Roberto Filippi, “Il Piccolo Maratoneta”

              

C’è chi sostiene che parte del nostro destino dipenda anche dal cognome. Nel caso di Roberto Filippi, nato a Padova il 10/7/1948, questo è sicuramente vero, vista l’assonanza con Filippide soldato greco che nel 490 A.C. che corse a perdifiato la distanza di 42 km da Maratona ad Atene cadendo esanime al suolo dopo l’annuncio della vittoria sui Persiani. L’attuale maratona rende omaggio al suo eroico sforzo. 

Fortunatamente questo non è mai capitato al piccolo veneto (alto m. 1,69) nonostante il suo inesauribile prodigarsi in ogni zona del campo. Poteva capitare indifferentemente di vederlo Terzino, Ala, Mediano nel corso della stessa partita.

Coraggioso, di grande temperamento, con baffi e capelli lunghi che lo rendevano inconfondibile, dotato di polmoni d’acciaio che gli consentivano sgroppate e recuperi praticamente senza sosta, inizia a formarsi nelle giovanili della squadra della sua città. 

Dopo un triennio disputato in serie C (intramezzato da una stagione al Clodia Sottomarina) effettua il doppio salto approdando in serie A al Bologna ed esordisce il 24.9.1972 (Bologna-Juventus 0-2). 

A novembre però viene ceduto alla Reggina, allora in serie B, e disputa 2 campionati nella serie cadetta. Fa quindi ritorno a casa nelle file del Padova dove gioca due campionati in serie C. 

Nell’ottobre 1975 avviene la grande svolta della sua carriera con l’arrivo al L.R. Vicenza di G.B. Fabbri e del giovanissimo Paolo Rossi che, grazie anche alle tante rifiniture del piccolo Patavino, diventa Capo-cannoniere sia in serie B nel ’77, sia in serie A. La stagione seguente quel piccolo gioiello che era la squadra Biancorossa arriva a conquistare il 2° posto alle spalle dell’eterna Juve. 

Le sue prestazioni gli consentono di vincere il “Guerin D’oro”, premio messo in palio dal settimanale Bolognese a sottolineare il migliore del campionato secondo i voti dei quotidiani sportivi. 

Il Presidente Vicentino Farina si svena per riscattare Paolo Rossi dalla Juventus (i famosi 5 miliardi) ed è costretto a cedere qualche pezzo pregiato. Fra i più richiesti c’è il buon Roberto che viene acquistato dal Napoli di Gianni Di Marzio. Filippi disputa un altro grande Campionato rivincendo il “Guerin D’Oro”. 

Nell’estate seguente qualcosa si rompe nel rapporto Napoli-Filippi complice anche un non particolare feeling con Luis Vinicio, succeduto a Di Marzio dopo appena 2 partite del campionato precedente (1978-’79). 

Filippi vorrebbe andarsene, vinto anche dalla nostalgia per la sua terra; alla fine resta giocando con il solito massimo impegno ma non con la stessa proficuità. Nel 1980 veste la maglia dell’Atalanta per poi passare al Cesena nel 1981-’82. 

Nel 1983 ritorna al Vicenza e qui già 36 enne rivive le emozioni di tanti anni prima, con la promozione dei Biancorossi dalla C1 alla B nel 1984-’85 (con un giovanissimo Roberto Baggio). Ripete l’impresa la stagione successiva con il ritorno in serie A sul campo, impresa poi vanificata a causa del 2° scandalo calcioscommesse che cancella il verdetto espresso dal campo. 

Filippi, alla bell’età di 38 anni disputa la bellezza di 24 partite! chiude la stagione seguente a 39 anni con un’amara retrocessione in C1 patita dal Vicenza. Una fine sportiva non meritata da un’atleta conosciuto ed apprezzato da tutto il mondo calcistico per la sua serietà e professionalità. 

 

 

 

Emanuele Orofino                                       15/3/2004  

 

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