giorgio Corbelli rilevò il 50% della società , il problema principale era la mancanza di denaro fresco da immettere nella gestione, considerato il momento non felice delle mie personali attività imprenditoriali, mentre la situazione debitoria generale era abbondantemente entro i limiti di una serena gestione aziendale. Questa fu ed è la ragione per cui nei patti e contratti sottoscritti si dava enfasi all’impegno, da parte del nuovo entrato, di far fronte con finanziamenti, fuori dalle risorse dei soci, per due anni, alle necessità di gestione, fermo restando il mio obbligo alla restituzione delle somme anticipate secondo tempi e modalità previste chiaramente dai contratti liberamente sottoscritti. Quanto all’aumento di capitale si è concordato, ed è stato condizionante per la sottoscrizione del contratto, che esso sarebbe stato possibile solo dopo i primi due anni . Tali contratti e patti, coperti da riservatezza, solo se il mio socio sarà d’accordo, sono a disposizione di chi, con cognizione e serenamente, volesse approfondirli. Oggi a quattordici mesi di distanza la situazione debitoria è significativamente peggiorata e quindi urge la definizione della copertura delle necessità di gestione. Non entro nel merito di chi sia la colpa, se della retrocessione o di errori gestionali, me ritenendo che esistano certamente i presupposti per una veloce messa in sicurezza della nostra società, invito caldamente il mio socio ad una serena riflessione.

Le difficoltà tecniche nelle quali si dibatte la squadra. Io credo che su questo punto forse sia stato fatto un eccessivo allarmismo: la squadra è certamente incompleta, ma non è zero, manca in alcuni la giusta mentalità e soprattutto la necessaria concentrazione. Di converso mi sembra che l’attuale staff tecnico sia serio e preparato e viva con grande professionalità la difficile esperienza napoletana. Ovviamente risulta indispensabile supportare il tecnico in questo lavoro, ricreando quel felice connubio di esperienza e passione che mi fa ricordare l’anno di Novellino come uno dei più proficui e stimolanti. I necessari ritocchi dovranno naturalmente tenere conto di una perdurante non facile situazione economica. Eppure il mio Napoli nel passato è sempre riuscito nei trenta e più anni di mia gestione a supplire a tale endemica difficoltà, utilizzando gli eccellenti rapporti da me intessuti con le maggiori squadre italiane. Quest’anno azioni impulsive ci hanno creato il vuoto intorno ed il risentimento generale. Ancora una volta non voglio fare l’elenco delle colpe e dei disastri, spesso l’inesperienza chiede dei dazi che è indispensabile pagare.

I rapporti con i tifosi e con la città. E’ un capitolo che mi amareggia, anzi mi addolora profondamente. Il San Paolo vuoto è uno spettacolo che non avrei mai voluto vedere, eppure bisogna comprendere e analizzare questo diffuso scontento e fare una doverosa autocritica.
Ed è proprio a questi tifosi, a tutti coloro che protestano civilmente senza insulti e senza bombe, che mi rivolgo, perché anche con loro il Napoli potrà ripartire e l’importante non sarà se si tratta del Napoli di Ferlaino e Corbelli o di chi verrà dopo di loro, ma sarà l’amore e lo stimolo continuo verso la squadra e la società. In termini chiari ribadisco ancora una volta la mia disponibilità a vendere e con altrettanta chiarezza ribadisco che al momento non esistono trattative tali da far ritenere imminente un passaggio societario mio o del mio socio, di conseguenza, considerato che il Napoli non è un figlio illegittimo che, come nel secolo scorso, si lascia sui gradini della chiesa, chiedo a tutti, tifosi e città, la serenità per affrontare questo campionato che certamente ci potrà vedere protagonisti, impegnandomi nel contempo a trovare tutte quelle soluzioni che garantiscano nel futuro un rilancio della società, ivi compreso il mio abbandono.”

  Fonte da www.calcionapoli.it

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