AZZURRI PER SEMPRE, VINICIO O' LIONE

 

     

18/09/1955: 1° giornata di campionato, al “Vomero” vanno in campo Napoli e Torino. Passano solo 40 secondi ed il nuovo straniero Luis Vinicius De Menezès detto più semplicemente “ Vinicio”, fa partire una terribile stangata dal limite dell’area, che “Folgora” il portiere avversario. I Napoletani s’innamorarono immediatamente di quel ragazzo ( aveva solo 24 anni), che sembrava avere la dinamite nei piedi, che si buttava con coraggio nelle mischie, che non per niente, fu soprannominato come il titolo indica. La sua popolarità era tale che, quando si sposò, la gente accorse a festeggiarlo come fosse un divo del cinema. Napoli aveva finalmente trovato un grande “Condottiero”. La sua migliore stagione l’ebbe nel 1957-58, quando oltre a realizzare 21 reti ( portando la squadra alla 4° piazza) , si tolse lo “sfizio” di battere per ben due volte la Juventus futura Campione D’Italia. Ceduto al Vicenza diventò capocannoniere con 25 reti alla veneranda età di 34 anni! In totale realizzò in serie A 155 reti in 348 partite ( 152 con gli Azzurri  con 69 gol).

Ma, se grande è stato da calciatore, da allenatore nella sua “ città” ( si è stabilito qui quando ha smesso di girovagare sopra una panca per L’Italia), lo è stato forse ancora di più. Iniziò nel 1968-69 con l’Internapoli in serie C, avendo con se Wilson, Chinaglia e Massa classificandosi al 3° posto. Passò poi al Brindisi e, finalmente, salì nel 1973 sulla panchina a lui più cara: quella del  Napoli.

Immediatamente conquistò il 3° posto, e nel 1974-75 arrivò, a contendere alla Juventus fino all’ultimo lo scudetto, giungendo in ritardo di soli due punti. Il suo Napoli giocava all’ “ Olandese” ( novità assoluta in Italia cercando prima di segnare i gol e, semmai dopo di non subirli). 5-0 al Cagliari, 7-1 alla Terzana, 4-0 al Cesena, sono solo alcune delle straordinarie vittorie di quel “ Team”, composto più da corridori che da giocatori tecnici. Le partite erano sempre avvincenti mai noiose. Immaginate ci fosse stato il “Pibe de Oro” in quella Squadra…

Poi Vinicio passò alla Lazio per ritornare nel 1978 sostituendo Gianni Di Marzio dopo solo due giornate;  20.000 abbonamenti furono subito sottoscritti! Ma, forse, la gloria l’aveva un po’ imborghesito (nel 1976 fu ad un passo ad allenare la Nazionale), ed i risultati non furono gli stessi.

Per noi “malati” dei colori Azzurri, resterà sempre “‘O Lione”; cosa dire di più?

2/6/2003

EMANUELE OROFINO 

 

MESSINA-NAPOLI, IL PRECEDENTE

Oggi vi proponiamo l’ultimo appuntamento con amarcord per questo campionato, la squadra di Colomba, quasi salva da una catastrofica scesa in C1, va allo stadio “ Celeste “, per la partita con il Messina. Anche i giallorossi di Oddo sono ormai già matematicamente, salvi. I precedenti fra queste due società sono praticamente scarsi, risalenti alla gara dello scorso torneo, assenti in serie A. Il Messina è stato in serie A negli anni 60’, mentre gli azzurri erano nella serie cadetta, quindi in serie A non si sono mai incontrate. La partita dello scorso anno fu molto combattuta, i pali furono partecipi di questa lotta, i gol non mancarono e vinse per 2-1 il Messina. Il Napoli, allenato da De Canio, fece la sua partita, ma fu sorpreso da un eccellente Godeas, attaccante dei siciliani, sorpresa del campionato cadetto, poi ceduto ed eclissatosi. Pareggiò temporaneamente Montezine, ma Godeas ancora raddoppiò poco dopo. Il Messina era ridotto anche in dieci uomini per l’espulsione di Di Meglio.  Le due squadre si daranno appuntamento la prossima stagione. Con le due maglie solo Ametrano ed Amauri, ora sullo Stretto.

 

LUIGI PETAGNA

                                                                        3/6/2003

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