• ESCLUSIVA - ESPOSITO: “IL NAPOLI? SE MARINO MI CHIAMASSE...” •

10/3/2005
(di Alessio Borrelli) - Mauro Esposito è salito alla ribalta del calcio italiano all’improvviso. Nativo di Torre del Greco, l’esterno offensivo è una delle tante scoperte di Marino, che lo ha portato all’Udinese su espressa richiesta di De Canio, il tecnico che lo ha valorizzato nel Pescara. Già allora mostrava grande talento, ma nella squadra friulana non ebbe modo di esprimersi secondo le sue reali capacità, diventando quindi inquilino fisso sulla panchina, tanto che dopo due stagioni fu rispedito al Pescara in prestito. Acquistato dal Cagliari nel settembre del 2001, è finalmente esploso lo scorso anno, quando fu il secondo miglior realizzatore della sua squadra con 17 reti alle spalle di Suazo. Quel Cagliari riuscì a compiere il salto di categoria arrivando al primo posto a pari punti con il Palermo. E’ stato alle dipendenze sia di Ventura che di Reja e nessuno meglio di lui ci può fare un disegno sulle personalità dei due tecnici. Quest’anno si è addirittura migliorato diventando uno dei più prolifici cannonieri della serie A, meritandosi le attenzioni di Marcello Lippi, che lo ha fatto esordire in Nazionale contro la Slovenia. Straordinaria la sua prestazione al Sant’Elia nell’amichevole contro la Russia. Nel mentre sogna i Mondiali in Germania, il patron del Napoli Aurelio De Laurentiis lo ha espressamente richiesto al dg Marino per la prossima stagione, quando il Napoli dovrà essere almeno in B. Egli è certamente tentato a conquistare la grande platea, però nel frattempo guarda al Cagliari che vuole salvare e magari portare in Europa, nonchè all’Italia, dove ha già conquistato la fiducia sia di Lippi e le attenzioni di qualche grande club.
Mauro Esposito, questo è un momento magico per lei. Dove vuole arrivare?
“E’ il frutto di tanto lavoro. Sono contento delle porte che mi si sono aperte ed ora voglio continuare a migliorare. Non mi pongo traguardi, preferisco vivere alla giornata pensando soltanto alla salvezza con il Cagliari”.
Salvezza? in Sardegna si sogna addirittura l’Uefa.
“Lo so anch’io, però è un discorso prematuro che può essere intavolato soltanto dopo la conquista della salvezza. E’ questo l’obiettivo che la società si è prefissata per questa stagione ed è questo che la squadra dovrà cercare di ottenere senza particolari problemi”.
Cosa ha permesso ad Esposito di esplodere con la maglia del Cagliari? Ha trovato l’ambiente ideale ed un signor giocatore come Zola?
“Gianfranco è un campione sia dentro che fuori dal rettangolo di gioco. Giocargli accanto ha sicuramente inciso sulla mia esplosione. E poi Cagliari, la Sardegna. Qui è tutto bello e perciò voglio regalare a questa gente traguardi mai raggiunti. Faccio parte di un progetto e voglio andare avanti fino in fondo. Spero soltanto di continuare così e permettere al Cagliari di soffrire il meno possibile in questo finale di stagione. Poi sono pronto per continuare a vestire questa maglia, che per me è da paragonare ad una maglia di un grande club”.
Nel frattempo si gode la Nazionale. Che sensazione le fa indossare la maglia azzurra?
“Una sensazione magica. Ho avuto questo onore soltanto in due occasioni e mi sono bastate per sentirmi su un altro pianeta. E’ una maglia a cui tengo tantissimo e voglio rimanere nel giro azzurro il più a lungo possibile. Contro la Russia mi sono emozionato a giocare nel mio stadio con quella maglia. Il pubblico mi incitava ed io per una sera sentivo di essere un grande protagonista alla pari di calciatori che hanno fatto la storia del calcio. Tutti si aspettavano il mio ingresso in campo, così come quello di Langella e nessuno dei due ha demeritato dando finalmente grandi soddisfazioni a tutti gli sportivi cagliaritani che hanno visto finalmente due propri beniamini nella rosa dell’Italia e per di più, ironia della sorte, nel loro stadio e nella magica serata dedicata al decano del calcio isolano Gigi Riva”.
Adesso sogna anche i Mondiali in Germania?
“E’ chiaro che è un mio sogno nel cassetto, specialmente ora che sono entrato nell’orbita azzurra. Non lo so se alla fine andrò in Germania, ma già il fatto che Lippi mi tiene in grande considerazione è già un grande traguardo. Il resto lo dovrò costruire io cercando di migliorare ancora soprattutto con il Cagliari”.
So che è un grande tifoso del Napoli, lo sta seguendo?
“Aggiungo accanito tifoso. Lo seguo ogni settimana in televisione registrandomi le partite. E’ una squadra che dovrà andare in B vincendo i play-off. E sono sicuro che ci andrà perché ha un grande vantaggio rispetto alle altre del girone”.
Quale?
“Quello di avere dietro un pubblico che è forse il migliore d’Italia. E poi una squadra che farebbe la differenza anche tra i cadetti ed un grande tecnico come Reja. Lui sì che uno che il calcio lo concepisce ed il fatto che abbia sostituito Ventura come l’anno scorso da noi spero porti fortuna anche al Napoli”.
Di Ventura invece cosa vogliamo dire?
“A Napoli è stato sfortunato. Ha trovato una situazione difficile e ne ha chiaramente risentito. Mi dispiace perché è un tecnico molto preparato ed una gran brava persona. Si rifarà”.
Lei è stato alle dipendenze di entrambi vogliamo descriverne le differenze?
“Sono due allenatori che hanno masticato tanti anni di calcio. Reja predilige un calcio più offensivo puntando molto sugli scambi palla al piede e le verticalizzazioni. Ventura invece punta molto sul possesso palla con più attenzione alla difensiva. Entrambi l’anno scorso a Cagliari mi hanno gestito bene. Con Ventura segnavo meno perché agivo più da esterno destro di centrocampo e quindi con maggiori compiti di copertura. Con Reja ho fatto la classica punta esterna e lì sono stato bravo a trovare con frequenza la porta”.
Tornerebbe alle dipendenze di Reja?
“E’ uno dei tecnici che più ha saputo valorizzarmi, certamente se si troverà l’occasione la valuterei attentamente”.
Con il Napoli?
“Anche. Però ora penso al Cagliari”.
Sa che De Laurentiis ha chiesto a Marino di prendere Esposito?
“No, ma sono contento perché il direttore mi volle fortemente ad Udine e so che mi ha lasciato andare a Cagliari a malincuore. E poi Napoli è sempre la mia terra”.
Continuerà a pensare al Cagliari anche se Marino la contatta?
“Sono un giocatore del Cagliari e devo dare il massimo con la mia squadra. Se Marino mi chiama ascolterò la sua proposta e ci penserò attentamente. Oggi voglio solo il Cagliari”.
Perché, sarebbe pronto anche a ripartire dalla B con il Napoli?
“Giocare a Napoli è importante per chiunque, specie per me che sono nato a Torre del Greco. Dovrò fare però mille valutazioni perché c’è tanto in ballo. Napoli è Napoli, però a Cagliari sto benissimo, poi c’è la Nazionale dove vorrei giocarmi le mie possibilità. Lo ripeto, finora il Napoli non mi ha mai chiamato e quindi stiamo ragionando su un’utopia”.
Va bene, il Napoli allora va in B e Marino contatterà Mauro Esposito. Lui cosa farà?
“Questa domanda, seppur virtuale, mi inorgoglisce non poco. Sicuramente mi siederò a tavolino per ascoltare il direttore, però dovrò fare non una, ma mille valutazioni perché sono innamorato della Sardegna e della sua gente”.
Nel frattempo pensiamo al Cagliari ed alla Nazionale vero?
“Verissimo. Voglio puntare a realizzare tante reti alla mia prima vera stagione in serie A e giocare ancora tante partite nel gruppo Italia”.
 

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