• SOMMA: "IL NAPOLI SICURAMENTE VINCERA' IL CAMPIONATO" •

25/11/2004
(dal mensile di PianetAzzurro di Novembre - articolo di Alessio Borrelli) - Ha vinto due anni fa il campionato di serie D con la Cavese e l’anno scorso il girone A di C1 con l’Arezzo. Ora è nuovamente primo con l’Empoli in B. Mario Somma dopo un inizio di carriera difficile si è ritrovato allenatore vincente a qualsiasi livello. Il suo grande entusiasmo è riuscito a trasmetterlo ai giocatori che ha allenato ed ogni anno per lui è come una nuova sfida, che non ha nessun vincolo con le precedenti. A lui va il merito di aver fatto subito quadrare una squadra come l’Empoli, appena retrocessa dalla A ed a detta di molti non attrezzata a puntare in alto. Molte erano state le partenze di lusso all’indomani della retrocessione, ma lui è stato capace di trasformare questa banda di giovani promesse del calcio italiano in una squadra competitiva, da primato ed ora è sulla bocca di tutti. Uno dei giocatori oggi alle sue dipendenze, Pasquale Foggia, potrebbe essere a gennaio un giocatore del Napoli ripartito dalla C1. E proprio a Somma chiediamo un punto sul girone B di C1 analizzando tutti gli aspetti ed in particolare la situazione del nostro Napoli, da lui ritenuto vincente in partenza già così com’è.

Mario Somma, lei non ha mai allenato in questo campionato ma da grande osservatore ed esperto di calcio vuole soffermarsi su qualche riflessione riguardo a questo torneo?
“Un campionato strano vista la nuova composizione dei gironi. Non è più il girone meridionale di prima, di quando giocavo io. Quello di quest’anno è un torneo bello perché composto da tante squadre di ottimo blasone che nella loro storia hanno fatto calcio anche a grandi livelli. Rispetto a prima è aumentata anche la presenza di calciatori di buona caratura, di esperienza e di giovani promesse che fanno della C1 un trampolino di lancio per una carriera importante. Inoltre ci sono degli allenatori molto preparati e con esperienze anche nel calcio che conta. Vedi Ulivieri e Ventura che sono dei veterani della panchina ed altri con meno esperienza anche se altrettanto ben preparati. Il tutto ha senza dubbio arricchito il campionato dal punto di vista qualitativo ed oggi il divario tra le squadre di A e B e quelle di C1 è diminuito molto. Pensiamo che prima durante il precampionato le compagini di C1 venivano puntualmente surclassate da quelle di A. Oggi invece non dico avviene l’inverso, però è tutto più difficile e quindi più spettacolare a vedersi”.
E’ forse il torneo di C1 più bello della storia?
“Senz’altro. L’avere una squadra come il Napoli dà sicuramente grande seguito al campionato. Napoli è una città che ritengo capitale del calcio mondiale. Lo dimostra il grande bacino d’utenza che possiede in tutto il mondo. Infatti anche fuori Italia i giornali sportivi parlano di questa squadra dedicando ampi spazi, anche ora che gioca in C1 che non è certo la sua dimensione. E poi vedere il “San Paolo” sempre gremito mette i brividi. E’ una città eccezionale che merita una squadra vincente ed io sono sicuro che quest’anno vincerà il torneo centrando il primo posto”.
Napoli senza dubbio, ma anche Avellino, Foggia, Padova, Reggiana hanno trascorsi importanti che arricchiscono il valore di questo campionato.
“No, solo il Napoli è capace di fare tanto. Ho giocato in C1-B quando c’erano squadre importanti come Salernitana, Messina, Reggina, Avellino ed altre. Erano tornei molto combattuti ed interessanti, ma comunque con poco seguito. Il Napoli è ben altra cosa”.
Gli azzurri vinceranno anche con un inizio così difficile?
“Era tutto previsto. Non è facile costruire una squadra in pochi giorni nemmeno se giochi in C1, ti chiami Napoli ed acquisti gente con tanta esperienza in serie A e B. Il Napoli è una squadra tecnicamente superiore a tutte le altre. In teoria dovrebbe vincere il campionato ad occhi chiusi e sono sicuro che lo farà arrivando primo. Però non è facile vincere con nessuno perché in C1 si gioca dal primo all’ultimo minuto e poi tutte contro gli azzurri faranno la partita della vita dando il più possibile. Bisogna avere la mentalità della C1 e pian piano il Napoli la sta trovando”.
E allora quali saranno le avversarie del Napoli per la serie B?
“L’Avellino dovrebbe essere l’antagonista principale. Il gruppo è molto valido ed andrà fino in fondo. Poi c’è il Rimini. Una squadra che possiede cultura del lavoro e continuità dei risultati. Già lo scorso anno aveva un gruppo ben collaudato ed ora è stato fortificato per cercare subito la B. C’è anche il Padova che vanta gente di ottimo livello. Diciamo che la lotta è tra queste tre”.
Non crede quindi nelle altre squadre attualmente davanti?
“Per la promozione no. Al massimo potranno puntare ai play-off con la speranza di poter sfruttare il fattore fisico che può rivelarsi determinante. Del resto la Reggiana dopo una partenza sprint si sta afflosciando. Diciamo che gli uomini di Giordano insieme a Lanciano, Sambenedettese e Benevento possono puntare alle piazze d’onore. Il Benevento infatti vanta un buon organico e verrà fuori dalle difficoltà attuali”.
Invece come vede la situazione in zona salvezza?
“Qui è più difficile sbilanciarmi in quanto non seguo quotidianamente i fatti della C1. Comunque vedo sconsolate Cittadella e Vis Pesaro. Hanno avuto partenze a rilento e quindi destano più preoccupazioni delle altre. Però qui il gioco verrà deciso nelle ultimissime giornate”.
Qual’è stata finora la rivelazione del campionato?
“Se non fossi un addetto ai lavori direi il Rimini. Però vivendo il calcio per me la squadra che più mi ha sorpreso è la Sambenedettese. Un club che è partito in ritardo come il Napoli e che però ha subito trovato la miglior condizione ed un rendimento da prima della classe. Farà bene. Anticipo invece la prossima domanda che dovrebbe riguardare la delusione, il Teramo. Una squadra che doveva essere tra le migliori e che invece è in zona retrocessione. Ha richiamato in panchina Zecchini al posto di Foschi, ma penso che i problemi non sono legati soltanto all’allenatore. Comunque il Teramo si salverà, ma non era quello l’obiettivo annunciato ad inizio stagione”.
L’allenatore che più l’ha soddisfatto?
“Acori. L’unico che mi ha impressionato. Conoscevo già il suo valore e con il Rimini ha fatto grandi cose. Quest’anno aveva ricevuto proposte dalla B che però ha rifiutato perché vuole vincere la scommessa con se stesso, cioè arrivarci con il Rimini”.
Chiudiamo con due riflessioni sul Napoli. Servirà qualcosa a gennaio?
“Per me vincerà anche così, però sono sicuro che piazzerà almeno due colpi per movimentare l’entusiasmo della città. Ma già così è fortissimo”.
Uno dei quali potrebbe essere Foggia, glielo darete?
(Sorriso) “Non dipende da me, ma dalla società”.
E’ vero che Somma fu contattato da Naldi per allenare il Napoli in questa stagione in serie B con Simoni direttore tecnico?
“Sì, ma è acqua passata. Però devo ammettere che mi sarebbe piaciuto allenare da voi. Mi entusiasma, così come sarei stato fiero di avere alle mie spalle un emblema del calcio italiano come Simoni. Una persona da cui non si finisce mai di imparare. Il progetto era quello e la presenza di Simoni in veste di supervisore sarebbe stata una presenza importante per un progetto importante come quello della rinascita del Napoli. Poi è andata come tutti sappiamo. Oggi mi godo questo bel momento ad Empoli sperando che duri fino in fondo”.

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