PRESIDENTI RIBELLI IN CORO, GARE DA ANNULLARE

 

 

Si sa l’Italia è un paese ormai abituato a fare figure barbine. Ma ora più che i giudici e i tribunali, per interpretare quello che sta accadendo ci vorrebbe lo psicologo: secondo i presidenti rivoltosi le gare giocate domenica sera sarebbero solo amichevoli. In verità, Galliani non la pensa allo stesso modo. La querelle si protrarrà, statene certi, per molto ancora ed ora oltre a tutti i problemi già in cantiere se ne aggiunge un altro: Napoli-Como 0-1 e Catania-Cagliari 0-3 sono da considerare omologabili o meno? Zamparini, presidente del Palermo, la pensa così. "Galliani ha detto che il campionato è partito? Quello che dice Galliani conta come il fante di picche, anche se il suo presidente è il premier. In democrazia vale quello che è stato deciso da legittima assemblea. Questo calcio mi disgusta. Mi sono già dimesso e in settimana regalerò le azioni al sindaco di Palermo. Deciderà lui quando far giocare il Palermo". Il presidente dell’Atalanta, Ruggeri, rincara la dose. "Il campionato non è cominciato per nessuno. C'è stata una votazione sovrana - ha spiegato rispondendo a Galliani, che ieri aveva parlato di stagione iniziata - e se non valgono le delibere di Lega andiamo tutti a casa”. Anche il presidente del Livorno, Aldo Spinelli, non ha dubbi e definisce 'amichevoli' le due partite che si sono giocate. "Galliani dice la sua verità. Queste gare non contano nulla, la protesta va avanti''. Amilcare Berti, patron della Triestina, è più morbido nelle dichiarazioni. “A Firenze giocheremo sicuramente e certamente chiederemo che venga annullata la seconda giornata di campionato”.  Ma il perché andrebbero considerati nulli i risultati del campo di Catania-Cagliari e Napoli-Como, prova a chiarirlo Rinaldo Sagramola, direttore generale del Vicenza, una delle società di serie B che si è rifiutata di scendere in campo nella partita in calendario al Menti contro il Bari . "Chi non ha giocato nella serata di ieri è nella convinzione che la giornata di campionato di fatto non si sia disputata e quindi non sia valida. La decisione dell'assemblea della Lega Calcio è sovrana - aggiunge Sagramola - e quindi visto che la maggioranza aveva deciso di non giocare, il turno di ieri sera è da considerarsi nullo. Qui non si tratta di un'interpretazione giuridica legata al mondo dello sport, è un articolo ben preciso del codice civile". Anche l’autorevole opinione di Matarrese da’ credito ai tanti che considerano il campionato cadetto mai partito. "Questo stato di rottura non fa bene a nessuno. Per me il campionato non è partito veramente, Galliani è costretto a dire così. Ha assunto in prima persona la responsabilità della Lega. Io rispetto il suo ruolo, ma a volte posso non condividere la sua azione”. Ma chi ha giocato cosa ne pensa? “Se annullano questa giornata di campionato mi dimetto e vado a casa”. Eugenio Fascetti, tecnico del Como, dopo la vittoria sul campo del Napoli non vuole sorprese e non lo manda a dire: “Su questo non ci piove, se annullano la gara mi dimetto. D'altra parte cosa dovrei fare? Andare al Tar di Viareggio? I presidenti dovrebbero sedersi tutti in un albergo e trovare una soluzione”. Giorgio Perinetti, il ds del Napoli, è d’accordo col tecnico dei galletti. "Siamo arrivati allo stadio San Paolo e ad un'ora della partita c'era ancora chi diceva che questa gara era un'amichevole. Sarebbe ora di finirla con questa storia che è diventata stucchevole. Il Napoli ha giocato male ed ha perso, stop”. Cellino, il vero condottiero della protesta, spiega perché il suo Cagliari è sceso in campo a Catania. “Non volevamo regalare punti alla famiglia Gaucci. Oltretutto gli altri pensano solo ai propri interessi personali e non ne fanno una questione di principio, quindi ho deciso di pensare alla mia società. Anche giovedì la mia squadra giocherà”. Statene certi anche questa vicenda si allargherà a macchia d’olio:  il calcio rischia di cadere in uno stato di coma irreversibile.   

 

di Vincenzo Letizia

9/09/03

INDIETRO