L’ANNO CHE VERRA’

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"Ho fatto un sogno". Così soleva incominciare i propri discorsi M. L. King, preannunciando l’ambizione e, al tempo stesso, la speranza, che si realizzasse quanto da lui immaginato. Senza voler tirare in ballo - per questioni di certo più futili - il "profeta di Atlanta", ci limiteremo a prendere in prestito le sue parole , così incisive nel prefigurare i desideri che in fondo un po’ tutti noi abbiamo dentro.

I desideri sono senz’altro di un Napoli protagonista con la dignità che gli compete, vista la sua storia , i traguardi raggiunti e, non ultima, la qualità straordinaria della tifoseria.

Perché i sogni non restino tali, è necessario che qualcosa si muova, ed in meglio. Purtroppo le premesse non fanno pensare a nulla di buono. L’inadeguatezza dei dirigenti del settore tecnico, la lotta di potere tra gli attuali proprietari, il continuo rincorrersi di voci su aspiranti proprietari, costituisce un mix esplosivo e soprattutto distruttivo per il calcio Napoli.

Veniamo ai fatti..

C’è un socio neopresidente, fresco del mondo del calcio, che ha fatto il passo più lungo della gamba. Ha investito, si è accordato col partner d’affari per rilevare l’intera società, ma quando si è trattato di fare il grande passo ha dato la sensazione di avere i danari contati, mostrando di non possedere quello spessore economico che avrebbe dovuto consentirgli di condurre a buon fine l’operazione. In un mondo del calcio, dove la cifra richiesta per definire l’affare è pari al costo di un buon calciatore (e forse nemmeno un fuoriclasse), ci si chiede che ruolo possano avere uomini del genere.

Dall’altro lato c’è una situazione che si trascina avanti da anni, di un imprenditore che s’aggrappa al Napoli per tappare falle site altrove. E così, ci si trova in una fase di stallo.

Ma al peggio non c’è mai fine. Stando alle indiscrezioni di mercato Stellone, punta di diamante dell’attacco partenopeo, starebbe per passare alla Lazio. Bocchetti e Jankulovky, pezzi pregiati, sarebbero anch’essi in procinto di andar via. L’organico del Napoli, così fortemente penalizzato e reso orfano degli elementi che stavano tenendo a galla la squadra, si gioverebbe al più dell’arrivo di qualche giovane.

E visti gli esiti dei movimenti di mercato del diesse Pavarese, immaginiamo già trattarsi di qualche doppione, forse buono per dissanguare le casse della società, ma inutile per De Canio.

Già, De Canio. Esprimiamo fin d’ora la nostra solidarietà al tecnico materano che probabilmente mai si era visto così ostacolato nel proprio lavoro. Quasi fosse il protagonista di un malefico videogioco in cui, andando avanti , si alza progressivamente il livello di difficoltà.

Bene, il livello ha raggiunto il colmo della misura.

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