PRIMI ARRESTI

Sembrava assurdo che dopo più di due settimane dagli incidenti di Avellino in cui perse la vita il giovane tifoso azzurro Sergio Ercolano  nessun criminale fosse stato ancora arrestato. Infatti, ai più, i volti dei tanti barbari inquadrati dalle telecamere, mentre percuotono selvaggiamente il povero carabiniere un po’ panciuto, sono addirittura diventati familiari… Si chiedeva e si chiede ai magistrati di dare una risposta forte per punire chi si è reso responsabile del grave scempio. Ed in effetti,  una massiccia operazione di polizia e magistratura è stata eseguita dopo i gravi fatti verificatisi in Irpinia lo scorso 20 settembre 2003: diciotto arresti, due latitanti, tre denunce al giudice dei minorenni ed altrettante denunce a piede libero. Questo il bilancio delle operazioni effettuate finora. Le questure di Napoli e Avellino hanno annunciato che a breve ci saranno nuove identificazioni. Al di là dei responsi che avranno le indagini, tutti coloro che amano il calcio si augurano ora che si studi uno strumento legislativo adeguato atto a prevenire simili efferatezze: non è più possibile consentire a queste bestie di scatenare tutta la loro ferocia negli stadi, considerati sempre più zona franca. 

Al di là di questo, poi, andrebbe rivisto anche il vetusto principio della responsabilità oggettiva che grava sulle società di calcio. Come più volte detto anche dal presidente del club azzurro, Toto Naldi, tale fondamento rende le società di calcio ostaggio di questi facinorosi sempre più solleticati dall’idea di cagionare danno a chi non asseconda i loro ricatti. E a proposito dei danni arrecati alla Società Calcio Napoli, in questa settimana saranno in azione i legali del club di Soccavo: oggi verrà presentato alla Disciplinare il ricorso per l’annullamento della sconfitta a tavolino nel derby della vergogna con l’Avellino, il verdetto è previsto per giovedì. Mercoledì, invece, verrà avanzato alla Caf il reclamo per ottenere la riduzione della squalifica del San Paolo: qui  la sentenza è attesa venerdì, la disciplinare, infatti, ha confermato l’obbligo di giocare le 5 partite previste in casa, in campo neutro ed a porte chiuse. Crediamo che, a questo punto, individuati i veri responsabili degli scontri del Partendo, alla società calcio Napoli possa essere riconosciuta tutta una serie di attenuanti che fra l’altro dovrebbero prefigurare anche delle responsabilità evidenti dell’Avellino a cui era affidata,  ricordiamolo, essendo la squadra di casa, la responsabilità del servizio d’ordine.

 

di Vincenzo Letizia 

6/10/2003

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