24/1/2008
(RENATA SCIELZO) – I cattivi diranno che a
Cagliari non ci siamo andati, perché ci sono
arrivati ben prima di noi i nostri ..sacchetti,
producendo quel bel po’ di marasma, che ha
suggerito all’osservatorio di vietarci la
trasferta.
Forse stavolta l’osservatorio ha avuto
ragione. Troppa tensione. Tra i sacchetti
nostri e il baratro della serie B per la
squadra isolana che qualche mese fa ci
faceva rimediare una brutta figura davanti
ai nostri al ritorno sul palcoscenico della
A tutto lascia presagire disordini.
Allora niente traversata, niente volo. A
Cagliari ci andremo in volo, ma con la
fantasia. Proveremo a immaginarla e non
appena ce ne sarà l’occasione, magari quest’estate
o con i primi caldi, coglieremo la palla al
balzo e andremo a visitarla.
Il capoluogo sardo offre parecchie
attrattive, che esulano dallo splendido mare
che da solo varrebbe la traversata.
Si può partire dal quartiere fortificato di
Castello, fino alla II guerra mondiale
residenza dei nobili, poi visitare
l’anfiteatro romano e infine ammirare la
Basilica di San Saturnino, la più antica
chiesa della Sardegna. E ancora incamminarsi
nelle strade di Stampace, Marina e Villanova.
Il primo era il quartiere dei borghesi e dei
mercanti, il secondo il quartiere dei
pescatori e marinai, il terzo quello dei
pastori e dei contadini. Da lì si può
ritornare facilmente a Castello passando per
il bastione di Saint Remy.
Sarete già stanchi di camminare, il sole si
starà già facendo sentire (se ci andate
d’estate è inevitabile) e allora non vi
resta che trovare refrigerio o bevendo una
bibita fresca sul lungomare o, meglio
ancora, concedendovi qualche tuffo. Il
Poetto è ciò che fa per voi. Il Poetto è la
principale spiaggia di Cagliari che si
estende per circa otto chilometri, dalla
Sella del Diavolo sino al litorale di Quartu
Sant'Elena. Sarà un po’ affollata, ma il
bagno sarà lo stesso di quelli
indimenticabili. E qui potreste trattenervi
anche fino a sera, o comunque, ritornarci
dopo cena per lanciarvi nella movida
cagliaritana. Il Poetto infatti è anche
teatro della vita notturna dei giovani
cagliaritani e meta obbligata per qualsiasi
turista. Praticamente tutto l'anno, ma in
particolare da giugno a settembre, è
possibile ascoltare musica dal vivo, andare
in discoteca, partecipare a lezioni di
ballo, cimentarsi nel karaoke o, più
semplicemente, passeggiare in riva al mare.
Cagliari si presenta deliziosa anche a
coloro che si fanno prendere per la gola.
Non vi sarà difficile imbattervi in qualche
buon ristorante della tradizione sarda. Si
comincia dal pane, l’ottimo e croccante
carasau, si viene stuzzicati da burrida
(gattuccio di mare con prezzemolo e noci) e
buttariga (bottarga), si prosegue con i
famosi malloreddus (gnocchetti di semola e
zafferano conditi con pomodoro e formaggio)
o con le panadas (grandi involucri di pasta
con ripieno di verdure, carni o anguille) e
si potrebbe andare avanti con secondi tipici
di carne e pesce, ma in estate sarebbe
troppo. Saltare ai dolci significa invece
provare anche il famoso su fil ‘e ferru,
vale a dire l’acquavite sarda e appagati,
riconciliarsi con il mondo.
E poi altre chiese, altre spiagge, altre
passeggiate… ma stiamo andando troppo avanti
con la fantasia. Siamo ancora a gennaio e il
lavoro ci richiama alla dura realtà.
Torniamo alla partita che si giocherà
domenica, mettiamoci dinanzi alla tv e come
se fossimo lì al Sant’Elia urliamo a pieni
polmoni: “forza Napoli”.
|