(RENATA SCIELZO) - Bologna,
città “sospesa” tra la torre degli
Asinelli, la Garisenda e i suoi bei
colli, “una vecchia signora dai
fianchi un po’ molli col seno sul
piano padano e il culo sui colli” (F.
Guccini).
La città dell’università e di Piazza
Grande (quella cantata da Dalla), la
città di “come è bello andare in
giro per i colli bolognesi” (Lunapop)
a troppi Km dall’Adriatico, quel
“mare, mare quanta voglia di
arrivare lì da te da te…”, la città
di “che profumo Bologna le sere di
maggio…” , cantata da Luca Carboni,
che nella sua “Silvia lo sai” apre
proprio così: “La maglia del Bologna
sette giorni su sette, pochi
passaggi molti dribbling, molti
vetri spaccati….”.
E’ con quella maglia - storica
maglia rossoblu – che si va a
misurare il nostro azzurro.
E’ nel cuore dell’Emilia, che ci
conduce il nostro Napoli per una
trasferta ad “alto rischio”,
fondamentale come non mai per il
nostro cammino verso la serie A,
laddove la squadra rossoblu è una
delle più dirette avversarie; una
trasferta che dovrebbe regalare un
bello spettacolo di sport, con due
squadre che si spera siano ben messe
in campo e che lottino fino
all’ultimo minuto; una
trasferta che può regalare parecchie
emozioni anche fuori dal rettangolo
verde del Dall’Ara, perché Bologna è
città d’arte, è città viva,
pulsante, affascinante più che mai;
città di studenti, poeti, cantautori
e cantastorie.
Poche ore di eurostar o una bella
passeggiata in macchina lungo l’A1
vi condurranno nella città felsinea,
che, complice la sopraggiunta bella
stagione, si offe voluttuosa agli
occhi del turista, anche di quello
più distratto.
Innumerevoli e non tutti elencabili
in questo breve itinerario del cuore
i posti da vedere, da toccare con
mano, da vivere. Non vi basterà un
giorno per riempirvi gli occhi di
questa città, ma è pur sempre meglio
di nulla.
Da dove cominciare. Se arrivate in
treno, abbandonando la stazione,
luogo di memoria, tristemente
celebre per la strage che vi si è
consumata nel 1980, conviene che vi
dirigiate a tutto spiano verso
Piazza Maggiore, cuore nevralgico
della città comunale e medievale e
cuore pulsante anche dell’odierno
tessuto cittadino. Da lì potete
subito immergervi nella vita
bolognese, vita che si consuma per
lo più lungo i bellissimi portici
(38 km di portici nel solo centro
storico) e all’ombra delle alte
torri, una vita intensa sia dal
punto di vista sociale che
culturale, vuoi per la presenza
della storica università (la più
antica del mondo occidentale,
fondata intorno al 1088) che attira
numerosi studenti e ha regalato alla
città il soprannome di “Bologna, la
dotta”, vuoi per la presenza di un
buon numero di stranieri ad oggi ben
integrati nella vita cittadina.
Da non perdere oltre alle
sopraccitate torri (in tutta la
città se ne contano 17) l’imponente
chiesa gotica di S. Petronio, il
Palazzo Comunale, una foto dinanzi
alla bella fontana del Nettuno, una
visita al complesso di Santo
Stefano, alle chiese di S. Francesco
e S. Domenico e all’Archiginnasio e
se il tempo è clemente una
passeggiata verso il verde dei
colli…
E poi come al solito sano ristoro
per il corpo e per la mente una
bella pausa pranzo o cena che sia,
che in quel di Bologna si rivela
particolarmente accattivante. La
gastronomia bolognese ha infatti una
ricca e antica tradizione, che ha
contribuito a fare di “Bologna, la
dotta” anche “Bologna, la grassa”.
La difficoltà starà tutta nello
scegliere da cosa farsi tentare:
persi tra tortelli e tortellini,
cappellini e cappelletti, lasagne e
mortadella, tagliatelle e profumo di
ragù.
Bologna è tutto questo e molto
altro. E’una sorta di “grande mamma”
che stende le sue braccia lungo
l’arteria della via Emilia pronta ad
accogliere tutta l’area circostante,
come ci ha mostrato Carlo Lucarelli
nel suo “Almost Blue”: "Quella che
lei chiama Bologna, è un cosa
grande, che va da Parma fino a
Cattolica ... dove davvero la gente
vive a Modena, lavora a Bologna e la
sera va a ballare a Rimini ... è una
strana metropoli ... che s'allarga a
macchia d'olio tra il mare e gli
Appennini" , una strana e
affascinante metropoli pronta ad
accogliere anche gli azzurri e i
tifosi/turisti di un giorno.
Lasciatevi conquistare dal suo
fascino antico e tornate vittoriosi,
sperando che la “torre degli
Asinelli” sia di buon auspicio per
il nostro “ciucciariello azzurro”.
Dicevamo: alla conquista del "cuore"
di Bologna, uniti e senza paura.
Alla prossima e come sempre: "Forza
Napoli!"