ESCLUSIVA PIANETAZZURRO

 

GRAGNANIELLO, TORNO A NAPOLI 

PER GIOCARE

 

 

Cresciuto nel Napoli, Raffaele Gragnaniello può diventare sicuramente un portiere dal grande avvenire. Fra qualche anno potrebbe essere lui il numero uno del Napoli, magari in serie A in una squadra in grado di far fare bella figura ad una città che continua ad vivere soltanto di ricordi. Nel frattempo il giovane Gragnaniello sta crescendo molto bene tra le fila del Giugliano, squadra campana che sta disputando uno splendido campionato di C2 e che è in piena lotta per la promozione in C1. Il giocatore, che la società ha ritenuto far disputare una stagione in prestito, sta dando un contributo importantissimo tanto da risultare determinante in diverse partite. Se continuerà così, sicuramente potrà coronare il suo sogno che, come vedremo, è quello di poter lasciare il segno nel Napoli. 

Quest’anno sta facendo molto bene a Giugliano. Soddisfatto di essere andato in prestito oppure voleva continuare ad imparare dai più esperti Manitta e Brivio?

“Già lo scorso anno la società stava pensando di darmi in prestito per farmi fare le cosiddette “ossa”, ma decisi di restare ancora nel Napoli perché non mi ritenevo ancora pronto e temevo di fare panchina anche in un’altra squadra. Adesso che ho accumulato un po’ di esperienza in più, la società mi ha riproposto questa possibilità ed ho accettato con entusiasmo perché per un portiere la cosa fondamentale è giocare, altrimenti si rischiano di fare anni ed anni di panchina. La società, nel prendere questa decisione, ha dimostrato di credere molto nel sottoscritto e ciò non fa altro che riempirmi d’orgoglio”.

 Giusta la scelta di Giugliano, una società che ha un obiettivo importante e che quindi può già dare una mentalità vincente ad un giovane come lei?

“Credo proprio di sì. Ma al di là della mentalità vincente, che comunque è importante acquisirla il prima possibile, a Giugliano ho trovato un grande ambiente. Una squadra forte composta per la maggior parte da giovani, una società molto ambiziosa come il sottoscritto, un pubblico meraviglioso che sono riuscito subito a conquistare. Sicuramente ho fatto la scelta giusta anche perché ho la possibilità di centrare il primo successo della mia piccola carriera: la C1”.

Il Giugliano sin dall’inizio ha messo subito le cose in chiaro restando sempre nelle posizioni d’avanscoperta. Però ci sono anche altre squadre che stanno andando fortissimo. Sarà una lotta serrata da qui alla fine non crede?

“Siamo una squadra giovane che è partita a razzo e che ora sta vivendo un momento di calo che tutto sommato è anche naturale perché nessuno riesce a giocare bene per tutto l’arco del torneo. Ci sono squadre forti e ben attrezzate come Brindisi e Frosinone che hanno investito parecchio per provare a vincere. Poi non dimentichiamo la Palmese, la quale ha avuto una partenza sprint come noi ed è una compagine che non ha nulla da invidiare alle altre. Purtroppo per loro c’è il problema societario che li ha costretti a mandar via alcuni giocatori importanti, altrimenti sarebbero stati imbattibili. Per quanto riguarda noi, cercheremo di conquistare più punti possibili per accedere quanto meno ai play-off. Ci crediamo perché a Giugliano da diversi anni si programma una stagione brillante e credo che questa sia la volta buona. Noi ci stiamo provando e speriamo di riuscire nel nostro intento”.

E’ cresciuto nel Napoli facendo tutta la trafila, vuole tracciare un bilancio su questi anni vissuti all’ombra del Vesuvio?

“Il Napoli per me è stata una famiglia. E lo è ancora dato che a giugno tornerò da loro. Spero un giorno di poter dare un grande contributo per questa squadra che, a mio avviso, merita sicuramente palcoscenici ben diversi da quelli attuali. Il presidente Naldi è una persona eccezionale, un grande tifoso che vive il Napoli non solo come un lavoro, ma come una passione. Ha investito tanto per cercare di rimettere in sesto questa società e sicuramente riuscirà ad avere quelle soddisfazioni che finora non ha avuto”.

La situazione del Napoli in questo momento la conosciamo tutti. Secondo lei cosa può aver influito su questa nuova stagione negativa?

“Purtroppo dall’esterno non è mai facile giudicare in quanto si riesce ad apprendere solo attraverso i giornali, però sicuramente ci sono stati una serie di avvenimenti che hanno frenato il cammino trionfale previsto alla vigilia. Non voglio essere banale, però ritengo che ciò che attualmente manca al Napoli è un programma serio. Solo così si riuscirà a centrare un obiettivo importante come la serie A. Infatti quest’anno in testa al torneo di B ci sono squadre come il Palermo, il Messina, il Livorno che hanno stilato un programma che ha avuto come punto di partenza già la scorsa stagione. Ecco, il Napoli dovrebbe riuscire ad organizzare un progetto simile. Naldi dovrà mettere da parte l’idea di centrare subito l’obiettivo perché si rischia di fare ogni anno delle rivoluzioni inutili. Credo che ciò possa star bene anche ai tifosi che così non continueranno a vivere di illusioni. Loro sono fondamentali per questa squadra e non sarebbe giusto continuare ad inculcare cose che alla fine non succedono. Con un progetto così, mostrato nei minimi termini ai tifosi, sicuramente non si deluderà più nessuno”.

Vede in Simoni la persona giusta per costruire, almeno dal punto di vista tecnico, questo tipo di programma?

“E’ inutile esprimersi su Simoni. La sua storia la conosciamo tutti, basta sfogliare gli almanacchi. E’ un allenatore che ha vinto tanto e che può continuare a farlo senza nessun tipo di problema. In serie B è il migliore e non a caso la mezza rinascita del Napoli di quest’anno è dovuta per buona parte a lui. Ma non possiamo nominare Simoni come uomo della provvidenza perché il lato tecnico è strettamente legato a quello societario. Quindi il salvatore della patria dovrà essere Naldi, il quale sta portando avanti quest’avventura con molto coraggio senza mai credere di aver fatto investimenti inutili”.

Voci di mercato vedono Brivio in procinto di passare al Palermo per fare da vice a Berti (oppure Abbiati o Ambrosio). Ciò potrebbe aprire a Gragnaniello le porte del Napoli come secondo portiere? Sarebbe soddisfatto oppure vorrà andare ancora in prestito?

“La notizia di Brivio la apprendo in questo momento da lei. Sarei molto soddisfatto se il Napoli abbia veramente pensato a me come secondo portiere alle spalle di Manitta. Ciò vorrebbe dire che in questa stagione a Giugliano ho dimostrato di avere grandi potenzialità. Mi piacerebbe perché potrei accumulare ancor più esperienza alle spalle di un portiere di grandissima caratura, oltre che un grandissimo amico, come Manitta. L’unico problema sarebbe il non poter giocare e quindi misurarmi. A giugno ci vedremo con la società per prendere la decisione migliore, anche se sarei comunque tentato da un nuovo prestito, magari ancora al Giugliano in modo da poter regalare ulteriori soddisfazioni ai miei attuali tifosi e poter, almeno spero, disputare il campionato di C1. Comunque qualsiasi sia la decisione, verrà presa di comune accordo con la società, anche se, come ho già detto, mi piacerebbe giocare perché solo così un giovane calciatore può misurare le proprie capacità”.

Gragnaniello, prima di chiudere vuole dare un pronostico sul finale di questa serie B?

“Senz’altro. Quello di quest’anno è un campionato molto strano dove andranno bene le squadre che hanno programmato meglio la stagione. Mi spiego, se una squadra è partita sparata, resterà sicuramente in corsa fino alla fine mentre per chi ha avuto una partenza stentata sarà molto difficile recuperare. L’unica che mi ha sorpreso notevolmente è stata la Fiorentina perché è riuscita a ricucire uno strappo notevole, però tutto ciò è comunque avvenuto dopo aver messo in atto una vera e propria rivoluzione tecnica. Se devo dare le mie favorite, dico tutte quelle che in questo momento sono in testa. Ci sono formazioni come Palermo e Messina che stanno andando a mille da inizio stagione e che nessuno potrà più togliere loro la serie A. Per le altre posizioni credo che sarà lotta tra Atalanta, Livorno, Cagliari, Piacenza e Fiorentina. Difficile pronosticare invece un rientro della Ternana oppure di Catania e Torino. Per il Napoli invece il campionato finirà nel centro classifica. Purtroppo l’undici di Agostinelli prima, e Simoni poi, non è mai stato nelle prime cinque posizioni e pian piano ha finito per assestarsi nella zona centro-sud della classifica. Si poteva fare di più, però oltre ai limiti tecnici ci sono stati anche altri fattori che hanno pesato sul rendimento e quindi la classifica rispecchia quella che è stata la cattiva gestione della società”.

 

 

Alessio Borrelli

                                                                                        

                                                                     26/5/2004

 

  

INDIETRO