• L’ITINERARIO DEL CUORE - IN CIOCIARIA, TERRA DI BEVUTE E ALLEGRIA…. •

19/4/2007

(RENATA SCIELZO) - A nemmeno troppi km da casa, percorrendo l’A1 e lasciando l’autostrada all’uscita Frosinone, si segue il Napoli e si ha la possibilità di entrare nel cuore della Ciociaria, ameno territorio del Lazio, famoso per le ricche bevute e le buone mangiate e per il carattere genuino dei suoi abitanti, carattere cui ha sicuramente dato lustro il cinema italiano.
Non sono più i tempi de “La ciociara” tratto dall’omonimo romanzo di Moravia e interpretato dalla bellissima Sophia Loren, ma il territorio che accoglie il Napoli, se si esce dagli angusti limiti cittadini, è di quelli rimasti in più punti intatti, autentici.
La trasferta di Frosinone, in un bel weekend di fine aprile, può essere l’occasione per andare alla scoperta di tanti piccoli centri, artisticamente affascinanti e culinariamente interessanti, non senza passare per la città – una città prevalentemente moderna - in zona stadio.
Auspicando per il Napoli una trasferta come quella di Treviso con bottino pieno, i tifosi potranno fare un po’ di shopping in quel di Frosinone e poi col sopraggiungere della sera andare a visitare i vicini e bellissimi borghi.
Anagni o Ferentino, Roccasecca o Ceprano: luoghi autentici, le cui belle chiese, i cui resti di mura, le cui strade inerpicate e fatte ancora di ciottoli mantengono il fascino di un mondo dal sapore antico che in città la lasciato spazi ad altre architetture, ad altri edifici.
Immergersi in queste sere di primavera in questi borghi silenziosi, dove di tanto in tanto il silenzio è rotto soltanto dal rumore di qualche automobile o dalla voce di qualche signora e per le strade si avvertono ancora i profumi dei cibi cucinati nelle case è una di quelle esperienze che fai d’estate nei piccolo borghi di cui tutto lo stivale è disseminato, ma che in periodo lavorativo, quando poco tempo si ha per viaggi e gite fuori porta, costituisce un vero toccasana per la mente e per il corpo.
Ma non solo borghi, anche bellissime abbazie che visitate di domenica mattina con il sole fuori e l’aria che sa di primavera risultano ancora più belle. L’abbazia di Casamari o quella purtroppo bombardata e molto rimaneggiata di Cassino.
Piccoli borghi o abbazie spesso calati in uno scenario naturale di straordinaria bellezza: monti, laghi e terme (una visita in quel di Fiuggi e un po’ di relax pre o post partita nemmeno sarebbe male) e boschi di conifere.
Ma non solo: la Ciociaria come preannunciato è anche terra di mangiate in allegria e di buoni vini. Non saranno i vini dell’Irpinia, ma il Cesanese del Piglio pur non essendo robusto come un Taurasi delle nostre parti, si fa apprezzare e gustare soprattutto se accompagnato ad un buon piatto di carne, che da queste parti è davvero squisita. Per chi non è vegetariano una pausa pranzo da queste parti potrebbe rivelarsi letale…il rischio di voler a tutti i costi mettersi in macchina per rigustare abbacchi alla brace, ottime bistecche, coratella e ciambelle cotte nel vino diviene certezza dopo essere stati a “Il Mattatoio”, mai nome fu più appropriato, dove i gestori sono giovani, i prezzi contenuti e la carne alla brace squisita.
Chiediamo venia: non vi siete imbattuti in uno di quegli articoli di cucina e i proprietari del Mattatoio non sono amici nostri, vogliamo solo consigliare il meglio ai nostri lettori, e, se possibile, rendere più amena e piacevole la trasferta.
Che altro dire, sebbene Frosinone non sia ricca di fascino come Treviso, ammaliante come Genova o tutta portici e locali come Bologna, una sosta la merita davvero: per seguire la partita, per una ricca, sana e genuina mangiata in compagnia e per un simpatico scambio di vedute con i ciociari, simpatici quanto non mai, divertenti come pochi, purché non si parli di calcio: i nostri colori non sono troppo amati, siamo in feudo laziale, prima ancora che frusinate, e allora è meglio parlar di abbacchi e coratella e bere un po' di cesanese.
Alla prossima e come sempre Forza Napoli.
 

   INDIETRO